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Rinnovo delle cariche sociali di Firenze Città Aperta

25 Marzo 2021
L’ Assemblea di Firenze Città Aperta del 23/03/2021 ha eletto la nuova Portavoce femminile: Lara Panzani, e il nuovo Tesoriere dell’associazione: Tommaso Gai. In linea con la lettera dello Statuto, nel ruolo di Presidente rimane, per almeno altri due mesi, Andrea Bagni, mentre Francesco Torrigiani sarà ancora il Portavoce maschile per altri sei mesi.   A questo gruppo guida vanno i nostri più affettuosi ed entusiasti auguri di buon lavoro: noi saremo al vostro fianco.  Salutiamo e ringraziamo Daniela Chironi e Alberto Mariani (rispettivamente Portavoce femminile e Tesoriere uscenti) che lasciano il loro ruolo, ma entrano in Coordinamento di diritto.   Sono stati inoltre eletti dall’Assemblea come membri del Coordinamento dell’associazione Francesca Cavarocchi, Simonetta Di Pino, Monica Sgherri, Sandra Carpi Lapi, Silvano Ghisolfi, Tommaso Grassi, Gianni Mantelli, Dmitrij Palagi e Alessandro Orsetti.   Il nuovo Coordinamento sta lavorando adesso al rinnovo dei gruppi funzionali, mentre i gruppi tematici si riuniranno nelle due settimane successive all’Assemblea per scegliere i propri due rappresentanti per il Coordinamento.  Vi daremo conto del lavoro svolto e della composizione finale del coordinamento in prossime comunicazioni e nella prossima assemblea. 

TUTTE LE VITE VALGONO

26 Febbraio 2021
Le forze dell’ordine hanno fatto irruzione nella sede dell’Associazione “Linea d’ombra”, che è anche l’abitazione dei due fondatori, Lorena Fornasir e Gian Andrea Franchi. Hanno sequestrato cellulari e computer, e Gian Andrea Franche, vicepresidente dell’Associazione, è inquisito per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Linea d’ombra è presente da tre anni in piazza, a Trieste, per portare aiuto e primo soccorso ai migranti che arrivano dalla rotta balcanica, dopo aver sopportato viaggi estenuanti e violenze intollerabili. Ad accoglierli, a fornire loro i primi indispensabili sostegni (pasti caldi, vestiti, cure) trovano i volontari dell’Associazione. Ma aiutare, portare sostegno e solidarietà in Italia possono diventare reati. E’ normale invece che le persone possano rimanere per strada senza cibo, senza riparo, con i piedi piagati da lunghe marce e addosso i segni delle violenze subite: così le istituzioni di un paese democratico calpestano impunemente i diritti umani. Lorena, Gian Andrea, e i volontari di Linea d’ombra fanno quello che le nostre istituzioni dovrebbero sentire il dovere di fare: garantire a donne e uomini in condizioni di difficoltà l’assistenza necessaria e il soddisfacimento dei bisogni primari. Garantire la loro dignità di persone. Firenze Città Aperta è al fianco di Lorena, di Gian Andrea, di tutti quelli che non hanno paura di schierarsi dalla parte giusta, riportando una luce di umanità e di speranza nel nostro paese.

Sciopero della fame a staffetta.

8 Febbraio 2021
Firenze, 5 febbraio 2021 Migranti bloccati in Bosnia in condizioni disumane – da Firenze adesioni allo sciopero della fame per dire “no” ai respingimenti lungo la rotta balcanica. Una situazione drammatica e di aperta violazione dei diritti umani, che avviene nel quasi silenzio dell’informazione:per questo Firenze Città Aperta e il Gruppo Consiliare Sinistra Progetto Comune di Firenze aderiscono allo sciopero della fame promosso da Rete Dasi Fvg, http://sconfini.net/tutte-le-vite-valgono-rottabalcanica-norespingimenti/ Un’iniziativa nata per denunciare le responsabilità dell’Europa, dei singoli stati membri e dell’Italia nell’attuazione dei respingimenti a catena, chiamati “riammissioni informali”, messi in atto da Italia, Slovenia e Croazia nei confronti dei migranti. Sono chiamate “riammissioni informali”, ma di fatto sono respingimenti, respingimenti che violano ogni norma nazionale, come la Costituzione, ed internazionale: Secondo una sentenza del Tribunale di Roma del 18 gennaio 2021, la procedura delle “riammissioni” dall’Italia alla Slovenia (che nel 2020 ha riguardato almeno 1.400 persone) viola le norme internazionali, europee e nazionali che regolano l’accesso alla procedura di asilo, in particolare l’articolo 10 della costituzione italiana, l’articolo 33 della Convenzione di Ginevra sui rifugiati che sancisce il divieto di respingimento e l’articolo 3 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo che sancisce lo stesso principio.Non è un caso isolato, non sono soldati e poliziotti croati o sloveni fuori controllo a operare i respingimenti e le violazioni per scoraggiare, umiliando e vessando i migranti “riammessi”. Eseguono ordini, la chiusura della rotta balcanica fa parte di un preciso disegno politico, che porta all’esternalizzazione delle frontiere dell’Unione Europea coinvolgendo paesi membri dell’UE come Croazia e Slovenia.Sono migliaia le persone abbandonate e vessate nei campi della Bosnia, sono più di 500 i minori non accompagnati abbandonati a se stessi in mezzo alla neve, mentre le guardie bosniache distruggono e incendiano i rifugi di fortuna ricavati nelle rovine della guerra degli anni ’90.Di fronte a questa situazione drammatica, Firenze Città Aperta e il Gruppo Consiliare Sinistra Progetto Comune di Firenze, aderiscono allo sciopero della fame a staffetta, lanciato da Rete Dasi Fvg.Lo sciopero della fame inizierà a staffetta in febbraio, comunicheremo a breve il calendario della staffetta. Aderiscono: Andrea Bagni, Presidente di Firenze Città Aperta Antonella Bundu, Consigliera Comunale Sinistra Progetto Comune Maria Agnese Cardini Sandra Carpi Lapi, Firenze Città Aperta, Rete Antirazzista Firenze Luigi Casamento, Consigliere di Quartiere Sinistra Progetto Comune Danilo Conte, Firenze Città Aperta Francesco Gengaroli, Consigliere di Quartiere Sinistra Progetto Comune Claudio Lombardi Lucia Mazzeschi Dmitrij Palagi, Consigliere Comunale Sinistra Progetto Comune Lorenzo Palandri, Consigliere di Quartiere Sinistra Progetto Comune Lara Panzani, Firenze Città Aperta Massimo Torelli, Firenze Città Aperta Francesco Torrigiani, co-portavoce di Firenze Città Aperta eConsigliere di Quartiere Sinistra Progetto Comune

