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𝗨𝗻𝗶𝘀𝗰𝗶𝘁𝗶 𝗮 𝗙𝗶𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗔𝗽𝗲𝗿𝘁𝗮, 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗼/𝗮 𝗼 𝗿𝗶𝗻𝗻𝗼𝘃𝗮 𝗹𝗮 𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗮.

7 Febbraio 2022
Anche quest’anno contiamo su di te-Il tuo sostegno ci ha permesso di tenere in vita Firenze Città Aperta in un periodo di forte difficoltà. Il 2021 è stato un anno ricchissimo di impegni, sia sul versante della politica cittadina tramite l’azione dei nostri eletti nei consigli Comunale e di Quartiere, sia per l’azione contro la 𝗺𝗲𝗿𝗰𝗶𝗳𝗶𝗰𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 della nostra città portata avanti dalla giunta #Nardella, sia con la partecipazione alla lotta della e per la #GKN. Come compete a chi svolge il ruolo di soggetto di rappresentanza cittadino. Abbiamo accompagnato queste iniziative con attività di solidarietà attiva come la 𝙎𝙥𝙚𝙨𝙖 𝙎𝙤𝙨𝙥𝙚𝙨𝙖.https://www.facebook.com/hashtag/SpesaSospesaQ5/ Ed abbiamo continuato il nostro 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗼 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗿𝗮𝘇𝘇𝗶𝘀𝘁𝗮 𝗲 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗮 in città.𝗡𝗼𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗶𝗻𝘂𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮 𝘁𝗲𝗻𝗲𝗿𝗲 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝘁𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗶𝘁𝗮̀ 𝗲 𝘂𝗻’𝗲𝘀𝗽𝗲𝗿𝗶𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗿𝗲𝘇𝗶𝗼𝘀𝗮, 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝘁𝗮 𝗰𝗿𝗲𝘀𝗰𝗲𝗻𝗱𝗼, ed anche per il 2022 abbiamo necessità di un tuo “piccolo” ma per noi “grandissimo” contributo con queste soluzioni: • Ridotto Euro 10,00 (pensionati, studenti, disoccupati) • Ordinario Euro 20,00 • Sostenitore Euro 40,00 Se puoi e se vuoi, e se non lo hai ancora fatto, associati a #Firenze #Città #Aperta, è una bella iniziativa e una bella esperienza: • puoi fare tutto 𝙤𝙣𝙡𝙞𝙣𝙚 al seguente link: https://www.firenzecittaaperta.it/modulo-adesione-aderisci-a-firenze-citta-aperta-anno-2022 • oppure con 𝙗𝙤𝙣𝙞𝙛𝙞𝙘𝙤 bancarioBeneficiario Firenze Città ApertaIBAN IT46R05018 02800 000016784043Causale : Tesseramento 2022 (indica mail di riferimento) • oppure 𝙥𝙧𝙚𝙣𝙤𝙩𝙖𝙯𝙞𝙤𝙣𝙚 tramite cellulare o WA o Telegram con pagamento da concordareAlberto 334 9178819Massimo 393 9259281

𝗗𝗘𝗡𝗨𝗡𝗖𝗘 𝗧𝗢𝗦𝗖𝗔𝗡𝗔 𝗔𝗘𝗥𝗢𝗣𝗢𝗥𝗧𝗜 𝗖𝗢𝗡𝗧𝗥𝗢 𝗔𝗨𝗟𝗘𝗧𝗧𝗔 𝗘 𝗧𝗢𝗥𝗘𝗟𝗟𝗜: 𝗟𝗔 𝗚𝗜𝗨𝗗𝗜𝗖𝗘 𝗔𝗥𝗖𝗛𝗜𝗩𝗜𝗔, 𝗔𝗖𝗖𝗨𝗦𝗘 𝗣𝗥𝗜𝗩𝗘 𝗗𝗜 𝗢𝗚𝗡𝗜 𝗙𝗢𝗡𝗗𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢

5 Febbraio 2022
“𝑵𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒑𝒖𝒐̀ 𝒄𝒐𝒏𝒔𝒊𝒅𝒆𝒓𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒏 𝒂𝒍𝒄𝒖𝒏 𝒎𝒐𝒅𝒐 𝒍𝒂 𝒇𝒂𝒕𝒕𝒊𝒔𝒑𝒆𝒄𝒊𝒆 𝒄𝒓𝒊𝒎𝒊𝒏𝒐𝒔𝒂 𝒅𝒊 𝒅𝒊𝒇𝒇𝒂𝒎𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆”. E’ questo il presupposto fondamentale sulla base del quale la giudice ha respinto il ricorso fatto dai legali di 𝐑𝐨𝐛𝐞𝐫𝐭𝐨 𝐍𝐚𝐥𝐝𝐢, amministratore delegato di 𝐓𝐨𝐬𝐜𝐚𝐧𝐚 𝐀𝐞𝐫𝐨𝐩𝐨𝐫𝐭𝐢, contro l’archiviazione, già richiesta dal PM, nei confronti del consigliere comunale Ciccio Auletta della coalizione della sinistra “𝐃𝐢𝐫𝐢𝐭𝐭𝐢 𝐢𝐧 𝐜𝐨𝐦𝐮𝐧𝐞” di Pisa e di Massimo Torelli, portavoce di 𝐅𝐢𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞 𝐂𝐢𝐭𝐭𝐚̀ 𝐀𝐩𝐞𝐫𝐭𝐚. La giudice ha così disposto 𝗹’𝗮𝗿𝗰𝗵𝗶𝘃𝗶𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 del procedimento riconoscendo che quanto da noi affermato rientra nel “𝒍𝒆𝒈𝒊𝒕𝒕𝒊𝒎𝒐 𝒆𝒔𝒆𝒓𝒄𝒊𝒛𝒊𝒐 𝒅𝒆𝒍 𝒅𝒊𝒓𝒊𝒕𝒕𝒐 𝒅𝒊 𝒄𝒓𝒊𝒕𝒊𝒄𝒂”. In particolare “𝒍𝒆 𝒐𝒔𝒔𝒆𝒓𝒗𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒄𝒓𝒊𝒕𝒊𝒄𝒉𝒆 𝒏𝒆𝒊 𝒄𝒐𝒏𝒇𝒓𝒐𝒏𝒕𝒊 𝒅𝒊 𝒔𝒄𝒆𝒍𝒕𝒆 𝒆 𝒄𝒐𝒎𝒑𝒐𝒓𝒕𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒔𝒐𝒄𝒊𝒆𝒕𝒂̀ 𝑪𝒐𝒓𝒑𝒐𝒓𝒂𝒄𝒊𝒐𝒏 𝑨𝒎𝒆𝒓𝒊𝒄𝒂 𝑰𝒕𝒂𝒍𝒊𝒂 𝒔.𝒑.𝒂. 𝒆 𝑻𝒐𝒔𝒄𝒂𝒏𝒂 𝑨𝒆𝒓𝒐𝒑𝒐𝒓𝒕𝒊 𝒔.𝒑.𝒂. -𝒅𝒊 𝒄𝒖𝒊 𝒊𝒍 𝑵𝒂𝒍𝒅𝒊 𝒆̀ 𝒂𝒎𝒎𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒆 𝒅𝒆𝒍𝒆𝒈𝒂𝒕𝒐- 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒑𝒊𝒆𝒏𝒂𝒎𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒍𝒆𝒈𝒊𝒕𝒕𝒊𝒎𝒆 𝒊𝒏 𝒒𝒖𝒂𝒏𝒕𝒐 𝒅𝒆𝒔𝒕𝒊𝒏𝒂𝒕𝒆 𝒂𝒅 𝒂𝒗𝒆𝒓𝒆 𝒓𝒊𝒄𝒂𝒅𝒖𝒕𝒆 𝒔𝒊𝒈𝒏𝒊𝒇𝒊𝒄𝒂𝒕𝒊𝒗𝒆 𝒔𝒖𝒊 𝒍𝒂𝒗𝒐𝒓𝒂𝒕𝒐𝒓𝒊 𝒅𝒆𝒍𝒍’𝒊𝒏𝒅𝒐𝒕𝒕𝒐 𝒂𝒆𝒓𝒐𝒑𝒐𝒓𝒕𝒖𝒂𝒍𝒆 𝒑𝒊𝒔𝒂𝒏𝒐 𝒆 𝒔𝒖𝒍𝒍𝒂 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒕𝒂̀ 𝒍𝒐𝒄𝒂𝒍𝒆 𝒕𝒖𝒕𝒕𝒂”.In altre parole, la giudice ha confermato quanto già sostenuto dal PM: la totale infondatezza delle accuse di Toscana Aeroporti. Si tratta di una sconfitta pesantissima e senza appello per questa società, che ha tra i suoi soci anche la 𝐑𝐞𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐓𝐨𝐬𝐜𝐚𝐧𝐚 e i Comuni di 𝐏𝐢𝐬𝐚 e 𝐅𝐢𝐫𝐞𝐧𝐳𝐞. Hanno imbastito questa denuncia sul nulla solo per provare ad intimidire noi e soprattutto mandare un monito, come lo stesso Naldi ha ripetuto pubblicamente, contro chiunque si voglia opporre ai progetti di questa multinazionale che prova a svendere i lavoratori e le lavoratrici, come nel caso del comparto dell’handling, e a realizzare una grande opera, come la nuova pista di Peretola, che porterà solo devastazione e speculazione. Si tratta di una ulteriore conferma del disprezzo che Toscana Aeroporti ha per le forme della democrazia previste dalla nostra Costituzione in cui, invece, la libera informazione e il ruolo dei rappresentanti eletti dal popolo sono strumenti fondamentali. Questa sentenza mette a nudo la strategia di intimidazione che questa società ha provato a portare avanti, strategia che abbiamo battuto anche nelle aule giudiziarie. 𝗣𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗶 𝘀𝗶 𝘁𝗿𝗮𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘂𝗹𝘁𝗲𝗿𝗶𝗼𝗿𝗲 𝘃𝗶𝘁𝘁𝗼𝗿𝗶𝗮, 𝗰𝗵𝗲 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗮𝗻𝗰𝗼𝗿𝗮 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮 𝗹𝗮 𝗹𝗲𝗴𝗶𝘁𝘁𝗶𝗺𝗶𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗻𝗲𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶𝘁𝗮̀ 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗲 𝗳𝘂𝗼𝗿𝗶 𝗹𝗲 𝗶𝘀𝘁𝗶𝘁𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝗲𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝗺𝗯𝗶𝗲𝗻𝘁𝗲, 𝗱𝗲𝗹 𝘁𝗲𝗿𝗿𝗶𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼, 𝗱𝗲𝗶 𝗱𝗶𝗿𝗶𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗱𝗲𝗶 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶 𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗹𝗲 𝘀𝘁𝗿𝗮𝘁𝗲𝗴𝗶𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗧𝗼𝘀𝗰𝗮𝗻𝗮 𝗔𝗲𝗿𝗼𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶 𝘀𝘁𝗮 𝗺𝗲𝘁𝘁𝗲𝗻𝗱𝗼 𝗶𝗻 𝗰𝗮𝗺𝗽𝗼.In questo quadro è emerso il sostegno nei fatti a Toscana Aeroporti, di cui è presidente 𝐌𝐚𝐫𝐜𝐨 𝐂𝐚𝐫𝐫𝐚𝐢, da parte della Regione Toscana che non ha preso minimamente parola su questa denuncia intimidatoria e del 𝐏𝐃 di #Firenze, che ha bocciato in commissione al Consiglio Comunale di Firenze una mozione di invito a ritirare l’opposizione all’archiviazione, atto che invece il Consiglio comunale di #Pisa ha assunto alla unanimità. 𝑫𝒊𝒓𝒊𝒕𝒕𝒊 𝒊𝒏 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒆: 𝑼𝒏𝒂 𝒄𝒊𝒕𝒕𝒂̀ 𝒊𝒏 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒆 – 𝑹𝒊𝒇𝒐𝒏𝒅𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒔𝒕𝒂 𝑷𝒊𝒔𝒂- 𝑷𝒊𝒔𝒂 𝑷𝒐𝒔𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆𝑭𝒊𝒓𝒆𝒏𝒛𝒆 𝑪𝒊𝒕𝒕𝒂̀ 𝑨𝒑𝒆𝒓𝒕𝒂𝑺𝒊𝒏𝒊𝒔𝒕𝒓𝒂 𝑷𝒓𝒐𝒈𝒆𝒕𝒕𝒐 𝑪𝒐𝒎𝒖𝒏𝒆 – 𝑭𝒊𝒓𝒆𝒏𝒛𝒆

