NON METTIAMO UNA RUSPA SOPRA AL TERZO GIARDINO DI SAN NICCOLÒ

By Firenze Città Aperta 1 mese ago
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NON METTIAMO UNA RUSPA SOPRA AL TERZO GIARDINO DI SAN NICCOLÒ.- dichiarazione di Francesco Torrigiani, coportavoce di Firenze Città Aperta– Firenze 16/09/2024

  1. E’ troppo drastico l’attuale intervento, che sposta le sabbie a valle distruggendo tutta la vegetazione.
  2. Perché non cercare soluzioni che salvaguardino al meglio l’area e la sua vegetazione e biodiversità, garantendo la necessaria sicurezza idraulica?
  3. Chiediamo il blocco dei lavori e l’apertura di un tavolo di discussione

“Il terzo giardino di San Niccolò è un laboratorio e una buona pratica di ecologia urbana che può dimostrare che la sicurezza idraulica e un approccio naturalistico alle rive dell’Arno possono convivere. Le dinamiche fluviali hanno impreziosito negli anni le rive fiorentine dell’Arno di un ecosistema raro, che ospita decine di specie protette a partire dal vulnerabile e sempre più raro tarabusino, creando un piccolo polmone verde che mitiga il clima cittadino sempre più torrido.

L’ultimo comunicato del Consorzio di bonifica (https://www.mediovaldarno.it/news/arno-firenze-iniziati-i-lavori-in-zona-terzo-giardino-san-niccolo/) in risposta al dibattito che si è aperto ribadisce concetti già espressi a luglio (https://www.mediovaldarno.it/news/arno-a-firenze-a-lavoro-sui-sedimenti-sotto-lungarno-amerigo-vespucci/), senza nessuna messa in discussione dell’intervento.

Si continua a ignorare che negli anni il Terzo Giardino, anche attraverso una buona gestione e collaborazione tra istituzioni, ha assunto un prezioso ruolo: CLIMATICO, con le alberature che mitigano il clima sempre più torrido; ECOLOGICO, fungendo da corridoio ecologico e ospitando biodiversità quasi unica in un ambiente urbano. Ma anche SOCIALE, con la realizzazione di iniziative eco-artistiche, di cui lo stesso Consorzio si era fatto vanto.

La sicurezza idraulica, che guida l’intervento in atto è un fine ovviamente condivisibile. Ma riteniamo troppo drastico l’attuale intervento, che sposta le sabbie a valle distruggendo tutta la vegetazione, compreso il bellissimo bosco di pioppo grigio e carpino nero!

L’ambiente si ricostituirà, e le specie nidificanti, a partire dal tarabusino, prima o poi torneranno: questa la posizione del Consorzio di bonifica. Che aggiunge l’auspicio e la speranza che le sabbie arrivino a Marina di Pisa a ricostituire le spiagge: “le sabbie accumulate saranno rilasciate in Arno in modo che qui possano riprendere la via della corrente e arrivare – si spera – a rimpinguare le spiagge in erosione di Marina di Pisa”.

Ma quando torneranno a nidificare? E quando l’ambiente si ricostituirà? Forse mai: per esempio l’eliminazione della attuale vegetazione espone l’area a una rapida e difficilmente reversibile ricolonizzazione da parte di specie aliene invasive come l’ailanto, la robinia ma anche Arthemisia verlotiorum e Reynoutria: citiamo queste specie perché sappiamo essere presenti lungo le rive dell’Arno in città, ed essere motivo di preoccupazione del Consorzio.

Un tema, quello del controllo delle specie aliene, sul quale il Consorzio si è impegnato assieme ad associazioni ambientaliste. Sorprende a questo proposito la recentissima intervista (https://corrierefiorentino.corriere.it/notizie/cronaca/24_settembre_11/firenze-nel-terzo-giardino-a-san-niccolo-al-via-i-lavori-di-risagomatura-biodiversita-tutelata-8ea47e2e-f005-4d17-b72f-7b78613dfxlk.shtml) del presidente del Consorzio, che rammentando la buona gestione dell’Arno cittadino, segnala tra i vanti la presenza in città dell’oca egiziana…ma come? Parliamo di una specie invasiva, inserita nella lista delle specie aliene di rilevanza europea!

Ma guardiamo avanti, con proposte: perché non cercare soluzioni che salvaguardino al meglio l’area e la sua vegetazione e biodiversità, e garantiscano la necessaria sicurezza idraulica?

Chiediamo il blocco dei lavori e l’apertura di un tavolo di discussione, cui chiamare col Consorzio il Genio Civile, la Regione Toscana, il Comune di Firenze, il Consiglio di Quartiere 1 e le associazioni ambientaliste con cui lo stesso Consorzio collabora da tempo.

E da associazione cittadina non possiamo che chiedercelo: il tema riguarda l’ambiente e il clima di Firenze: perché la Commissione Ambiente non si convoca per affrontare il tema? Perché l’Assessora all’Ambiente e vicesindaca non si esprime? Perché Ecolò/AVS non prende parola? Perché il Consiglio di Quartiere 1 tace? Va tutto bene?

Lo ribadiamo: è un’area unica e preziosa, per l’ambiente e per gli abitanti del rione e di Firenze. Va salvaguardata, non provarci nemmeno sarebbe, ancora una volta, imperdonabile.”

Firenze Città Aperta

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