Balcani: la porta chiusa dell’Europa

21 Gennaio 2021
MARTEDÌ 26 GENNAIO 2021 ALLE ORE 18:15 Martedì 26 gennaio 2021 – ore 18:15 VIDEO INCONTROIl 23 dicembre il campo profughi di Lipa, in Bosnia, è stato distrutto da un incendio. La situazione già drammatica dei migranti che vi alloggiavano si è così ulteriormente aggravata: oggi oltre tremila persone sopravvivono in condizioni estreme, senza nessuna protezione contro temperature che arrivano di notte a -20°. Mancano acqua e cibo.Cosa intende fare l’Europa? Quali iniziative intraprendere perché siano rispettati i diritti umani? Cosa possiamo fare? Ne parliamo con– Gianfranco Schiavone, vicepresidente A.S.G.I.– Annalisa Comuzzi e Michele Negro ReteDASI FVG per la campagna #rottabalcanica #norespingimenti.– Antonella Bundu, consigliera comunale di Firenze. per collegarsi: https://meet.google.com/qop-bgwa-vcn ********************* Per documentarsihttps://www.facebook.com/retedasifvg/http://sconfini.net/https://www.facebook.com/RiVoltiAiBalcani/https://www.facebook.com/lungolarottabalcanicahttps://lungolarottabalcanica.wordpress.com/https://www.balcanicaucaso.org/aree/Bosnia-Erzegovina/Migranti-Bosnia-Erzegovina-lager-d-Europa-207727https://vimeo.com/393507989

“il manifesto” per noi è importante. Oggi forse più che mai.

30 Dicembre 2020
Nell’Italia segnata dall’emergenza di questi mesi, una parte delle donne e degli uomini soffre per le persone che ama, teme per chi lavora negli ospedali o nelle case di cura; un’altra ha perduto il lavoro e il reddito e ha bisogno di aiuto; un’altra ancora arriva a pensarla come Confindustria: bisogna ricominciare a vivere, cioè a produrre, se qualcuno muore pazienza – tanto sono vecchi improduttivi. E davvero la crisi è sanitaria e sociale ed economica. Ma rende molto politica la dimensione etica, il riconoscimento dell’altro,  cioè di noi: della vulnerabilità di ogni essere umano. In questa Italia in drammatica emergenza incredibilmente non scompare l’Italietta della politica istituzionale. Leggere le dichiarazioni di molti e molte – le ambizioni narcisistiche di alcuni leader di se stessi, le ripicche di altri, le vendette e i ricatti degli addetti ai lavori (della serie “stiamo lavorando per noi”) fa cadere le braccia. E tuttavia continua ad apparire ogni tanto un mondo di ragazze e ragazzi, di donne e uomini, che è vivo di un’altra vita. Le reti di auto aiuto, di volontariato, di sostegno alle povertà, anche nella nostra città di Firenze, si sono moltiplicate. Le navi delle associazioni di soccorso non hanno smesso di navigare per salvare chi cerca una vita decente altrove, in viaggio sulla terra come tutti noi. Sulla terra di cui nessuno è proprietario e il cui equilibrio ambientale è messo a rischio da questo modello di sviluppo. C’è un movimento per la società della cura che si va ramificando e che segnala come sia forte l’esigenza di una dimensione pubblica dell’esistenza, di relazioni collettive di ascolto e riconoscimento. Come la libertà abbia bisogno di un tessuto intorno di relazioni umane. Davvero oggi nessuna e nessuno si salva da solo. In questo mondo e in questo momento per noi il manifesto è un po’ come una zattera con cui attraversare la tempesta. Una zattera, fragile –  non un transatlantico o uno yacht. Non si sta comodissimi. Ogni tanto si litiga, qualcosa che leggiamo non ci piace. E tuttavia questo giornale lo sentiamo come nostro: la nostra casa di carta, uno spazio comune di pensieri e parole. Di sentimenti condivisi. La vita del manifesto da cinquant’anni si è intrecciata con la nostra, ci ha accompagnato e aiutato nelle battaglie e nelle riflessioni. La critica non cancella mai l’affetto. E questo affetto è un fatto politico. Se il manifesto scomparisse dalle edicole sarebbe gravissimo. Nell’epoca dei bonus governativi rovesciati a raffica su un po’ tutto, determinare la chiusura di  un giornale libero per celebrare la legge del mercato, la mano tutt’altro che invisibile (la manata) che esiste solo per uccidere l’indipendenza della critica e arredare di gadget i deserti del pensiero, sarebbe una ferita per la democrazia del nostro paese oltre che un grande dolore per noi. E faremo di tutto perché non accada Inviateci per mail la vostra adesione, che gireremo poi al quotidiano! Singole persone o associazioni potranno scriverci all’indirizzo: firenzecittaaperta@gmail.com (immagine di Danilo Maramotti)

La politica che progetta per il futuro, l’utopia, il conflitto

17 Dicembre 2020
Le innovazioni, mancate, della politica – Si è detto da più parti che la pandemia, oltre alle conseguenze drammatiche che comporta, avrebbe portato ad innovare profondamente la politica in senso positivo, e cioè come rivalutazione del pubblico sul privato, come definizione di priorità diverse nella destinazione delle risorse, come maggiore attenzione alle tematiche ambientali. Ebbene, non vi sono segnali concreti e significativi di svolte in tal senso. Tanto che il Governo attuale, nonostante che abbia grandi limiti, vivendo alla giornata e senza progetti per il futuro che colgano le esigenze di innovazione e di trasformazione (ma piuttosto quelle dei poteri forti per l’utilizzo dei finanziamenti che arriveranno dall’Europa al fine di contrastare le conseguenze del corona virus), non ha alternative, se non peggiorative. Una proposta di buon senso come quella di una imposta straordinaria sui grandi patrimoni – per trovare le risorse necessarie in questo momento di emergenza – suscita reazioni scomposte e grida di allarme per il minacciato attentato ai ceti medi (ceti medi che si sarebbero arricchiti tutto ad un tratto, venendo, evidentemente e improvvisamente, in possesso di grandi patrimoni). Fa scandalo, infatti, il proposito di intervenire, con una tassazione progressiva che andrebbe dallo 0,2 al 2 %, su patrimoni superiori a 500.000 euro, con tasse cioè che riguarderebbero il 6% della popolazione italiana, quel 6% che detiene il 45% della ricchezza complessiva. Un ragionamento serio andrebbe fatto sul perché si sia determinato un aumento della distanza fra chi ha molto e chi ha poco o niente, come attesta il rapporto del CENSIS, sulla crescita dei Paperoni miliardari da un lato e di quanti vivono in condizioni di povertà assoluta e relativa dall’altro, su come, quindi, ci si sia allontanati sempre di più da quelle misure volte ad eliminare gli ostacoli di ordine economico e sociale che di fatto limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini/delle cittadine, misure prospettate dalla Costituzione. Ci si concentra, invece, sullo sbarrare il passo ad un accenno di patrimoniale. L’ambiente, una priorità solo a parole – Sull’ambiente, una priorità assoluta secondo le dichiarazioni degli scienziati (per evitare che la vita sulla terra diventi impossibile entro i prossimi decenni), si continuano a fare enunciazioni, a livello centrale e periferico, senza cominciare ad operare concretamente, mettendo termine, finalmente, agli investimenti per grandi, e piccole, opere inutili e dannose (si pensi, tanto per esemplificare, al TAV in Val di Susa e, restando nell’area fiorentina, al sottoattraversamento TAV di Firenze ed all’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, un aeroporto che, fra l’altro, non ha nemmeno le carte in regola per funzionare così com’è, progetti entrambi riproposti con forza dal Presidente regionale Giani). E si continua ad ignorare l’unica grande opera urgentemente necessaria, quella della messa in sicurezza del territorio, che significa interventi di manutenzione, cessazione delle cementificazioni e della distruzione degli ambienti naturali, sostegno all’agricoltura diffusa e non monotematica, rivitalizzazione delle numerose  zone in via di abbandono (il che, fra l’altro, comporterebbe numerose possibilità occupazionali – sia di tecnici ed esperti che di operai ed agricoltori, italiani e migranti

Multi-utility Toscana: una proposta pessima che tradisce il referendum del 2011 per l’acqua pubblica.