La candidatura di Berlusconi è un oltraggio al pudore.

18 Gennaio 2022
ELEZIONI PRESIDENZIALI- La candidatura di Berlusconi è un oltraggio al pudore. Ma non basta stopparla per rispettare la Costituzione. In queste ore, dopo l’ufficializzazione da parte della Destra del sostegno alla candidatura di Berlusconi, stanno piovendo appelli molto condivisibili ma poche mobilitazioni, che mostrino lo sdegno. Per questo ci dichiariamo disponibili a mobilitarci, in piazza, nel prossimo week end. E sarebbe importante farlo in contemporanea in tante città d’Italia. Non possiamo assistere in silenzio, solo sui social, ad un oltraggio al pudore, quale è solo il proporre Berlusconi alla presidenza della Repubblica. Non ci volevamo credere, ma questa candidatura esiste. Come scrivono Ferrajoli e altri “Silvio Berlusconi, protagonista di uno scontro che per lunghi anni ha diviso il nostro Paese, già esponente della loggia P2 che aveva come fine l’instaurazione in Italia di un’altra Repubblica, titolare tuttora di un vistoso conflitto di interessi, condannato per gravi reati, prosciolto per prescrizione da delitti di corruzione e tuttora imputato in procedimenti penali, non ha i requisiti per poter svolgere le funzioni di Capo dello Stato. Riteniamo pertanto un’offesa alla dignità della Repubblica e di milioni di cittadini italiani il fatto che venga candidato e votato come Presidente della Repubblica.” Come nell’appello https://www.change.org/p/una-candidature-che-offende-le-donne la candidatura di Berlusconi legittima la mercificazione costante del corpo femminile, praticata e promossa nell’ambito di un indecente sistema di scambio prostitutivo tra potere, denaro e sesso. Ma la risposta ad una candidatura irricevibile non può essere l’elezione di Mario Draghi, con il suo spostamento da capo del Governo a Presidente della Repubblica. Sarebbe una svolta iperpresidenzialista “di fatto”, che non è prevista dalla nostra Costituzione. Sarebbe una conferma dell’incapacità della classe politica di guardare oltre i fragili equilibri che la sostengono, affidandosi sempre di più nelle mani di un solo uomo ritenuto capace di garantire la governabilità del paese. La governabilità, forse, ma non certo l’applicazione della Costituzione, il superamento delle disuguaglianze, la tutela delle fasce più fragili della popolazione. Ricordiamo che Il Presidente della Repubblica deve essere espressione de ’“l’unità nazionale”, come richiede l’articolo 87, 1° comma della Costituzione. È garante di questa Costituzione e deve assicurare fedeltà ad essa come impone l’articolo 91. L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica, come è preteso dall’articolo 84, 2° comma. Egli presiede il Consiglio Superiore della Magistratura a garanzia dell’autonomia e indipendenza dell’ordine della magistratura da qualsiasi altro potere, come è scritto negli articoli 87 e 104.” Una alternativa ancora esiste, gracile ma da praticare, e sta proprio nella Costituzione. Mobilitiamoci per pressare i partiti e i parlamentari affinché- come chiede Libertà e Giustizia- avvertano la responsabilità di “nobilitare” l’elezione del Presidente con una figura di cui essere orgogliosi, che rappresenti un modello civile e che parli al Paese con una voce autorevole e indipendente, che rispetti la Costituzione e ne incarni i valori più profondi. E non è vero che non esistono altri nomi. Basta uscire da questa gabbia. In questo paese esistono figure e storie di DONNE che risponderebbero benissimo a questo profilo. Da fiorentine e fiorentini sappiamo, ad esempio, che la giudice Costituzionale Silvana

𝗡𝗮𝗹𝗱𝗶 𝗿𝗶𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗹𝗮𝘁𝗲𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗹’𝗼𝗯𝗶𝗲𝘁𝘁𝗶𝘃𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗶𝗺𝗶𝗱𝗮𝘁𝗼𝗿𝗶𝗼 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗾𝘂𝗲𝗿𝗲𝗹𝗲 𝗱𝗶 𝗧𝗼𝘀𝗰𝗮𝗻𝗮 𝗔𝗲𝗿𝗼𝗽𝗼𝗿𝘁𝗶. 𝗦𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗹 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗮 𝗱𝗲𝗺𝗼𝗰𝗿𝗮𝘇𝗶𝗮.

13 Gennaio 2022
Comunicato stampa 13/01/2022 “La scelta fatta ha già segnato un punto positivo e vale come monito a chi si arroga il diritto di calunnia”. Sono queste le affermazioni rilasciate alla stampa ( allegato) dall’amministratore di Toscana Aeroporti, Roberto Naldi, per spiegare il significato della querela per diffamazione fatta nei nostri confronti, su cui il PM già chiesto l’archiviazione.In maniera plateale e spudorata Naldi conferma che l’azione della società è una intimidazione e che al di là dell’esito giudiziario il suo risultato è già stato raggiunto: chiunque vuole criticare l’operato di Toscana Aeroporti è avvertito su cosa gli accadrà. Siamo di fronte ad un messaggio di una gravità inaudita che conferma non solo l’arroganza e protervia di questa multinazionale, ma anche la mancanza di qualsiasi rispetto verso i fondamenti dell’assetto democratico, attraverso un uso spericolato dello strumento giudiziario. Si fanno le denunce non perché si pensa che siano minimamente fondate, come lo stesso PM ha oltretutto chiarito, ma per mandare un messaggio molto preciso: nei confronti di Toscana Aeroporti non vale il diritto di critica ma solo il principio feudale di lesa maestà.Con queste dichiarazioni, qualora ce ne fosse bisogno, Naldi getta definitivamente la maschera sull’obiettivo tutto politico che la società cerca di raggiungere con queste querele, inviando un segnale chiaro al mondo della politica, alle istituzioni, ai lavoratori e alle lavoratrici, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni e movimenti che difendono il territorio e l’ambiente dai devastanti progetto urbanistici ed immobiliari di Toscana Aeroporto. Siamo alla sacralizzazione ed intoccabilità degli interessi privati.𝗡𝗼𝗶 𝗿𝗶𝗺𝗮𝗻𝗱𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗮𝗹 𝗺𝗶𝘁𝘁𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗺𝗼𝗻𝗶𝘁𝗼, 𝗿𝗶𝘃𝗲𝗻𝗱𝗶𝗰𝗵𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗼𝗴𝗻𝗶 𝘀𝗶𝗻𝗴𝗼𝗹𝗮 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗮 𝗱𝗶 𝗰𝗿𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗳𝗶𝗻𝗼 𝗮𝗱 𝗼𝗴𝗴𝗶 𝗲𝘀𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗿𝗼𝗻𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗼𝗽𝗲𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗮 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗲𝘁𝗮̀, 𝗲 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗶 𝗳𝗮𝗰𝗰𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗶𝗻 𝗮𝗹𝗰𝘂𝗻 𝗺𝗼𝗱𝗼 𝗶𝗻𝘁𝗶𝗺𝗶𝗱𝗶𝗿𝗲: 𝗮𝗹𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝘀𝗰𝘂𝘀𝗲.Di fronte a simili affermazioni occorre una presa di distanza ed una condanna netta da parte dei soci pubblici, ma anche di tutte le forze politiche e sindacali a livello locale e regionale. Qui è in gioco il concetto stesso di libertà di opinione e per questo già nei prossimi giorni rilanceremo nuove iniziative pubbliche in vista dell’udienza del prossimo 26 gennaio – 𝐷𝑖𝑟𝑖𝑡𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 𝑃𝑖𝑠𝑎: 𝑈𝑛𝑎 𝑐𝑖𝑡𝑡𝑎̀ 𝑖𝑛 𝑐𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 – 𝑅𝑖𝑓𝑜𝑛𝑑𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑖𝑠𝑡𝑎 – 𝑃𝑖𝑠𝑎 𝑃𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒– 𝐹𝑖𝑟𝑒𝑛𝑧𝑒 𝐶𝑖𝑡𝑡𝑎̀ 𝐴𝑝𝑒𝑟𝑡𝑎– 𝑆𝑖𝑛𝑖𝑠𝑡𝑟𝑎 𝑃𝑟𝑜𝑔𝑒𝑡𝑡𝑜 𝐶𝑜𝑚𝑢𝑛𝑒 – 𝐹𝑖𝑟𝑒𝑛𝑧𝑒

Il Draghismo imperante, primi movimenti sociali, l’assenza di una sinistra politica nazionale e bagliori a Firenze

10 Gennaio 2022
Draghi: La ripresa dell’attività dopo l’estate, come discusso nel nostro precedente incontro di giugno, si caratterizza dallo sviluppo in tutta la sua forza dell’azione del governo Draghi. Un governo conservatore, sempre sintonizzato con le richieste di Confindustria, sta portando avanti cambiamenti radicali, pessimi, che investono la struttura democratica del Paese e che rimuovono, atto dopo atto, il tema della giustizia sociale nel nostro paese. Draghi sta svolgendo questo ruolo con grande capacità, viene applaudito e rispettato dalla gran parte delle forze politiche, dal complesso dei media e da buona parte dell’opinione pubblica. Il carattere del governo è ben espresso da questo passaggio all’assemblea di Confindustria: “alcuni Paesi hanno affrontato gli anni 70, che sono stati anni difficilissimi, con successo. E una caratteristica che separa questi paesi dall’Italia, è proprio il sistema di relazioni industriali. In questi Paesi le relazioni industriali, pur stimolate, pur stressate da quello che avveniva intorno, sono state relazioni industriali buone.” Di conseguenza individua nelle lotte operaie e nei diritti sindacali la fine della competitività, priorità e valore assoluto dell’azione di Governo, dell’Italia. E coerentemente con il Pnrr sta predisponendo uno Stato debole, pagatore dei conti delle aziende, affidando tutto (anche i servizi locali con l’annunciata riforma Concorrenza) alla centralità delle aziende a cui sono affidati decine di migliaia di miliardi. Quindi un paese che non ha un progetto industriale, non ha un piano per lavoro, che si ritroverà tra 5 anni più arretrato degli altri paesi europei che stanno investendo sul rafforzare lo Stato, per renderlo resistente a nuove pandemie, e sulla transizione ecologica. FISCO In questo contesto si inseriscono varie riforme. La più importante è l’annunciata riforma fiscale. Una riforma a misura di Confindustria, che ha il perno nel taglio delle tasse alle imprese. Una riforma che può essere così definita “Lo stato che non ridistribuisce”. Cosa prevede: ▪️Meno tasse per i redditi societari; ▪️No a riforma progressiva del fisco; ▪️Via l’Irap (utilizzato al 90% per i trasferimenti alle Regioni destinati al Fondo Sanitario Nazionale, quindi alla sanità pubblica!) Il dibattito che si è aperto è emblematico del periodo che stiamo vivendo: senza guardare il merito, per difenderla dalle critiche di Salvini su punti marginali e che non sono all’ordine del giorno, questa proposta viene battezzata e difesa come simbolo del progressismo. DRAGHISMO Questo è il DRAGHISMO, una forma di controllo del dibattito politico, che fa passare per normali, accettabili, inevitabili o quasi, proposte che rimuovono i principi della lotta alla diseguaglianza. Il ‘whatever it takes’ applicato in casa alza una cortina fumogena e fa quindi dimenticare che dal 31 ottobre ci sarà lo sblocco generalizzato dei licenziamenti. E rimuove il tema del lavoro povero nero e sempre più pericoloso, dei bassi salari, della povertà e delle diseguaglianze crescenti. Agisce nella disattenzione generale, di un’opinione pubblica che sta allontanandosi forse dai sovranismi e dagli estremismi, che cerca una guida riconosciuto a livello internazionale e dalla forma pacata per passare una nottata che si sta facendo sempre più buia per tanti e tante. Il Draghismo spicca

𝗜𝗻𝘁𝗶𝗺𝗶𝗱𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗼 𝗙𝗶𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗔𝗽𝗲𝗿𝘁𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝘀𝘂𝗼 𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘃𝗼𝗰𝗲 𝗠𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗧𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶

3 Gennaio 2022
Abbiamo scoperto sotto le feste che 𝑻𝒐𝒔𝒄𝒂𝒏𝒂 𝑨𝒓𝒆𝒐𝒑𝒐𝒓𝒕𝒊 ha denunciato il nostro portavoce Massimo Torelli, il consigliere comunale di Pisa Ciccio Auletta e altri.Per cosa: per l’attività politica a difesa dei #lavoratori e delle #lavoratrici di #Toscana #Aeroporti (diretti, indiretti, in appalto) e contro una grande opera devastante come la nuova Pista di #Peretola da 2400 metri. Il Gip ha chiesto l’archiviazione chiarendo che non si tratta in alcun modo di diffamazione, ma di critica politica, evidenziando che non c’è un intento diffamatorio ma il solo ed esclusivo fine di criticare una strategia di carattere politico-economico e riaffermando la piena legittimità della critica politica. Ma 𝑻𝒐𝒔𝒄𝒂𝒏𝒂 𝑨𝒓𝒆𝒐𝒑𝒐𝒓𝒕𝒊 ha fatto #opposizione, continuando la propria azione di #intimidazione. E quindi ci sarà un’udienza preliminare il 26 gennaio, in cui il giudice dovrà decidere se archiviare o meno il procedimento. Di cosa è accusato Massimo? Del fatto che sulla nostra pagina sia stato condiviso questo comunicato del gruppo consiliare: https://www.facebook.com/Firenzecittaaperta/posts/2846998302252388 (circostanza curiosa e che forse è sfuggita a chi indaga: il comunicato incriminato è presente sul sito del #Comune di #Firenze). Domani, 𝗺𝗮𝗿𝘁𝗲𝗱𝗶̀ 𝟰 𝗴𝗲𝗻𝗻𝗮𝗶𝗼, 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟮 𝗠𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗧𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗲 𝗖𝗶𝗰𝗰𝗶𝗼 𝗔𝘂𝗹𝗲𝘁𝘁𝗮 𝗳𝗮𝗿𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝗰𝗼𝗻𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝘇𝗮 𝘀𝘁𝗮𝗺𝗽𝗮 𝗱𝗮𝘃𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗹’𝗮𝗲𝗿𝗼𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗣𝗶𝘀𝗮, 𝗶𝗻𝘀𝗶𝗲𝗺𝗲 𝗮𝗹 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗼 𝗰𝗼𝗻𝘀𝗶𝗴𝗹𝗶𝗲𝗿𝗲 Dmitrij Palagi, e con i compagni e le compagne di 𝑫𝒊𝒓𝒊𝒕𝒕𝒊 𝒊𝒏 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒆: Una città in comune – Rifondazione Comunista Federazione di Pisa – Pisa Possibile – Comitato ‘Gli Spettinati’.In questi anni abbiamo portato avanti insieme la battaglia contro la nuova pista di Peretola, a difesa dei lavoratori e delle lavoratrici. Non ci facciamo certo intimidire e domani rilanceremo le nostre battaglie a tutela degli interessi pubblici. 𝙀 𝙘𝙞 𝙨𝙩𝙧𝙞𝙣𝙜𝙞𝙖𝙢𝙤 𝙖 𝙈𝙖𝙨𝙨𝙞𝙢𝙤 𝙚 𝘾𝙞𝙘𝙘𝙞𝙤. Firenze Città Aperta https://www.facebook.com/Firenzecittaaperta/posts/3144529019165980

Il divieto di manifestazione è un atto di eversione costituzionale. Come è possibile applaudirlo??

10 Novembre 2021
Il Ministero dell’Interno, tramite messaggi social e dichiarazioni, annuncia il divieto dal 10 novembre tutte le manifestazioni nei centri storici “tutte non solo quelle no greenpass e no vax” dichiara il sottosegretario Sibilia. Solo presidi statici quindi e cortei in zone periferiche.Ci sono tutti i mezzi per impedire gli assembramenti senza mascherine, con i conseguenti contagi, di alcune manifestazioni No greenpass, ma si sceglie di vietare le manifestazioni a tutti.Non lo condividiamo, è un fatto grave che crea una situazione di limitazione alla libertà di manifestare gravissima.E lo fa, e questo aumenta la gravità, raccogliendo la richiesta dei commercianti. Lo shopping pre-natalizio deve andare avanti, la democrazia costituzionale può andare indietro fino a scomparire. Questa decisione rientra nella cultura di Draghi, che rigetta il conflitto e impone il silenzio, in nome dell’ordine costituito e del profitto. Ma il consenso che sta ricevendo da forze politiche che si dichiarano democratiche ci lascia sconcertati e preoccupati. Firenze Città Aperta

La vergogna dell’affossamento del disegno di legge Zan

27 Ottobre 2021
L’affossamento del Disegno di Legge Zan contro l’omolesbobitransfobia è una marcia indietro grave nel cammino di emancipazione culturale del nostro Paese, uno stop pesante all’affermazione dell’eguaglianza dei diritti delle persone contenuta nell’art. 3 della Costituzione, un atto di inciviltà politica che si inserisce cupamente nella negazione in atto, da parte delle destre al governo di alcuni paesi europei, del contrasto alla violenza ed alle discriminazioni basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. In Italia questo avviene grazie all’alleanza in Parlamento fra le forze della destra e parte del centrosinistra, grazie soprattutto ai voti di Italia Viva, ampiamente e non da ora minacciati e usati come arma di ricatto. Una sconfitta annunciata dell’equità e della democrazia, che mette in luce tutte le contraddizioni e la debolezza intrinseca del centrosinistra, non solo sul terreno dei diritti sociali ma anche su quello dei diritti civili. Firenze Città Aperta #DDLZan