11 Dicembre 2020
Una proposta pessima, dannosa e falsa. Non si può dire altro e bene fa il nostro gruppo consiliare a denunciare che la direzione è sbagliata (https://www.comune.fi.it/comunicati-stampa/palagi-e-bundu-spc-una-multi-utility-toscana-che-possa-continuare-fare-profitti) Pessima, perché ripropone schemi di multi-utiliy degli anni 90, modelli che sono in crisi ovunque. Pessima, perché, nel mezzo della più grande crisi sociale ed economica del tempo recente legata alla pandemia di Covid-19, ripropone il mito della quotazione in borsa del 40% e del business su servizi essenziali per la comunità. Pessima, perché viene guidata da una figura, Alberto Irace, che ha contraddistinto la sua azione come amministratore di Publiacqua prima ed in seguito di Acea con l’aver garantito gli interessi degli investitori privati e nell’avere scaricato sulle bollette degli utenti investimenti obbligatori. Dannosa, perché quel modello di integrazione non funziona più, come dimostrano i conti in rosso di Alia, la nostra azienda dei rifiuti, e di altre realtà in Italia. E più in generale il lavoro per macroaree riduce la qualità del servizio. Dannosa, perché la quotazione in borsa NON deve garantire migliore servizi e minori tariffe, ma dividendi. Falsa, perché neanche il sindaco Nardella riesce a garantire che le tariffe non aumenteranno, ma si limita a dire che l’impegno è quello di non aumentarle. Falsa, perché proposta da chi nelle ultime campagna elettorali (l’ultimo Giani, prima Nardella) aveva dichiarato che finalmente avremmo rispettato il referendum del 2011, per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Firenze Città Aperta

Cara Lidia

7 Dicembre 2020
Cara Lidia, questa maledetta pandemia ha preso anche te. Ti ha presa dopo una vita vissuta “dalla parte del torto”, in tutti i conflitti di questi anni belli e difficili. Non ti sarebbe piaciuta la retorica militarista che ha applicato alla pandemia , e a te, la categoria della battaglia, della guerra, combattuta, vinta o persa. Ti sarebbe piaciuta invece la parola “resistenza”. Alla malattia hai opposto resistenza. A quella contro il nazifascismo avevi partecipato attivamente, fino a quella repubblica dell’Ossola che fu, anche se di breve durata, uno dei momenti più alti, perché in quei 40 giorni furono elaborati quei principi che poi sarebbero stati alla base della Costituzione. Ti piaceva anche la parola “conflitto”. Il conflitto lo avevi vissuto nelle varie forme in cui si è presentato. Conflitto di classe, conflitto fra i sessi. Conflitti che ritenevi necessario gestire non con la prospettiva di eliminare l’avversario, ma nemmeno di cercare una conciliazione con la retorica della “buona volontà”. I conflitti si affrontano e si superano trovando collettivamente la forza per sconfiggere la sopraffazione, lo sfruttamento. Tu non hai perso una guerra e nemmeno una battaglia. La tua morte non segna la fine di qualcosa. Quello che rimane non è soltanto un ricordo. Se è vero che ci mancherai, è ancora più vero che vivrai nel ricordo di tante donne, da quelle che ti hanno conosciuto a quelle che ti hanno solo sentita citare. Il tuo essere femminista non era una definizione formale. Era la parola che indicava una scelta di campo, un posizionamento, che poteva tenere insieme tutte le donne che guardano il mondo e affrontano i conflitti con uno sguardo di genere. Addio Lidia. Che la terra ti sia lieve. Una compagna

Spesa SOSpesa – Speciale Natale

5 Dicembre 2020
Questo Natale sarà diverso, e per tante persone sarà più diverso e difficile che per altre.Per questo ti chiediamo di fare con noi un regalo SOSpeso, con una donazione che ci consenta di portare un pacco natalizio ad oltre 200 famiglie delle Piagge e non solo. La festa più giusta è quella solidale, che non lascia indietro nessuno.15 euro per un pacco, con l’obbiettivo di arrivare almeno a 200 pacchi. In ogni pacco un panettone , un litro d’olio extravergine e Caffè o marmellata, lenticchie o tonno, tagliatelle o riso, spezie ( N.B. ed extra un libro e un gioco per i più piccoli. Ed una “golosità”) DONA ( 1 o più pacchi) qui https://spesasospesafirenze.company.site/

Dmitrij Palagi (Sinistra Progetto Comune) e Daniela Chironi, Tommaso Grassi e Massimo Torelli (Firenze Città Aperta): “Requisire per meglio curare: le proposte che il Comune può fare a Giani”

24 Novembre 2020
24 novembre 2020 “Due ordinanze della Regione Toscana indicano la possibilità e l’opportunità di utilizzare lo strumento della requisizione per aumentare i posti letto, senza ricorrere a più costose soluzioni come il campo container visto in viale Guidoni. Ieri al question time la Giunta ha detto di non essere interessata a essere parte attiva di questa soluzione. Un errore che rischia di pagare tutta la città” “Come sempre – introduce il consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi – la peggiore risposta che si può ricevere è nessuna risposta. Per quante proposte specifiche possa avanzare il gruppo Sinistra Progetto Comune ci siamo trovati di fronte all’indisponibilità della Giunta di accoglierle, a prescindere da quali siano. Ringraziamo Firenze Città Aperta per aver lanciato la campagna mesi fa. Ci mette oggi in condizioni di chiedere, puntualmente, perché non si sta prendendo in considerazione l’idea di utilizzare i cosiddetti student hotel, o perché non si sia provato a vedere se tra il patrimonio immobiliare del nostro territorio ci fossero spazi adeguati per rispondere alla richiesta della Regione Toscana, che il Comune ritiene non sia di sua competenza. Confidiamo che il peggio sia alle nostre spalle ma la stessa Vicesindaca ha ammesso che la fase è cambiata. Non si prevede più la necessità di un campo container come quello di viale Guidoni, proprio per la possibilità aperta dalla Regione Toscana di insistere sullo strumento della requisizione, che già la Costituzione individua come possibile e che la storia di Firenze ha conosciuto bene, anche se in forme diverse e in relazione al bisogno abitativo. A questo punto, ricevuta la risposta, senza registrare una contrarietà al requisire, come se tutto l’onere fosse della sola Regione, proporremo al Consiglio comunale – aggiunge Palagi – alcune soluzioni, per prevenire l’emergenza, invece di subirla”. “L’Associazione Firenze Città Aperta – dichiarano Daniela Chironi, Tommaso Grassi e Massimo Torelli durante la conferenza stampa che si è tenuta oggi – ha lanciato la proposta Requisire per meglio curare a marzo (https://www.firenzecittaaperta.it/requisire-per-meglio-curare/) con l’obiettivo di prepararci ad un periodo lungo e difficile. I cardini della proposta erano: tra immobili pubblici e privati recuperare almeno 1.000 posti letto in città per la gestione della quarantena e separare i nuclei familiari con contagiato (individuando, sul modello cinese, il nucleo familiare come spazio di contagio), recuperare ad utilizzo collettivo parte del patrimonio pubblico cittadino, per avere una città della cura, che sappia affrontare in modo permanente situazioni di crisi, rompere il tabù della prevalenza della proprietà privata a discapito del bene pubblico, come se un profitto servisse a qualcosa in una generale situazione di crisi ed emergenza. Quindi suggerivamo di ricorrere per interesse pubblico alla requisizione di strutture e strumentazioni sanitarie sia di immobili. Questo supportato dall’art. 6, comma 4 del Decreto Legge n. 18/2020 che il governo emanò in marzo. E presentammo un piano complessivo, prevedendo che l’emergenza non finisse con l’estate. Né a Firenze né in Italia ci siamo preparati alla seconda ondata pandemica e quindi la riproponiamo, trovando un valido supporto in