Eletto il nuovo coportavoce di Firenze Città Aperta

26 Ottobre 2021
L’assemblea di Firenze Città Aperta ha eletto ieri sera Massimo Torelli come nuovo portavoce dell’associazione. Tra Piazze e Draghi, confidiamo che saprà fare un ottimo lavoro, con competenza ed impegno. Un grande grazie va ovviamente a Francesco Torrigiani, per la disponibilità, l’energia ed il gran lavoro fatto per l’associazione in mesi decisamente non semplici.Adelante! Nella foto (da sinistra verso destra), oltre a Massimo Torelli (Coportavoce entrante) e Francesco Torrigiani (Coportavoce uscente) anche Lara Panzani (Coportavoce) e Sandra Carpi Lapi (Presidente). Leggi la bozza di discussione per l’assemblea𝗜𝗹 𝗗𝗿𝗮𝗴𝗵𝗶𝘀𝗺𝗼 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗿𝗮𝗻𝘁𝗲, 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗶 𝗺𝗼𝘃𝗶𝗺𝗲𝗻𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗶, 𝗹’𝗮𝘀𝘀𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝘀𝗶𝗻𝗶𝘀𝘁𝗿𝗮𝗽𝗼𝗹𝗶𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗮𝗹𝗲 𝗲 𝗯𝗮𝗴𝗹𝗶𝗼𝗿𝗶 𝗮 𝗙𝗶𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲

𝗨𝗻𝗮 𝘀𝗲𝗻𝘁𝗲𝗻𝘇𝗮 𝗶𝗻𝗮𝘂𝗱𝗶𝘁𝗮. #iostoconmimmolucano

30 Settembre 2021
13 anni e 2 mesi di carcere e 700mila € di multa per Mimmo Lucano, che secondo il presidente del Tribunale di Locri è a capo di una associazione a delinquere. La richiesta della Procura è stata raddoppiata. Siamo storditi, arrabbiati e stupiti per questa pesantissima sentenza. Che vuole cancellare il modello #Riace e tutto quello che ha rappresentato in Italia e nel mondo. Aspettiamo con fiducia l’appello, e come Firenze Città Aperta ribadiamo con maggiore forza il nostro affetto solidale e la nostra stima incondizionata a Mimmo #Lucano e al modello di accoglienza che ha portato avanti per anni. #iostoconmimmolucano #eoracondannatecituttietutte #Riacenonsiarresta

𝗗𝗼𝗺𝗮𝗻𝗶 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟵.𝟯𝟬 𝗱𝗼𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗲𝘀𝘀𝗲𝗿𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗲 𝗶𝗻 𝗽𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗰𝗼𝗻 𝗶 𝗙𝗿𝗶𝗱𝗮𝘆𝘀 𝗳𝗼𝗿 𝗙𝘂𝘁𝘂𝗿𝗲.

23 Settembre 2021
È essenziale, la crisi climatica è drammatica e chiama a mobilitarsi per esigere un cambiamento di rotta da adesso. Scendere in piazza serve, lo dimostra la folla mobilitatasi a #Firenze per la #GKN.E in fondo le lotte si chiamano a vicenda: giustizia sociale e giustizia climatica devono essere inseparabili. Perché salvare il pianeta vuol dire considerare imprescindibile la cura di persone e ambiente, non ri-etichettare un ministero. Per questo Firenze Città Aperta domani sarà in piazza per lo #Sciopero per il #Clima. Invitiamo iscritti e iscritte, militanti e simpatizzanti a manifestare: ci vediamo alle 9.30 domani in Piazza Santa Maria Novella. Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/595290201634729

Turno di notte in Gkn

1 Settembre 2021
Ultimi giorni di agosto, arriva il mio turno di sorveglianza notturna alla GKN di Campi Bisenzio. Fabbrica occupata. Si comincia alle 22 e si arriva alle 06, quando entra un altro gruppo. Quattro postazioni, agli angoli del quadrilatero enorme costituito dalla fabbrica. A noi tocca il “cinema”, proprio alle spalle della mega multisala di una zona che è quasi una sintesi perfetta di questa post-modernità. Iper centro commerciale da un lato, multisala dall’altro, i grandi magazzini dei centri della logistica, alcune fabbriche e l’immigrazione cinese tutt’intorno. Dove arriviamo c’è una specie di capannino coperto con teli di plastica perché quella del cinema è la postazione più aperta, da proteggere dal vento. In realtà, si capirà presto, dal freddo. Passano quasi subito a prendere le prenotazioni per gli spaghetti, programmati alle due di notte. Nello spazio all’ingresso dove si mangerà abbiamo già preso il caffè. Arriveranno anche latte e brioche verso le quattro di mattina. Inutile dire che l’atmosfera è magnifica. Siamo fra compagni. Si spezza il pane insieme, questa notte spaghetti e brioche. Sono momenti di una specie di amore politico, ci si sente straordinariamente vicini a degli sconosciuti. Fratelli. Verso mezzanotte arrivano cinque giovani operai. In quella postazione ci siamo solo noi, “esterni” di Firenze Città Aperta, e vogliono esserci per darci nel caso una mano. C’è infatti una ricetrasmittente per comunicare con la base, e nessuno di noi la sa usare. Portano un pallone, un cane e anche delle coperte. Il cane si occupa intensamente del pallone. Ci dicono che abbiamo beccato proprio la notte che segna la fine dell’estate. Hanno l’aria di scusarsi, quasi fosse colpa loro – oppure è il loro modo un po’ timido di ringraziarci per il gesto di solidarietà. Chiaro che ci considerano un po’ vecchietti dunque fragili. E non è che sbaglino di molto. Due operai ci fanno visitare l’interno della fabbrica. Sembra tutto nuovo, enorme, pieno di box e celle, monitor dappertutto, macchine e robot dalle braccia grandi, alcuni lucidissimi. Nuovi. Ci spiegano tutto, veramente tutto, come fosse la fabbrica una loro creatura, e noi facciamo finta di capire, ma è un linguaggio tutto particolare. Ci spiegano che è come un organismo vivente di cui bisogna avere cura (anche con le trappole per i topi che se no si mangiano i cavi), e in effetti sembra di sentire il respiro della megamacchina, ronzii, vibrazioni – artificiale e potente, come in certi film di fantascienza. Il più giovane dei due ci fa vedere i pezzi che giacciono nei contenitori, inutilizzati. Già venduti e abbandonati. Prende un lungo cilindro di ferro, ci dice che è un semiasse della Ferrari, Guardate che meraviglia. Dice anche che deve smettere, se no gli viene da piangere. Qui c’è ancora una sorta di sincero orgoglio del lavoro, del lavoro fatto bene. Quei pezzi così puliti sono figli di una meccanica che – per quanta automazione ci sia – ha sempre assoluto bisogno dell’intervento umano. Chi decide le procedure non ha quasi contatto con la realtà del lavoro. Tecnici e

Bando per lo stadio: i nostri dubbi, le nostre proposte.

29 Luglio 2021
𝗕𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗽𝗲𝗿 𝗹𝗼 𝘀𝘁𝗮𝗱𝗶𝗼. 𝗔𝗻𝘁𝗼𝗻𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗕𝘂𝗻𝗱𝘂 𝗲 𝗗𝗺𝗶𝘁𝗿𝗶𝗷 𝗣𝗮𝗹𝗮𝗴𝗶 (𝗦𝗣𝗖), 𝗟𝗼𝗿𝗲𝗻𝘇𝗼 𝗣𝗮𝗹𝗮𝗻𝗱𝗿𝗶 𝗲 𝗙𝗿𝗮𝗻𝗰𝗲𝘀𝗰𝗼 𝗚𝗲𝗻𝗴𝗮𝗿𝗼𝗹𝗶 (𝗦𝗣𝗖 𝗤𝘂𝗮𝗿𝘁𝗶𝗲𝗿𝗲 𝟮), 𝗧𝗼𝗺𝗺𝗮𝘀𝗼 𝗚𝗿𝗮𝘀𝘀𝗶, 𝗙𝗶𝗹𝗶𝗽𝗽𝗼 𝗭𝗼𝗹𝗲𝘀𝗶 𝗲 𝗠𝗮𝘀𝘀𝗶𝗺𝗼 𝗧𝗼𝗿𝗲𝗹𝗹𝗶 (𝗙𝗶𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗔𝗽𝗲𝗿𝘁𝗮): “𝗜 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗶 𝗱𝘂𝗯𝗯𝗶, 𝗹𝗲 𝗻𝗼𝘀𝘁𝗿𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲”28 luglio 2021“Oggi è prevista la prima scadenza per i chiarimenti di primo grado, questa mattina si è tenuta una seduta di due commissioni per il concorso internazionale. Molti gli elementi di preoccupazione”“La giornata di oggi prevedeva la scadenza per i chiarimenti di primo grado sul Concorso Internazionale per la riqualificazione dell’area di Campo di Marte Nord e dello stadio di Pier Luigi Nervi di Firenze. Questa mattina – spiegano i consiglieri di Sinistra Progetto Comune Dmitrij Palagi e Antonella Bundu con i consiglieri di Sinistra Progetto Comune al Q1 Lorenzo Palandri e Francesco Gengaroli e con Tommaso Grassi, Filippo Zolesi e Massimo Torelli di Firenze Città Aperta – si è tenuta una seduta delle commissioni 3 e 5 congiunte, per dare informazioni su questo percorso, verso il quale abbiamo numerosi dubbi.Siamo sempre stati per una soluzione che garantisse un futuro pubblico del Franchi, ma vogliamo che le cose siano fatte bene. La documentazione ci pare evanescente e i tempi troppo stretti. Ci viene da dire che la vittoria da parte di uno studio come quello di Casamonti non ci stupirebbe.Che fine hanno fatto le promesse del Sindaco pre-Covid-19 sull’uso di risorse comunali, ora che al 50% il bando è coperto dalla sponsorizzazione della Fondazione Cassa di Risparmio e da Banca Intesa?Qual è l’idea di fondo del futuro di Campo di Marte e che ruolo avrà il consiglio comunale rispetto agli ampi margini lasciati alla progettazione, anche in modo improprio?Che tipo di mobilità è ipotizzata, concretamente?Nell’introdurre la conferenza stampa Massimo Torelli ha insistito sul fatto che è un’opera fondamentale per la città e che per questo c’è preoccupazione per i punti aleatori e precari dell’operazione nel suo insieme”.Lorenzo Palandri ha evidenziato “l’assenza di una progettualità sugli usi degli spazi e dell’area circostante, considerando problematici i 15.000 metri quadri di aree direzionale, residenziale e alberghiera previste, a cui si aggiunge un parcheggio in uno spazio di pertinenza di Ferrovie dello Stato che non si sa come dovrà essere recuperato. Quei 3.000 posti vicini allo stadio come faranno a non essere un ulteriore attrattore di traffico?”.Filippo Zolesi ha mostrato “mappe alla mano” come “ci sia un’intera area che rischia di rimanere scoperta anche una volta che verranno realizzate le linee della tramvia annunciate. Il tessuto urbano nel suo insieme è privo di una visione pubblica: ci sembra che troppo sia stato lasciato alle decisione dei privati”.Antonella Bundu era presente in commissione oggi, “la prima vera occasione per il Consiglio comunale di avere qualche informazione da parte dell’Amministrazione. Evidenzia le contraddizioni delle dichiarazioni della Giunta sui flussi turistici e le trasformazioni urbanistiche della città, con cui si rende chiara l’assenza di una progettazione pubblica effettiva”.Tommaso Grassi chiude su “quanto potrebbe essere nascosto dietro alla mancanza di chiarezza: quei 15.000 metri quadri sono lì per far quadrare i conti economici alla