ZTL: per di qua o per di là?

11 Agosto 2020
Sull’apertura della ZTL l’amministrazione fiorentina prova ad arrampicarsi sugli specchi e porta a giustificazione di questa scelta scellerata i mancati introiti delle attività commerciali del centro storico, che in un periodo di emergenza come questo devono essere sostenute. Le situazioni straordinarie necessitano di decisioni extra-ordinarie, di coraggio e di inventiva ma non di passi indietro, col ritorno ad una Firenze anni ‘80 che credevamo ormai lasciata definitivamente alle spalle. Anche perché nelle scorse settimane il Sindaco e l’Assessore Giorgetti non hanno fatto altro che parlare di mobilità green, strade scolastiche, pedibus, ciclabili di ogni tipo, portando a termine pedonalizzazioni importanti e significative, anche sul piano dell’immaginario, come quella del Lungarno Acciaiuoli. Poi con un provvedimento di apertura della ZTL hanno vanificato con i fatti molte parole e molte buone intenzioni… Non sappiamo fino a che punto loro stessi credano realmente che questo provvedimento giovi ai fiorentini e alle attività commerciali, o quanto sia invece una mossa pre-elettorale per imbonirsi qualche categoria. Di certo possiamo elencare alcuni fatti per come li conosciamo: • i residenti lamentano scarsità di parcheggi, e con l’apertura della ztl i loro posti auto saranno occupati da chi va in centro in macchina. • se da una parte si incentivano i cittadini ad usare la bicicletta, dall’altra li esponiamo al pericolo del traffico privato nelle strette strade del centro storico. • il distanziamento fisico imposto dal covid viene rispettato dando più spazio ai pedoni, non costringendoli sui marciapiedi per lasciare la carreggiata ai mezzi privati. • concedendo i dehor esterni e contemporaneamente aprendo le strade a tutto il traffico privato, si viene a creare una situazione malsana, antigienica e spiacevole per i clienti stessi • il commercio respira e fiorisce nelle strade pedonali, in cui è facile guardare le vetrine e scegliere dove fermarsi in sicurezza; questo è un dato di fatto rilevato da decine di studi condotti in molti paesi del mondo e basati sul flusso dei pagamenti nelle aree pedonali o nelle attività che insistono lungo le piste ciclabili. • i cambiamenti sulla mobilità, necessari a Firenze come in ogni altra città italiana, si fanno con chiarezza e determinazione, incrementando la sicurezza stradale, i mezzi pubblici e la sharing mobility; dando incentivi, sconti e soluzioni per chi utilizza metodi di spostamento sostenibili. Aprire il centro storico per qualche mese non servirà a niente, se non a farci vergognare di fronte ai visitatori internazionali, e la strada verso una città più sostenibile e vivibile sarà molto più lunga facendo avanti e indietro fra soluzioni rattoppate e messaggi contraddittori.

“Signor Stella, ma mi faccia il piacere!”

11 Giugno 2020
È tempo di campagna elettorale in Toscana ed è normale che ogni parte politica cerchi visibilità mediatica e sui social. Quello che invece non dovrebbe essere normale è farlo con dei video nei quali si filmano le persone senza consenso per scopi elettorali, si utilizzano accenti razzisti e si dimostra disprezzo per le persone povere. Non crediamo infatti che simili pratiche e contenuti siano compatibili con la dialettica democratica, che dovrebbe invece riguardare i piani per il futuro delle nostre città e della Regione, soprattutto durante e dopo una pandemia. Sembra voler ignorare tutto questo Marco Stella, attuale consigliere regionale di Forza Italia, che durante una diretta Facebook dal Mercato di Sant’Ambrogio a Firenze ha ironicamente parlato di “risorse” con riferimento ai migranti, utilizzando una modalità espressiva che speravamo ci fossimo lasciati alle spalle. Stella cerca degrado là dove non c’è: filma due persone rom (è forse un reato essere rom?), denuncia la presenza di una -UNA- persona che chiede l’elemosina (è forse un reato chiedere l’elemosina, per giunta in un’epoca di crisi senza precedenti?), parla dell’assenza dei vigili urbani, pur sapendo che la sede dei carabinieri è a pochi metri di distanza, in piazza dei Ciompi. Non contento, Stella ricorda sdegnato che a Firenze c’è stata una manifestazione dei Rom (perché a loro è forse vietato manifestare?) e aggiunge anche una serie di falsità in proposito: in primis che il loro scopo era la richiesta di soldi al Comune, quando in realtà la richiesta riguardava unicamente dei buoni alimentari. Al minuto 15:40 Stella viene bruscamente interrotto da un passante indignato almeno quanto noi dalla volgarità di quel video, che di “politico” non ha nulla, essendo pura propaganda di bassa lega. Il consigliere di Forza Italia denuncia l’accaduto su Facebook parlando di grave aggressione e incassa la cieca solidarietà di alcuni, compreso il Presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani che nel suo comunicato non introduce nessuna precisazione sul contesto dei fatti e sulle provocazioni di Stella. Mentre gli Stati Uniti e il mondo intero sono in pieno fermento antirazzista, la nostra solidarietà va alle vittime della pessima comunicazione politica di Marco Stella, al quale ricordiamo -per intero- l’Art. 3 della Costituzione repubblicana: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”. Il compito di chi ricopre un ruolo istituzionale è tradurre in politiche pubbliche i valori costituzionali, non raccogliere like su Facebook con subdoli mezzi. Firenze Città Aperta Per chi si fosse perso l’aggressione con minacce può andare direttamente al minuto 15:40.