Genova 2001/Genova 2021

15 Luglio 2021
Un ventennale segnato da numerosi attacchi all’occupazione, sostenuti dal Governo Draghi di Moreno Biagioni Come prima, peggio di prima – Da più parti, a più riprese, è stato riaffermato che dopo la pandemia la situazione sarebbe stata ben diversa da prima. E’ vero, se ne hanno molte avvisaglie, nel mondo del lavoro e nella società. Solo che ci troveremo, ci stiamo già trovando, in una situazione diversa sì, ma peggiore di quella precedente: stanno aumentando gli incidenti, spesso mortali, sul lavoro, sono entrate in azione, in alcuni casi, “squadracce” di picchiatori per impedire i picchettaggi anti-crumiri degli scioperanti, è iniziata la stagione dei licenziamenti, nonostante le diatribe fra chi voleva che la moratoria si prolungasse per lo meno fino ad agosto e chi invece voleva dare licenza di licenziare a partire da subito (la soluzione è stata il cosiddetto “avviso comune”, cioè la benevola sollecitazione ai “padroni” a voler cercare tutte le strade possibili prima di procedere ai licenziamenti). La Multinazionale inglese Melrose, – e non è certo un caso isolato – non ha fatto ricerche del genere né avviato confronti: ha deciso di chiudere la produzione a Campi Bisenzio, probabilmente per delocalizzarla laddove si ha un costo minore e probabilmente vi sono maestranze non sindacalizzate e quindi meno combattive: i/le 422 operai/e della Gkn Driveline dalla sera alla mattina si sono ritrovati senza lavoro (con conseguenze anche sull’indotto), avvisati/e da una mail sulla loro pec. Il necessario rilancio della lotta di classe – Da tempo c’è chi sostiene che “siamo tutti sulla stessa barca” (specialmente ora durante la pandemia) e che “non esistono alternative” (in inglese questa affermazione della signora Thatcher veniva condensata nell’acronimo TINA – There Is Not Alternative -), derivandone, come conseguenza, che le lotte sindacali e sociali non avevano e non hanno più senso. L’economista Luciano Gallino riteneva, peraltro, già qualche anno fa, che la lotta di classe non era  mai venuta meno, solo che, al momento, l’avevano vinta alla grande i padroni e si trattava di passare alla controffensiva. La situazione da allora non è cambiata, anzi, se possibile, si è ulteriormente aggravata, con il mondo del lavoro che è stato messo ancor più nell’angolo. Tanto è vero che in certi settori siamo tornati a condizioni lavorative dell’Ottocento, con la necessità di battersi nuovamente per ridurre l’orario di lavoro (ricordate il film “I compagni”, in cui Monicelli ci raccontava la storia di una lotta, nella Torino ottocentesca, per ridurre l’orario da 14 a 13 ore?). Grazie signora Thatcher e grazie signor Renzi  – L’intento dei “padroni del vapore” è di potersi liberare il più possibile dai “lacci e lacciuoli” dei contratti a tempo indeterminato per poter usufruire del lavoro precario, la forma oggi prevalente grazie a provvedimenti governativi che hanno avuto la loro punta di diamante nel “job act” di Renzi (sulle orme del suo modello inglese Tony Blair, il laburista degenere che aveva portato a compimento l’attacco a lavoratori e lavoratrici avviato dalla signora Thatcher). In certo qual modo, si fa un’operazione egualitaria, ma

Non è questa la Firenze che vogliamo

14 Luglio 2021
Firenze Città Aperta aderisce allo sciopero regionale del 19 luglio in sostegno a lavoratori e lavoratrici della GKN e dell’indotto. Il più grande licenziamento di massa dopo lo sblocco, avviene nel nostro territorio. Chi ha taciuto mentre veniva sancito lo sblocco dei licenziamenti, abbia la decenza di continuare a tacere. E ricordiamo che non è vero che le istituzioni sono assenti. Le istituzioni sono presenti ed in prima linea protagoniste di questa decisione, sono le istituzioni che l’hanno permessa, consentita, autorizzata e legittimata. E ci riferiamo anche alle istituzioni locali: le parole di solidarietà del presidente della Regione Toscana suonano di vuota retorica, così come quelle del sindaco di Firenze e della Città Metropolitana: hanno taciuto quando veniva deciso lo sblocco dei licenziamenti. Apprezzabile invece il segnale che manda il Sindaco di Campi Bisenzio, che firma un’ordinanza per impedire a TIR e camion di avvicinarsi alla fabbrica, in modo da non consentire alla proprietà di portare altrove i macchinari. Riteniamo questa lotta di importanza essenziale. Al di là dell’impietosa e quasi sadica modalità di licenziamento, questa vicenda dimostra prima di tutto la scarsa utilità dell’avviso pubblico firmato dalle Parti Sociali e dal Governo lo scorso 29 giugno. E dimostra come l’Art. 41 della Costituzione, che stabilisce che l’iniziativa privata non possa “svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”, sia sempre meno tutelato. La risposta del territorio a questo attacco al diritto al lavoro e a una vita dignitosa, è stata ed è straordinaria, e come Firenze Città Aperta aderiamo allo sciopero regionale del 19 luglio, e invitiamo iscrittə e simpatizzanti dell’associazione a unirsi alle mobilitazioni. Firenze Città Aperta parteciperà inoltre al presidio davanti alla Prefettura in Via Cavour domani 15 luglio, in concomitanza con la riunione del Tavolo GKN convocato dal MISE a Firenze, cui parteciperanno anche i vertici di GKN. #insorgiamo, non è questa la Firenze che vogliamo!  “Se sfondano qua, sfondano dappertutto. Questa è una vertenza nazionale. La controparte non ha alcuna affidabilità. Il dito è puntato sul Governo.” (Collettivo di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze)

Licenziamenti e chiusura GKN

9 Luglio 2021
Non dovrebbe essere possibile. Ed invece sta accadendo a Firenze: 450 famiglie a casa senza lavoro senza stipendio già da questo mese. Il più grande licenziamento di massa dallo sblocco dei licenziamenti. Non si dica che non lo si sapeva, non apra bocca ora chi è stato zitto prima, chi ha accettato lo sblocco dei licenziamenti, chi ha votato a favore nel Consiglio dei Ministri e in Parlamento. Questo dimostra la fragilità e l’inadeguatezza dell’avviso pubblico firmato dalle Parti Sociali e dal Governo lo scorso 29 giugno, che, e questo fatto lo dimostra, non ha alcun peso. Qualcuno ha detto che le istituzioni sono assenti. Non è vero. Le istituzioni sono presenti ed in prima linea anzi sono protagoniste di questa decisione, sono le istituzioni che l’hanno permessa, consentita, autorizzata. Non c’è alternativa al conflitto sociale e di classe. Bisogna dire senza ambiguità che non consentiremo questo a Firenze. P. S.: Se qualche indignato dell’ultima ora dovesse decidere di protestare si informi bene sugli orari e i luoghi in cui questo è possibile perché con l’ultima ordinanza di Nardella a Firenze il diritto di riunione è severamente vietato e sanzionato. Firenze Città Aperta

Firenze Città Aperta sul governo Draghi e l’operato di Nardella

22 Giugno 2021
In questi primi mesi del governo Draghi stiamo assistendo a cambiamenti radicali, pessimi, che investono sia la struttura democratica del nostro paese, sia il tema dell’economia e della giustizia sociale. Se all’inizio, al momento dell’insediamento del governo, era forse lecito qualche dubbio, adesso è davvero difficile non riconoscere il carattere di fondo iperliberista dell’esecutivo. Di un neoliberismo paradossale e parassitario, esaltazione dell’iniziativa privata, ma con i soldi pubblici. L’allievo di Federico Caffè resta quello del pilota automatico che ha massacrato la Grecia. Nel    cuore    del PNRR esiste certo un ruolo dello stato, ma è quello di agevolare il più possibile l’accumulazione di risorse e la realizzazione di profitti da parte delle aziende. Sono loro il motore dello sviluppo, anzi della crescita economica, l’unico valore profondo della società. Compito della collettività è non frapporre ostacoli, non indirizzare altrove finanziamenti, non pensare a un intervento pubblico che non sia di puro sostegno all’iniziativa privata. E soprattutto, naturalmente, non tassare le ricchezze. Quelle diventeranno, per una sorta di movimento ontologico, investimenti, gli investimenti lavoro, il lavoro reddito. Dall’accumulo e dalla concentrazione di ricchezza e potere deriverà il benessere generale della società. Anzi sgocciolerà, secondo la teoria che ha sostenuto la rivoluzione conservatrice iniziata negli anni Ottanta. Teoria smentita da tutta la letteratura scientifica e oggi abbandonata anche da un moderato come Joe Biden. Per realizzare tutto questo i lavoratori devono essere disposti a tutto, a lavorare a qualunque condizione. In questo quadro, l’unico lavoro sicuro è quello che c’è e va accettato ‘whatever it takes’, non è più quello che non ferisce o non uccide. La sicurezza sul lavoro rallenta evidentemente l’efficienza e le semplificazioni del sistema di spesa. Per questo il reddito di cittadinanza è considerato una specie di perversione morale dei giovani, responsabile di un intollerabile vizio, l’abitudine e il “piacere del divano”: ragazze e ragazzi non accetteranno di lavorare per salari da fame se non saranno affamati, disponibili anche a condizioni lavorative semi schiavistiche. Al contrario, proprio questo è il merito del reddito di base: permettere di rifiutare lavoretti umilianti sotto-pagati o addirittura il lavoro gratuito, giustificato dall’esigenza di fare curriculum e diventare così brillanti imprenditori di se stessi. La povertà è una colpa. Il sostegno al reddito assistenzialismo. Allora perfino una misura modesta e di tradizione liberale come la tassazione delle successioni per i patrimoni più cospicui, non viene neppure presa in considerazione. La meritocrazia tanto celebrata come legittimazione delle “giuste disuguaglianze”, mostra qui la sua natura più autentica, quasi ontologica. È stabilita da prima del concepimento, si nasce ricchi cioè meritevoli. Una forma di superiore predestinazione. (Peraltro in quella famiglia avrai i libri importanti, farai le scuole giuste, ti presenterai agli esami con il curriculum adeguato. Alla fine avrai il voto che effettivamente “ti meriti”, mica sarai privilegiato). Ma pensare di intervenire sulla trasmissione dei patrimoni diventa mettere le mani in tasca agli italiani – perché va da sé che gli italiani sono tutti uguali, la società è un insieme organico dove non esistono differenze o

Eletta la nuova Presidente della nostra associazione.

18 Giugno 2021
Ieri 17 giugno, l’assemblea di Firenze Città Aperta, riunita presso l’SMS Rifredi, ha eletto all’unanimità la nuova Presidente, Sandra Carpi Lapi.Grazie a Sandra per aver accettato con entusiasmo, e buon lavoro!E grazie al Presidente uscente Andrea Bagni, per aver sostenuto e rappresentato l’associazione in un periodo complicato per tutti e tutte.

Sosteniamo il DDL ZAN

6 Giugno 2021
Firenze Città Aperta sostiene il Disegno di Legge Zan contro l’omolesbobitransfobia. Riteniamo indifferibile, infatti, che siano implementate misure di prevenzione e contrasto a qualsiasi forma di violenza e discriminazione basate sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale o sull’identità di genere. Pensiamo che il DDL Zan sia una legge necessaria poiché la sua approvazione segnerebbe un deciso avanzamento nella direzione tracciata dall’art. 3 della nostra Costituzione repubblicana verso l’affermazione di un’uguaglianza di diritti per tutti e tutte. Riteniamo, inoltre, che il DDL Zan rappresenti un’importante occasione di emancipazione culturale per il nostro Paese, di messa in discussione di quelle tradizionali dinamiche di potere e oppressione che da sempre condizionano i rapporti fra le persone e, dunque, di miglioramento nella qualità della nostra vita associata aprendo nuovi spazi di libertà. Accelerando quel processo di trasformazione culturale già in atto, l’approvazione del DDL Zan sancirebbe un passo in avanti verso la realizzazione di una società più equa e democratica nella quale ognuno e ognuna possa davvero trovare piena cittadinanza.

Un altro pezzo del patrimonio della città viene svenduto

27 Maggio 2021
Un altro pezzo del patrimonio della città viene svenduto per farci una struttura ricettiva di alto livello. Dopo l’ex scuola di Sanità Militare di Costa San Giorgio, su cui continua la polemica. ancora una volta una struttura sanitaria come Villa Basilewsky diventerà una struttura ricettiva di lusso. E come ci ricordava La Città invisibile – Rivista di PerUnaltracittà Firenze con questo articolo dello scorso settembre, il valore si è più che dimezzato in pochi anni.https://www.perunaltracitta.org/2020/09/09/villa-basilewsky-in-svendita-le-promesse-di-giani-smentite-dai-fatti-anzi-dagli-atti/