Il patrimonio di Firenze in svendita

9 Giugno 2020
💥  In nome dell’emergenza sanitaria e sociale, Nardella vuole mano libera sui beni vincolati. “Nel decreto semplificazione bisogna consentire ai sindaci delle città d’arte, e sono tantissimi in Italia, di superare un muro di vincoli burocratici sul patrimonio storico-artistico senza il quale noi non potremmo fare niente. (…), non possiamo fare un piano di ristrutturazione vero e serio perché è tutto vincolato. Allora questo decreto semplificazione deve dare ai sindaci dei poteri chiari su tutto il fronte della burocrazia, altrimenti ci prendiamo in giro” 🏦 Ora, sappiamo che già oggi a Firenze, grazie alla variante all’Art. 13 del Regolamento Urbanistico, siano permessi interventi di ristrutturazione degli edifici tutelati come beni culturali, purchè sia garantita la salvaguardia integrale «sostanziale» della sagoma e della facciata. In altre parole, il Comune due anni fa con questa variante si spoglia della sua funzione a tutela del patrimonio storico-architettonico, che resta in mano alla Sovrintendenza. 🏗 Togliendo anche questi ultimi “lacci e lacciuoli”, si darà via libera a ogni intervento. 💲 Già sappiamo che nel post Covid-19 il valore di mercato di molti palazzi e appartamenti di lusso fiorentini sia sceso anche del 30%, e che ci siano società e gruppi (come gli israeliani di Webuyhotel73 “Jointly buying a hotel at covid-19 opportunities”) che apertamente dichiarano di voler approfittare della crisi per acquistare beni a prezzi stracciati: la “semplificazione” che vorrebbe Nardella punta ad attrarre anche questo tipo di “investitori”? 🐑 Intanto Nardella diserta il Consiglio, ma lo ascoltiamo spesso alla Radio in “Un giorno da pecora”, compare nelle trasmissioni internazionali col cappello in mano cercando donatori, cui sarà data la possibilità di “dire la loro” sullo sviluppo della città. 🎢 Intanto le varianti per l’Ex ospedale militare San Gallo e quella dell’Ex Caserma di Costa San Giorgio (con annessa cremagliera che passa dentro Boboli per unire il nuovo resort di lusso a Forte Belvedere) vengono approvate come se nulla fosse successo. 6️⃣ Intanto la Giunta ammette di voler ignorare la Mozione di Sinistra Progetto Comune approvata dal Consiglio, che la invita a reperire i 6 milioni per le spese sociali, risorse già disponibili nel bilancio delle società partecipate. 🤳 Eppure fino a pochissime settimane, e già sembrano anni, fa sentivamo dire dal sindaco che “nulla sarà più come prima”, che dopo il Covid-19 “va ripensato il modello di sviluppo basato sul turismo”, che occorre “combattere la rendita” e “riportare i fiorentini a risiedere in Centro”. 🌬 Tutte parole al vento, come in un incubo sembra che il Covid-19 stia davvero offrendo opportunità per svendere meglio e più velocemente il patrimonio della nostra città. Firenze Città Aperta Svenditalia – Report (08/06/2020) Link alla puntata con le precisazioni di Cecilia Del Re assessore all’urbanistica del Comune di Firenze del 09/06/2020. La risposta del sindaco e del Comune.

#6milioniperFirenze rassegna stampa dopo il presidio

9 Giugno 2020
Invisibili sotto il Palazzo nel primo giorno di consiglio: STAMP Toscana In piazza per un cambio nelle politiche sociali: Novaradio “Sbloccate i 6 milioni per i buoni alimentari”: Firenze Today Protesta in piazza per il reddito di emergenza: QuiNews Firenze Sotto Palazzo Vecchio per chiedere lo sblocco dei 6 milioni: 055Firenze Servizio del TG3 Toscana

Presidio davanti a Palazzo Vecchio #6MilioniperFirenze

9 Giugno 2020
Oggi, durante il presidio organizzato per chiedere l’applicazione della mozione “6 milioni” presentata da Sinistra Progetto Comune e approvata l’11 maggio in Consiglio Comunale, una delegazione composta da Firenze Città Aperta, Potere al Popolo e due attiviste delle reti di solidarietà, ha incontrato l’assessore Vannucci. Volevamo conoscere i tempi di applicazione di questo “Atto di Indirizzo”, che indica come e dove reperire 6 milioni da destinare alle spese sociali (aiuto alimentare, aiuto ai consumi e alle bollette). L’Assessore ha precisato che non si tratta di una modifica di bilancio ma “solo” di un “atto di indirizzo”, aggiungendo che ritiene inopportuno parlare di “vittoria” come abbiamo fatto noi. Sì assessore, per noi anche questo Atto di Indirizzo è una vittoria politica, e appunto, noi volevamo sapere quando e come sarebbe stato dato coerentemente seguito a questo indirizzo, in modo da rendere immediatamente disponibili queste risorse. L’assessore ha aggiunto che dal suo punto di vista, non sarebbe responsabile “tagliare dei servizi” per dare aiuti alimentari. Ora, a parte che la nostra proposta prevede di stanziare vari tipi di aiuti (bollette, aiuti al consumo), non si capisce perché si dovrebbero tagliare dei servizi, quando la mozione approvata in Consiglio prevede per esempio di utilizzare i dividendi delle società partecipate: “PRESO ATTO che il Comune di Firenze potrebbe realizzare un piano di spesa, finanziata attraverso il contributo delle società partecipate che ogni anno erogano ai soci una quantità ingente di utili e dividenti, da risparmi del bilancio 2020, e dalla ‘forzatura’ delle norme e degli accordi con le banche, in virtù del periodo di crisi eccezionale e di sofferenza della popolazione”. Il messaggio è comunque chiaro: è responsabilità del Consiglio Comunale l’approvazione di una variazione di bilancio, in coerenza con questa mozione. L’11 luglio intanto scadono i termini per l’applicazione della mozione. “Non va tutto bene”, l’ha ammesso l’Assessore Vannucci: su questo siamo perfettamente d’accordo. Questi 6 milioni non risolveranno tutti i problemi. Ma intanto iniziamo da qui, con 6 milioni per tante persone potrebbe andare molto meglio. Questa mozione invita la Giunta a reperire 6 milioni, e ci sono passi che la Giunta può e deve fare, anche senza variazioni di bilancio, senza scaricare le responsabilità di quest’atto sul Consiglio Comunale. Il tempo stringe, seguiremo da vicino la questione. Firenze Città Aperta