Presidio a Costa San Giorgio- No al resort all’ex scuola di Sanità Militare

27 Maggio 2021
L’intervento del co-portavoce di Firenze Città Aperta, Francesco Torrigiani, in occasione del Presidio a Costa San Giorgio- No al resort all’ex scuola di Sanità Militare: “𝘚𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦̀ 𝘓’𝘐𝘕𝘛𝘌𝘙𝘝𝘌𝘕𝘛𝘖 𝘚𝘐 𝘗𝘶𝘰̀ 𝘈𝘕𝘊𝘏𝘌 𝘉𝘓𝘖𝘊𝘊𝘈𝘙𝘌 𝘦 𝘳𝘪𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦. 𝘓𝘢 𝘷𝘢𝘳𝘪𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘦̀ 𝘢𝘥𝘰𝘵𝘵𝘢𝘵𝘢 𝘮𝘢 𝘷𝘢 𝘢𝘱𝘱𝘳𝘰𝘷𝘢𝘵𝘢, 𝘪𝘭 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘦𝘴𝘦𝘤𝘶𝘵𝘪𝘷𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘤’𝘦̀, 𝘰𝘤𝘤𝘰𝘳𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘚𝘰𝘱𝘳𝘪𝘯𝘵𝘦𝘯𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘱𝘦𝘳 𝘧𝘢𝘳 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘳𝘦 8 𝘤𝘢𝘮𝘪𝘰𝘯𝘤𝘪𝘯𝘪 𝘢𝘭 𝘨𝘪𝘰𝘳𝘯𝘰 𝘥𝘢 𝘧𝘰𝘳𝘵𝘦 𝘣𝘦𝘭𝘷𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦… 𝘌 𝘤𝘦 𝘭𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘦𝘳𝘮𝘢 𝘕𝘢𝘳𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘪𝘦𝘳𝘪 𝘩𝘢 𝘥𝘪𝘤𝘩𝘪𝘢𝘳𝘢𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 “𝘱𝘳𝘦𝘧𝘦𝘳𝘪𝘴𝘤𝘦 𝘶𝘯 𝘳𝘦𝘴𝘰𝘳𝘵 𝘥𝘪 𝘭𝘶𝘴𝘴𝘰 𝘢 𝘶𝘯 𝘣𝘶𝘤𝘰 𝘯𝘦𝘳𝘰”: 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘴𝘤𝘦𝘭𝘵𝘦, 𝘭𝘦 𝘤𝘰𝘴𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘢𝘤𝘤𝘢𝘥𝘰𝘯𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘢𝘴𝘰. 𝘌 𝘪𝘭 𝘴𝘶𝘱𝘦𝘳𝘭𝘶𝘴𝘴𝘰 𝘴𝘪𝘨𝘯𝘰𝘳 𝘴𝘪𝘯𝘥𝘢𝘤𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘭’𝘶𝘯𝘪𝘤𝘰 𝘮𝘰𝘥𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘤𝘳𝘦𝘢𝘳𝘦 𝘱𝘰𝘴𝘵𝘪 𝘥𝘪 𝘭𝘢𝘷𝘰𝘳𝘰. 𝘗𝘪𝘶𝘵𝘵𝘰𝘴𝘵𝘰 𝘭𝘦 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘧𝘢 𝘱𝘢𝘴𝘴𝘢𝘳𝘦 𝘱𝘦𝘳 𝘯𝘶𝘰𝘷𝘢 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘯𝘻𝘢 𝘨𝘭𝘪 𝘩𝘰𝘵𝘦𝘭 𝘴𝘵𝘶𝘥𝘦𝘯𝘵 𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘱𝘢𝘳𝘭𝘢 𝘥𝘪 𝘣𝘭𝘰𝘤𝘤𝘰 𝘥𝘦𝘪 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘴𝘴𝘪 𝘳𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘥𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘤𝘰𝘯 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘦𝘭𝘦𝘯𝘤𝘰 𝘥𝘪 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘷𝘦𝘯𝘵𝘪 𝘥𝘢 𝘭𝘶𝘪 𝘢𝘶𝘵𝘰𝘳𝘪𝘻𝘻𝘢𝘵𝘪: 𝗦𝗧𝗨𝗗𝗘𝗡𝗧 𝗛𝗢𝗧𝗘𝗟 • 𝗩𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗦𝗽𝗮𝗿𝘁𝗮𝗰𝗼 𝗟𝗮𝘃𝗮𝗴𝗻𝗶𝗻𝗶, • 𝗩𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗕𝗲𝗹𝗳𝗶𝗼𝗿𝗲, • 𝗠𝗮𝗻𝗶𝗳𝗮𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗧𝗮𝗯𝗮𝗰𝗰𝗵𝗶• 𝗩𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗖𝗮𝗱𝗼𝗿𝗻𝗮-𝗥𝗼𝗺𝗶𝘁𝗼 • 𝗶𝗻 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗩𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗠𝗼𝗿𝗴𝗮𝗴𝗻𝗶𝗔𝗟𝗕𝗘𝗥𝗚𝗛𝗜• 𝗠𝗮𝗻𝗶𝗳𝗮𝘁𝘁𝘂𝗿𝗮 𝗧𝗮𝗯𝗮𝗰𝗰𝗵𝗶 • 𝗖𝗮𝘀𝗲𝗿𝗺𝗮 𝗖𝗮𝘃𝗮𝗹𝗹𝗶• 𝗲𝘅 𝗼𝘀𝗽𝗲𝗱𝗮𝗹𝗲 𝗺𝗶𝗹𝗶𝘁𝗮𝗿𝗲 𝗦𝗮𝗻 𝗚𝗮𝗹𝗹𝗼• 𝘀𝗮𝗻 𝗣𝗮𝗼𝗹𝗶𝗻𝗼 (𝘃𝗶𝗮 𝗣𝗮𝗹𝗮𝘇𝘇𝘂𝗼𝗹𝗼)• 𝗣𝗼𝗹𝗶𝘇𝗶𝗮 𝗱𝗶 𝗦𝘁𝗮𝘁𝗼, 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗮 𝗟𝘂𝗶𝗴𝗶 𝗚𝗼𝗿𝗶 𝘁𝗿𝗮 𝗣𝗲𝗿𝗲𝘁𝗼𝗹𝗮 𝗲 𝗡𝗼𝘃𝗼𝗹𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝗯𝗲𝗻 𝟮𝟱.𝟬𝟬𝟬 𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗶 𝗮𝗹𝗯𝗲𝗿𝗴𝗼• 𝗵𝗼𝘁𝗲𝗹 𝗜𝗹 𝗧𝗼𝗿𝗻𝗮𝗯𝘂𝗼𝗻𝗶, 𝗻𝗲𝗹 𝗽𝗮𝗹𝗮𝘇𝘇𝗼 𝗠𝗶𝗻𝗲𝗿𝗯𝗲𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗽𝗼𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗰𝗶𝗼̀ 𝗰𝗵𝗲 𝗲̀ 𝗽𝗿𝗲𝘃𝗶𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗹𝗹’ 𝗢𝗳𝗳𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮 𝗚𝗿𝗮𝗻𝗱𝗶 𝗥𝗶𝗽𝗮𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗶 𝗱𝗶 𝗣𝗼𝗿𝘁𝗮 𝗮𝗹 𝗣𝗿𝗮𝘁𝗼𝗥𝗘𝗦𝗢𝗥𝗧 𝗘 𝗦𝗨𝗜𝗧𝗘• 𝗗𝗼𝗺𝘂𝘅 𝗛𝗼𝗺𝗲 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗠𝗮𝘁𝘁𝗲𝗼𝘁𝘁𝗶• 𝗲𝘅 𝗕𝗮𝗻𝗰𝗼 𝗱𝗶 𝗥𝗼𝗺𝗮 𝗶𝗻 𝘇𝗼𝗻𝗮 𝗣𝗮𝗹𝗮𝘇𝘇𝗼 𝗦𝘁𝗿𝗼𝘇𝘇𝗶 -𝟮𝟱 𝘀𝘂𝗶𝘁𝗲 𝗛𝗼𝘁𝗲𝗹 𝗕𝗿𝗶𝘀𝘁𝗼𝗹• 𝗲𝘅 𝗰𝗼𝗹𝗹𝗲𝗴𝗶𝗼 𝗟𝗮 𝗤𝘂𝗲𝗿𝗰𝗲- 𝗿𝗲𝘀𝗼𝗿𝘁 𝗱𝗶 𝗹𝘂𝘀𝘀𝗼• 𝗽𝗮𝗹𝗮𝘇𝘇𝗼 𝗣𝗼𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮𝗿𝗶-𝗦𝗮𝗹𝘃𝗶𝗮𝘁𝗶, 𝟭𝟬𝗺𝗶𝗹𝗮 𝗺𝗲𝘁𝗿𝗶 𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗮𝘁𝗶 𝗲𝘅 𝘀𝗲𝗱𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗕𝗮𝗻𝗰𝗮 𝗧𝗼𝘀𝗰𝗮𝗻𝗮 𝗶𝗻 𝘃𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹 𝗖𝗼𝗿𝘀𝗼. 𝘛𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘪 𝘤𝘩𝘦 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘦𝘯𝘨𝘰𝘯𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘯𝘦𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘵𝘢̀ 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘯𝘵𝘪, 𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘷𝘪𝘥 𝘤𝘪 𝘳𝘪𝘤𝘰𝘳𝘥𝘢 𝘭’𝘪𝘮𝘱𝘰𝘳𝘵𝘢𝘯𝘻𝘢 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘥𝘪𝘤𝘪𝘯𝘢 𝘥𝘦𝘭 𝘵𝘦𝘳𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘪𝘰. 𝘴𝘦 𝘭𝘦 𝘤𝘢𝘴𝘦 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘢 𝘴𝘢𝘭𝘶𝘵𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘩𝘢 𝘱𝘳𝘰𝘮𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘪𝘭 𝘴𝘪𝘯𝘥𝘢𝘤𝘰 𝘢𝘷𝘳𝘢𝘯𝘯𝘰 𝘭𝘰 𝘴𝘵𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘰𝘳𝘴𝘰 𝘥𝘦𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘳𝘰𝘮𝘦𝘴𝘴𝘦 𝘧𝘢𝘵𝘵𝘦 4 𝘢𝘯𝘯𝘪 𝘧𝘢 𝘴𝘶𝘭𝘭𝘦 𝘳𝘦𝘴𝘪𝘥𝘦𝘯𝘻𝘦 𝘱𝘰𝘱𝘰𝘭𝘢𝘳𝘪 𝘦 𝘪𝘭 𝘴𝘰𝘤𝘪𝘢𝘭 𝘩𝘰𝘶𝘴𝘪𝘯𝘨… 𝘌 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘴𝘴𝘰, 𝘯𝘰𝘪 𝘷𝘰𝘨𝘭𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘳𝘪𝘵𝘰𝘳𝘯𝘪 𝘢𝘥 𝘦𝘴𝘴𝘦𝘳𝘦 𝘶𝘯 𝘣𝘦𝘯𝘦 𝘤𝘰𝘮𝘶𝘯𝘦 𝘦 𝘢𝘤𝘤𝘦𝘴𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘱𝘦𝘳𝘮𝘦𝘢𝘣𝘪𝘭𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘱𝘦𝘳𝘴𝘰𝘯𝘦, 𝘯𝘰𝘯 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘴𝘪𝘷𝘰 𝘦𝘥 𝘦𝘴𝘤𝘭𝘶𝘥𝘦𝘯𝘵𝘦. 𝘈 𝘰𝘨𝘨𝘪 𝘯𝘰𝘯 𝘤𝘪 𝘴𝘰𝘯𝘰 𝘯𝘦𝘮𝘮𝘦𝘯𝘰 𝘨𝘢𝘳𝘢𝘯𝘻𝘪𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘱𝘰𝘵𝘳𝘢̀ 𝘢𝘤𝘤𝘦𝘥𝘦𝘳𝘦 𝘨𝘳𝘢𝘵𝘶𝘪𝘵𝘢𝘮𝘦𝘯𝘵𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘦 𝘮𝘦𝘳𝘢𝘷𝘪𝘨𝘭𝘪𝘦 𝘤𝘩𝘦 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘰𝘴𝘵𝘳𝘰 𝘤𝘩𝘪𝘦𝘴𝘢 𝘢𝘧𝘧𝘳𝘦𝘴𝘤𝘩𝘪 𝘦𝘵𝘤. 𝘪𝘯𝘷𝘦𝘤𝘦 𝘴𝘢𝘳𝘢̀ 𝘭’86% 𝘳𝘪𝘤𝘦𝘵𝘵𝘪𝘷𝘰, 9% 𝘤𝘰𝘮𝘮𝘦𝘳𝘤𝘪𝘢𝘭𝘦 6% 𝘥𝘪𝘳𝘦𝘻𝘪𝘰𝘯𝘢𝘭𝘦. 16𝘮𝘪𝘭𝘢 𝘮𝘦𝘵𝘳𝘪. 𝘓𝘰𝘷𝘦𝘯𝘴𝘵𝘦𝘪𝘯 𝘲𝘶𝘢𝘯𝘥𝘰 𝘩𝘢 𝘢𝘤𝘲𝘶𝘪𝘴𝘵𝘢𝘵𝘰 𝘥𝘢𝘭 𝘥𝘦𝘮𝘢𝘯𝘪𝘰 𝘪𝘭 𝘤𝘰𝘮𝘱𝘭𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘩𝘢 𝘥𝘦𝘵𝘵𝘰: 𝘦̀ 𝘶𝘯 𝘢𝘵𝘵𝘰 𝘥’𝘢𝘮𝘰𝘳, 𝘯𝘦 𝘴𝘢𝘳𝘰̀ 𝘪𝘭 𝘤𝘶𝘴𝘵𝘰𝘥𝘦. 𝘌 𝘯𝘰𝘪 𝘨𝘭𝘪 𝘥𝘪𝘤𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘳𝘦𝘴𝘰𝘳𝘵 𝘥𝘪 𝘭𝘶𝘴𝘴𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘱𝘦𝘳 𝘪𝘭 𝘣𝘦𝘯𝘦 𝘥𝘪 𝘍𝘪𝘳𝘦𝘯𝘻𝘦. 𝘌̀ 𝘶𝘯 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘴𝘣𝘢𝘨𝘭𝘪𝘢𝘵𝘰, 𝘪𝘯𝘴𝘰𝘴𝘵𝘦𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘦, 𝘧𝘢𝘭𝘭𝘢𝘤𝘦. 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘯𝘰𝘯 𝘦̀ 𝘢𝘮𝘰𝘳𝘦. 𝘚𝘪𝘢𝘮𝘰 𝘲𝘶𝘪 𝘱𝘦𝘳 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳 𝘣𝘭𝘰𝘤𝘤𝘢𝘳𝘦 𝘦 𝘳𝘪𝘥𝘪𝘴𝘤𝘶𝘵𝘦𝘳𝘦 𝘲𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘱𝘳𝘰𝘨𝘦𝘵𝘵𝘰 𝘤𝘩𝘦 𝘰𝘧𝘧𝘦𝘯𝘥𝘦 𝘧𝘪𝘳𝘦𝘯𝘻𝘦, 𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢 𝘵𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘳𝘦𝘢𝘭𝘵𝘢̀ 𝘤𝘩𝘦 𝘴𝘪 𝘰𝘱𝘱𝘰𝘯𝘨𝘰𝘯𝘰, 𝘯𝘰𝘯 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘲𝘶𝘪 𝘰𝘨𝘨𝘪, 𝘮𝘢 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘦 𝘥𝘪𝘴𝘱𝘰𝘯𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪 𝘢𝘭 𝘤𝘰𝘯𝘧𝘳𝘰𝘯𝘵𝘰 𝘦 𝘢𝘭𝘭𝘢 𝘱𝘢𝘳𝘵𝘦𝘤𝘪𝘱𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘦.”