2 Giugno: come ricordare la nascita della Repubblica e della sua Carta Costituzionale

2 Giugno 2020
Quest’anno, come conseguenza della pandemia da COVID-19, non avremo le consuete sfilate militari il giorno della Festa della Repubblica ed è uno dei pochi fatti positivi nella situazione drammatica che stiamo vivendo. Il 2 giugno si festeggiano la Repubblica e la Costituzione che la caratterizza, frutto della Resistenza e dell’impegno antifascista. Vi sono due articoli in particolare, il 10 e l’11, che scaturiscono da visioni del mondo e della vita completamente alternative a quelle del fascismo. Il primo riconosce il dovere per l’Italia di dare asilo a tutte/i coloro a cui nei loro Paesi sono negati i diritti riconosciuti dalla nostra Carta Costituzionale: è evidente come ciò sia stato influenzato dall’esperienza di chi aveva dovuto cercare rifugio in altri paesi durante il Ventennio. Il secondo ripudia la guerra, che era stata invece un punto essenziale nella teoria e nella pratica fasciste (uno dei motti mussoliniani era “libro e moschetto, fascista perfetto”). Tutto questo, evidentemente, ha poco a che fare con lo spirito che, qualunque sia la situazione politico/istituzionale a cui sono collegate, aleggia nelle parate militari. Sappiamo bene che in certe situazioni è stato, ed è, inevitabile ricorrere all’uso delle armi. Lo è stato ieri durante la Resistenza, fenomeno europeo che contrastò idee e azioni aberranti, ispirate dal concetto che esistano “razze” superiori destinate a dominare il mondo; lo è oggi nel Rojava dove curde/i in armi difendono le loro esperienze di autogoverno locale dalle aggressioni di Daesh e della Turchia di Erdogan. I combattenti di ieri e di oggi sono espressioni di esperienze che mettono al centro ideali e progetti basati sullo spirito di solidarietà, di accoglienza, di inclusione per tutti gli esseri umani, da qualunque parte del mondo provengano (“nostra patria è il mondo intero”, come sostiene un vecchio canto anarchico), sull’uguaglianza di genere, sull’ambientalismo, sull’interculturalità. Hanno un retroterra che affonda le sue radici nella vita di uomini e donne in carne ed ossa, nella loro umanità, nel tessuto di relazioni da loro prodotto, nel patrimonio di idee e di sentimenti che ne scaturisce: si tratta di un insieme di fattori diversi che fanno della Resistenza del secolo scorso un fenomeno non riducibile alla lotta armata e della lotta del popolo curdo una forma di Resistenza esemplare dei nostri giorni. La Repubblica che festeggiamo il 2 giugno ha quindi poco da spartire con eserciti e armamenti e sarebbe più in sintonia con manifestazioni di lavoratrici e lavoratori, di operatrici e operatori del sociale, di persone impegnate in interventi di solidarietà, finalizzati all’interesse collettivo, di cooperazione internazionale, di tutela ambientale (un tema che si impone sempre di più come prioritario per la nostra sopravvivenza). Va messo in evidenza che sono il lavoro (quello che permette la piena realizzazione delle persone e non quello precario, privo di diritti e in certi casi anche schiavistico, oggi prevalente) e l’interesse collettivo punti importanti della Costituzione (tanto che l’iniziativa economica è libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale). Va anche rilevato come vi siano stati, e continuino a esservi, atti,

Tutto sulla spesa SOSpesa 2020

30 Maggio 2020
Da qui puoi arrivare a tutte le informazioni riguardanti l’iniziativa Spesa SOSpesa dell’Associazione Firenze Città Aperta. Se vuoi fare una donazione in denaro. Se vuoi unirti a noi come volontario/a.

Spesa SOSpesa: abbiamo bisogno del vostro aiuto

20 Maggio 2020
Care amiche/amici Come forse saprete stiamo collaborando alla raccolta cibo per supportare il lavoro di distribuzione della Comunità delle Piagge di Don Alessandro Santoro, nel quartiere 5 di Firenze. Qui trovate le informazioni. Ma la quantità è insufficiente per le necessità che la crisi economica, indotta dalla pandemia, ha fatto esplodere drammaticamente. Inoltre alcune tipologie di viveri non vengono sufficientemente forniti, per cui è necessario effettuare acquisti mirati. Per tali motivi abbiamo attivato anche tre canali di raccolta fondi, ai quali vi chiediamo di donare anche solo un piccolo, prezioso contributo, e di diffonderne l’esistenza tra i vostri contatti: FacebookAttraverso la collaborazione di attiviste ed attivisti della associazione Firenze Città Aperta. Dopo quella di Sandra Carpi, Andrea Bagni e Massimo Torelli, attualmente è il turno di Francesco Torrigiani. Accedi alla raccolta fondi da qui. Bonifico bancario direttamente sul conto della associazione Iban: IT 46 R 05018 02800 000016784043 Banca etica Agenzia 07 filiale Firenze Beneficiario: Firenze Città Aperta Causale: Donazione per SPESA SOSPESA Crowdfunding Tramite la piattaforma GoFoundMe, a questo link. Potete contribuire anche condividendo questo appello sui social, nelle chat e nelle mailing list: possiamo fare di più! Firenze Città Aperta

La rinascita di Firenze passa attraverso il lavoro

16 Maggio 2020
In molti dicono che non dobbiamo permettere che da questa tragedia si esca con le vecchie logiche di sviluppo. Già negli anni ’70 i lavori di vari autori (Commoner, Gabor&Colombo) mostravano come l’intensità dei consumi di capitale, risorse ed energia fosse inversamente proporzionale alla richiesta di lavoro. In altre parole, un oggetto che richiede alti costi di materiali ed energia durante la sua vita, richiede poco lavoro per produrlo e mantenerlo. La Pennacchi (Il manifesto 1/5/’20) ricorda che il New Deal roosveltiano si basava “sull’idea-cardine che alle persone si dovesse dare non un sussidio ma un lavoro con una paga adeguata”. Quindi per superare la crisi economica di cui vediamo solo l’inizio, riferendoci alla realtà fiorentina dobbiamo partire da quelle che sono le caratteristiche della città e dai suoi bisogni spingendo su investimenti ad alta richiesta di lavoro. Uscendo dalla sbornia turistica ritengo che i punti di forza siano: l’industria meccanica l’Università ed i centri di ricerca l’industria farmaceutica e biomedicale la moda ed il design Le scuole di restauro le biblioteche l’artigianato di alta qualità Per far partire questi settori che spesso sono legati all’esportazione occorrerà attendere che si attenuino le norme di “distanziamento sociale” antivirus, e considerare comunque che difficilmente si tornerà alla situazione pre-pandemia; il timore di nuovi spillover resterà. Nel frattempo che facciamo? Il PO in elaborazione del Comune dovrà aprire fortemente all’uso delle fonti rinnovabili facilitando la formazione di Comunità Energetiche che attualmente possono formarsi per l’uso del fotovoltaico. Secondo un recentissimo studio dell’Università di Oxford, ogni investimento nell’energia pulita crea il triplo dei posti di lavoro rispetto allo stesso ammontare speso nei combustibili fossili. E inoltre, le infrastrutture connesse a fonti rinnovabili come eolico e solare sono più “resistenti” agli effetti perversi della globalizzazione, come le delocalizzazioni. Si dovrebbe spingere Fiorentinagas (o altri interessati) ad attuare una politica di cogenerazione. Usare direttamente il calore di scarto dalla produzione di energia elettrica nel riscaldamento/condizionamento e l’energia elettrica per riscaldare altre abitazioni con pompe di calore. A parità di servizio emetteremmo il 40% in meno. In questo modo si diffonderebbe l’uso delle pompe di calore, fondamentale in un passaggio futuro a sistemi prevalentemente elettrici. L’attuale incentivazione per interventi di risparmio energetico e sicurezza sismica prevede sgravi fiscali fino all’80%, sgravi che dovrebbero essere ulteriormente aumentati. Non tutti possono permettersi l’investimento, tuttavia è già possibile cedere il credito fiscale ad una azienda che faccia l’intervento. Purtroppo le aziende toscane sono spesso piccole e sottocapitalizzate; spetta alle aziende pubbliche intervenire, in particolare a Firenze potrebbe essere Casa SpA a guidare una serie di interventi che rimetterebbero in moto l’edilizia ed i settori connessi, studi professionali ed impianti. Si potrebbe coinvolgere l’Università per interventi innovativi che accedano a fondi di ricerca. Ai GAS (Gruppi di Acquisto Solidale, nel settore dell’approvvigionamento alimentare ), potremmo aggiungere un nuovo tipo di GAS, Gruppi di AFFITTO Solidale. In questo caso una serie di beni verrebbero acquisiti e messi a disposizione dei soci che pagherebbero solo una quota di “sostituzione”; ciò incentiverebbe la produzione

Verso un programma di sinistra per uscire dalla crisi

15 Maggio 2020
È indubbio che il Governo attuale tenga maggiormente presenti le esigenze della grande impresa che quelle dei lavoratori e delle lavoratrici (come del resto hanno fatto, in misure diverse, tutti quelli – di destra, di centro e di centro-sinistra – che l’hanno preceduto). Per superare la drammatica crisi che stiamo vivendo, occorre impegnarsi a livello politico-istituzionale, ma anche in ambito sociale, sindacale e di movimento su obiettivi precisi: – la tutela dei diritti di chi lavora, che sono sotto attacco da parte della Confindustria con il pretesto dell’emergenza; – il sostegno doveroso delle istituzioni, attraverso il reddito di cittadinanza, a chi il lavoro lo perde (o viene reso ancor più precario); – la regolarizzazione di tutte/i le/i migranti presenti in Italia (un punto su cui Salvini, rimasto un po’ in ombra perché oscurato dal virus, è tornato ad essere sé stesso); – l’istituzione di un’imposta patrimoniale per reperire i fondi necessari (per far fronte alla crisi economica e occupazionale); – il rilancio, con adeguati finanziamenti, della sanità pubblica, di cui il virus ha messo ancor più in luce l’insostituibilità; – la riproposizione con forza delle misure urgenti, a livello nazionale e locale, per contrastare la devastazione dell’ambiente; – la riduzione delle spese militari; – l’inversione di rotta rispetto alle politiche militariste e di guerra che l’Italia ancora persegue (con l’acquisto degli F/35, ad esempio); – la cessazione della produzione e del commercio di armi; – la revisione in profondità del sistema educativo. Il tutto accompagnato da un’accorta vigilanza sul fatto che i provvedimenti dettati dall’emergenza siano effettivamente necessari e non divengano stabili. È affrontando questi temi, dandoci questi obiettivi, mobilitandoci su di essi, che si potrebbe cercare veramente che nel dopo-emergenza non si tornasse alla normalità di prima. Moreno Biagioni #CronacheDalFuturo

Rassegna stampa #6MilioniperFirenze

14 Maggio 2020
VITTORIA! Firenze Città Aperta con Sinistra Progetto Comune: impegno del Comune per 6 milioni di euro. Rassegna stampa “Consiglio comunale approva mozione di SPC”. Il sito di Firenze “Firenze: 6 milioni a favore dei bisognosi”. Nove da Firenze “L’Assemblea di Palazzo Vecchio batte un colpo”. Il Manifesto “Passa la mozione di Spc”. STAMP Toscana “Ma la Sinistra di Bundu e Palagi sui 6 milioni, non molla”. La Nazione “Passata una mozione della sinistra di Bundu e Palagi”. La Repubblica Scarica la mozione approvata #6MilioniperFirenze

Vittoria! Bundu e Palagi: “Impegno del Comune a sostegno delle persone in difficoltà per 6 milioni”

13 Maggio 2020
Approvata dal Consiglio comunale la proposta portata avanti da Sinistra Progetto Comune e Firenze Città Aperta. “Assieme a Firenze Città Aperta avevamo lavorato alla proposta da 6 milioni avanzata per il nostro Comune, perché ci fosse un intervento diretto teso a far fronte alle numerose emergenze presenti sul territorio. Le risorse stanziate – ricordano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Antonella Bundu e Dmitrij Palagi – non bastano e sono legate a quanto arriva dal livello nazionale e regionale. Non sono bastati i soldi per gli aiuti alimentari, per i buoni spesa e per il contributo affitti: la richiesta continua a crescere. Inoltre tante persone e famiglie stanno denunciando la difficoltà a far fronte alle bollette, di cui si è sospesa solo la scadenza.  Riteniamo che ogni ipotesi di ulteriore indebitamento dell’ente utilizzando il proprio patrimonio immobiliare sia da rifiutare, mentre abbiamo proposto concretamente delle strade diverse. Siamo soddisfatti del risultato conseguito oggi in aula che attesta come la nostra opposizione sia interessata a trovare risposte per la nostra Città, pur avendo molte perplessità sul percorso chiamato “Patto per la Città” e su alcune affermazioni di queste settimane sotto emergenza. Ringraziamo Firenze Città Aperta per il lavoro che voluto condividere con noi, permettendo di arrivare a un atto modificato in parte rispetto a quando inizialmente pensato, ma non mutato nella sostanza. Il nostro voto è ovviamente quello di tutta la coalizione, in questi mesi sempre coerente a un programma elettorale che aveva saputo indicare una direzione politica confermata da questa mozione”. Oggi – aggiungono Francesco Torrigiani e Tommaso Grassi di Firenze Città Aperta – è stato approvato un vero e proprio piano di spesa, con delle indicazioni che vanno nella direzione come indicato dal nostro atto. In particolare la Giunta ha ricevuto dal Consiglio l’indicazione di utilizzare le risorse dai risparmi delle utenze e ha proposto di non pagare gli interessi sui mutui in essere, dirottando le risorse per pacchi alimentari, buoni spesa, sostegno al pagamento delle bollette e ad un concreto sostegno all’affitto alle famiglie che stanno soffrendo questa situazione. La crisi non può aspettare e non può dipendere solo dall’azione del governo. Questo ci ha mosso.  Soddisfazione che dimostra come le proposte se elaborate entrando nel merito e calandosi nella realtà del nostro Comune possano vincere anche le resistenze politiche di chi ha raramente saputo ascoltare. Siamo convinti che la vittoria di oggi sia della Città e per la cittadinanza, prima che di qualunque parte politica”. Sinistra Progetto Comune e Firenze Città Aperta #6MilioniperFirenze Scarica la mozione approvata

PROVIAMO A CAPIRCI: PAROLE E CONCETTI NELLA PANDEMIA

11 Maggio 2020
Primo appuntamento giovedì 14 maggio, ultimo giovedì 11 giugno. Scarica il programma completo In questi mesi di pandemia emergono parole usate in passato e del cui significato si era persa la memoria, accanto ad altre più comuni ma che vengono spesso fraintese, perché usate in modo confuso e improprio.E alcune parole sono diventate di larghissimo uso e di difficile interpretazione. “Ma l’ordinanza lo permette? Ordinanza della Regione, del Comune o ti riferisci al Decreto del governo?” qui ci stavamo interrogando sul conflitto di competenze Stato Regioni. “Stai in famiglia” ma cosa è la famiglia? In questi mesi quante volte ci siamo trovati in queste discussioni o scambi. Il fenomeno è particolarmente evidente in campo giuridico e socio-politico. Proviamo a capirci! E impariamo a riusare queste parole con proprietà.Proponiamo perciò un primo CICLO FORMATIVO di 9 incontri(dalle 18.45 alle 19.30), in cui esperti ed esperte offrono il loro contributo di chiarimento e approfondimento. Percorso di formazione con: Alessandra Algostino ( Unito), Gianluca Bonaiuti ( Unifi), Erika Cellini ( Unifi), Alberto Chellini ( Unifi), Wladimiro Gasparri ( Unifi) Francesco Pallante (Unito), Giuseppe Matulli ( Ist. storico Resistenza) Livio Pepino ( già magistrato), Silvia Rodeschini ( Unifi). Puoi seguire gli incontri su: ✅ DIRETTA FACEBOOK✅ DIRETTA YOUTUBE PROGRAMMA Tutti gli incontri si svolgono dalle 18.45 alle 19.30 Giovedì 14 maggio Alberto Chellini – Università di Firenze – Conflitto di competenze Stato Regione Martedì 19 maggio Alessandra Algostino – I diritti e le libertà insopprimibili nella pandemia Giovedì 21 maggio Wladimiro Gasparri – La requisizione Martedì 26 maggio Francesco Pallante – Stato d’emergenza e costituzione Giovedì 28 maggio Silvia Rodeschini– Casa e spazio pubblico Mercoledì 3 giugno Livio Pepino – Diritto penale e sicurezza Venerdì 5 giugno Gianluca Bonaiuti – Catastrofe, stress collettivo, la gestione politica Martedì 9 giugno Erika Cellini – Famiglia e differenze di genere Giovedì 11 giugno Giuseppe Matulli – Le requisizioni di La Pira Scarica il programma completo Firenze Città Aperta

Tutto bene ma non benissimo, a Firenze: bloccato oggi l’accesso di nuove famiglie al servizio Pacchi alimentari

8 Maggio 2020
Mentre la consegna di buoni alimentari, finanziati essenzialmente con fondi governativi, è terminata da quasi un mese, oggi ci arrivano notizie da parte di varie realtà e persone attive in diversi quartieri: chi non era nella lista dei destinatari dei pacchi alimentari e oggi ha chiamato il numero del comune per richiederli, si è sentito rispondere: “ci lasci il suo telefono, le faremo sapere”. In alcuni casi oggi si è supplito con dei buoni spesa forniti da una fondazione privata. Preoccupa la mancanza di informazioni chiare da parte del Comune, che sembra attendere la chiusura della campagna di crowdfunding per fare comunicati ufficiali, e il fatto che ci si affidi a raccolte fondi da privati per rispondere a bisogni assolutamente primari delle persone. Serve ed è possibile, un intervento strutturale. Preoccupa la difficoltà di accesso di informazioni chiare, che penalizza le persone più vulnerabili. Preoccupa anche il possibile cambiamento di numeri telefonici e procedure di riferimento, che potrebbero variare in base ai donatori/finanziatori, rischiando di rendere le pratiche, già non banali, inaccessibili per persone che vivono in condizioni di estrema vulnerabilità Preoccupa lo scarso coinvolgimento delle associazioni che operano sul territorio. Preoccupa che un servizio così importante possa essere delegato a una associazione privata e a dinamiche di donazione benevola che mettono a rischio la continuità del servizio e dell’assistenza . Firenze Città Aperta e Sinistra Progetto Comune hanno analizzato il bilancio del Comune, identificando una serie di voci e di meccanismi che renderebbero disponibili 6 milioni di euro, tra cui 1 milione, da Toscana Energia, che consentirebbero di coprire la spesa per i pacchi alimentari fino a dicembre 2020. Proposta che sarà discussa lunedì in Consiglio Comunale. Speriamo che sia fatta chiarezza sui pacchi alimentari, e soprattutto speriamo che la vecchia logica di delegare al terzo settore la copertura dei diritti e dei bisogni sociali, lasci il posto a una logica diversa, che recupera centralità al pubblico. Mai come oggi serve un po’ di coraggio, unito a una buona analisi del bilancio comunale e di quello delle imprese partecipate. Crediamo che questa sia la lezione da trarre dall’emergenza sociale che Covid-19 ha creato a Firenze. Firenze Città Aperta

Spesa SOSpesa: Quartiere 5 solidale

7 Maggio 2020
Sostieni le famiglie in difficoltà del quartiere 5 acquistando qualcosa in più quando fai la spesa L’emergenza coronavirus non è solo sanitaria ma anche economica e sociale: per molte famiglie è diventato difficile procurarsi anche i beni di prima necessità. La perdita del posto di lavoro o l’impossibilità di svolgere piccole attività quotidiane rappresentano la perdita improvvisa dell’unica fonte di reddito per fasce di popolazione che non godono di alcuna protezione. La Comunità delle Piagge sta sostenendo un gran numero di famiglie che in questa situazione mancano dei minimi mezzi di sopravvivenza. Possiamo aiutare la loro azione con un semplice contributo: la spesa sospesa solidale. Chi entra in un negozio per fare la spesa, acquista qualcosa in più e lo lascia presso il negoziante in modo che possiamo in seguito ritirarlo per distribuirlo alle persone in difficoltà. Forniremo ai negozianti un contenitore dove mettere gli articoli acquistati e ci accorderemo per il ritiro, porteremo anche un volantino informativo da affiggere nel negozio. Servono:Alimenti a lunga conservazionePasta, passata di pomodoro, legumi, tonno, sardine e carne in scatola, riso, farina, zucchero, caffè, latte UHT, olio di semi, biscotti, patate, cipolle, pane a cassetta, pane di giornata invenduto, omogeneizzati per bambini e fette biscottate.Articoli per l’igienePannolini neonato varie misure, carta igienica, dentifricio, bagnoschiuma, shampoo e sapone, assorbenti donna, sapone piatti e sapone bucato. Chiediamo ai negozianti di aderire a questa iniziativa, e a tutti voi di contribuire a diffonderla fra i negozi che conoscete e che frequentate abitualmente. La lista degli esercizi aderenti verrà pubblicizzata tramite social e inserita in questa mappa. VOLONTARI/E PER IL RITIROAbbiamo bisogno di volontari/e per il ritiro dei contenitori e la consegna in un centro di raccolta. Gli/le interessati/e possono scrivere a robertodiloreto@gmail.com NEGOZIANTIPer comunicare l’adesione del vostro negozio -telefono o Whatsapp: Caterina 3200138762 o Sandra 3382708123 -mail: posta@comunitadellepiagge.it o a sandra.carpilapi@gmail.com SCARICA MATERIALIVolantino spesa SOSpesaVolantino commerciantiVolantino volontari