La nostra storia: Firenze fra Resistenza e occupazione

23 Aprile 2021
di Lorenzo Lazzerini Firenze “fascistissima” secondo la definizione mussoliniana o Firenze “Capitale morale della Resistenza”? Ancora oggi, il dualismo del capoluogo toscano lungo il ciclo storico del fascismo  e della Resistenza riflette un’identità cittadina complessa e difficile da decifrare. Nella Firenze del ventennio di regime c’era, certamente, un sentimento popolare antifascista, spesso taciuto, radicato soprattutto in alcuni quartieri (l’Oltrarno e vicino alla Pignone; i quartieri di San Jacopino e Rifredi, con un forte tessuto operaio, nel nord della città). Questo sentimento popolare antifascista si nutriva di tradizioni familiari o del ricordo ancora vivo delle violenze squadriste, di casi simbolici come l’assassinio del sindacalista comunista Spartaco Lavagnini o, infine, dei tumulti del febbraio-marzo 1921. Ma c’era anche il volto di una città plasmata dall’animo squadrista e del fascismo locale, dall’accettazione conformista del regime, o dall’immagine della folla plaudente che accolse Hitler in occasione della sua visita il 9 maggio 1938. La guerra, con i suoi disastri militari e l’impatto sulla popolazione civile, mostrò a Firenze come nel resto d’Italia, le fragilità del fascismo, dando all’antifascismo clandestino la possibilità di farsi forza di massa. Già nel gennaio 1943 si costituì un primo coordinamento antifascista, precursore di quel CTLN (Comitato Toscano di Liberazione Nazionale) che costituirà il vertice politico della Resistenza, mentre gli uffici politici delle questure segnalavano un crescente sentimento sovversivo nella popolazione. La caduta di Mussolini il 25 luglio 1943 causò poi manifestazioni di entusiasmo sotto il segno di un antifascismo e di un ripudio della guerra ormai diffusi, sia pure più a livello istintivo che di coscienza politica. Se in città si riorganizzava la politica delle correnti antifasciste, dai liberali ai comunisti, furono Monte Morello e Monte Giovi a ospitare, nei giorni successivi all’armistizio italiano e all’occupazione tedesca, i primi nuclei del movimento partigiano della provincia. Alla nascita del movimento partigiano provinciale contribuirono sia nuclei di attivisti già politicizzati, sia la massa dei militari sbandati: dal “Regio Esercito “, con il grado di tenente, proveniva anche il leader militare più capace della Resistenza locale, Aligi Barducci, noto con il nom de guerre di “Potente”, in contatto con l’organizzazione militare comunista patrocinata, a livello regionale, da Alessandro Sinigaglia. Sull’eccezionale figura di Sinigaglia, di origini ebraico-fiorentina da parte paterna e afro-americana da parte materna,  consiglio la lettura della biografia scritta da Mauro Valeri “Negro, ebreo, comunista”. Intanto a Firenze le frange estremiste del fascismo, si riorganizzavano all’ombra degli occupanti, dopo la nascita  della “Repubblica  Sociale” di Mussolini, trovando un riferimento nazionale nel fiorentino Alessandro Pavolini, segretario del neo-costituito Partito Fascista  Repubblicano, e distinguendosi subito per la ferocia repressiva di alcune formazioni paramilitari, come la banda del Maggiore Mario Carità. La risposta urbana più attiva della Resistenza fu allora la nascita dei GAP (Gruppi d’Azione Patriottica), diretti dai comunisti e guidati a Firenze da Sinigaglia e Bruno Fanciullacci, mentre per le attività d’intelligence militare fu importante il ruolo del gruppo di Radio Cora capeggiato dall’avvocato Italo Bocci e legato al Partito d’Azione. Le azioni dei GAP fiorentini cominciarono nel dicembre 1943 e seminarono

Comunicato stampa – Sinistra Progetto Comune e Firenze Città Aperta avanzano una proposta per gli affitti commerciali contro la rendita immobiliare

22 Aprile 2021
Il sindaco Nardella ha detto che contro la rendita non può far nulla. Non è così, basta volerlo. Non si combatte la rendita e non si può risolvere la crisi che stiamo vivendo con la bacchetta magica, e neppure con slogan e proposte futuristiche, ma neppure auspicando un flashback al periodo pre-Covid. Immediatamente, prima che sia troppo tardi la prima mossa che ci aspettiamo dalle Istituzioni è un attacco frontale alla rendita immobiliare che strangola la città: una Legge scritta dai Comuni, insieme alle categorie economiche, ed inviata a Roma per una rapida approvazione che tagli e riduca, con logica e progressività, i costi che in questi mesi, i fondi commerciali, chiusi o con incassi ridotti, hanno dovuto continuare a sostenere. Una proposta ragionata che certo non ha i tempi di un’intervista sulla stampa o di un post o un tweet sui social, ma che merita di esser studiata. Nella pandemia è emersa nuovamente sulla città il peso della rendita immobiliare, la mano pesante di grandi multiproprietà che soffocano attività economiche e la residenza, con affitti altissimi e del tutto indisponibili a farsi carico della gravità della situazione, riducendo gli affitti. Parliamo di proprietà che hanno patrimoni immobiliari milionari e che stanno approfittando della crisi per ampliare le proprie proprietà: mentre c’è chi ha problemi ad arrivare alla fine del mese e di permettersi di avere i beni di prima necessità per mandare avanti la propria famiglia, c’è chi fa shopping in città di immobili e locali avendo una liquidità significativa, approfittando della disperazione di chi non vedendo un futuro, preferisce salvarsi svendendo il proprio bene. Abbiamo visto in questi mesi come i sussidi, dal costo per la collettività elevatissimo, che si è proposto persino di erogare direttamente ai proprietari degli immobili, non siano stati uno strumento che ha funzionato. Milioni di euro sono stati dati dallo Stato, come credito di imposta e contributi affitti, per pagare la proprietà, creando così il paradosso che lo Stato finanzia la rendita immobiliare, l’unica non toccata dalla crisi. Basta con questa logica. Vogliamo apprezzare quei soggetti insospettabili della città, dal Comune alla Camera di Commercio, hanno posto in evidenza questa situazione, ma registriamo che si sono limitati a dichiarazioni di massima e alla enunciazione di piani alquanto paradossali. Nardella dopo aver “venduto” l’immobile di Sant’Orsola propone di acquistare con fondi pubblici beni abbandonati nella stessa zona da destinare a imprenditori e artigiani per le loro attività. Dopo aver tentato la carriera di sensale nella vendita ai privati, il nostro Sindaco Nardella si sperimenta anche immobiliarista dell’ultima ora, con risultati deludenti in entrambi i campi. La pandemia ci obbliga a cambiare radicalmente e attaccare questo sistema che deve cambiare ma non con slogan e proposte futuristiche e neppure auspicando un flashback al periodo pre-Covid. La proposta sugli affitti commerciali Per questo stiamo elaborando un quadro di proposte, che vanno dal peso della rendita sugli esercizi commerciali e gli affitti residenziali alla regolamentazione degli AIRNB, dal come riportare residente reali in centro all’intervento sulle attività commerciali.

FIRENZE CITTÀ APERTA sul governo Draghi

12 Aprile 2021
La formazione del governo Draghi è un fatto importante su cui sentiamo la necessità di esprimerci, su più aspetti: il merito, il simbolo, il processo, la beatificazione. Merito: è un governo chiaramente conservatore, sia per il profilo del presidente, sia per il suo programma, sia per la squadra dei ministri. Avere come presidente del Consiglio dei ministri uno dei principali protagonisti delle privatizzazioni in Italia e l’autore della famosa lettera del 2011 con la quale si imponeva una serie di misure pesantissime è già un elemento di merito. I primi atti sono assolutamente coerenti con il giudizio: la scelta McKinsey come supporto tecnico per il Recovery fund, essendo la McKinsey tra i principali interpreti del paradigma iperliberista che anche Draghi ha interpretato a lungo; la scelta di un superliberista come Francesco Giavazzi come consulente economico; la scelta di un militare, generale Figliuolo, per gestire la campagna di vaccinazione; lo scioglimento, accogliendo le richieste della Lega, del precedente Comitato Tecnico Scientifico; il primo vero atto economico, un condono fiscale; il secondo atto, quello di avere previsto, a partire dal 1° luglio 2021, lo sblocco dei licenziamenti nel settore manifatturiero; l’opposizione alla richiesta di liberare i vaccini Covid dalla proprietà privata dei brevetti; la visita di Stato in Libia, la prima di Draghi, che ha legittimato quel paese come partner affidabile anche nella gestione dei flussi migratori, nonostante il non riconoscimento dei diritti dei rifugiati e le denunce di organismi internazionali sulle sistematiche violenze contro migranti cui viene impedita la partenza verso l’Italia; inserire all’interno del Recovery Plan importanti risorse finanziarie per finalità assurde come il “green washing” dell’industria degli armamenti, settore che ha beneficiato negli ultimi anni di ingenti sostegni e facilitazioni, a scapito di settori ben più vitali per il paese, come la sanità e la scuola Simbolo: è una scelta di restaurazione e oligarchica Se la pandemia ha mostrato i fallimenti di trent’anni di politiche liberiste, la scelta del Presidente della Repubblica di affidare l’incarico ad uno dei massimi protagonisti di quel periodo è una scelta politica grave, che non condividiamo. Che sia una scelta di restaurazione è reso evidente dalla squadra dei ministri, con figure pessime che vengono richiamate a ministeri importanti. È una scelta d’ordine, che rappresenta nitidamente quello che aveva scritto Luciano Gallino, la “lotta di classe è in corso e l’hanno vinta i ricchi”.  Quindi capo del governo è uno dei protagonisti di questa vittoria. Alla necessità di maggiore uguaglianza e stato sociale, si risponde con un paladino della diseguaglianza, comunicando in sostanza che solo un’oligarchia può gestire il paese. Se anche una dose minima di protezione sociale (su reddito e altro) non potrà essere completamente cancellata, sarà però del tutto funzionale al disegno autoritario, neoliberista e conservatore. Processo: è una scelta politica che viene a completare la delegittimazione della politica rappresentativa, per creare una nuova scena politica. Come scrive Libertà e Giustizia “la scelta di chiamare Draghi al vertice di governo, a prescindere dalle valutazioni circa i suoi meriti, ha avuto il sapore di una radicale

REGIONE TOSCANA: LA GESTIONE DEL PIANO VACCINALE È UN DISASTRO ANNUNCIATO

10 Aprile 2021
9 aprile 2021 Comunicato di Firenze Città Aperta REGIONE TOSCANA: LA GESTIONE DEL PIANO VACCINALE È UN DISASTRO ANNUNCIATO UN’OPPOSIZIONE ESISTE E SCENDE IN PIAZZA SABATO 10 APRILE PER IL VACCINO BENE COMUNE I dati diffusi dalla Fondazione GIMBE, aggiornati all’8 aprile 2021, indicano che la Toscana è ancora la penultima regione d’Italia nella vaccinazione alle persone sopra gli 80 anni. I cittadini anziani e le cittadine anziane che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il COVID-19 sono il 31,4% e quelli che hanno ricevuto due dosi sono appena il 23,6%. La Toscana condivide il triste primato con la Sardegna e la Sicilia, due regioni amministrate dalla destra e la cui sanità pubblica non poggia su una tradizione di eccellenza. Crediamo che questi dati evidenzino alcune caratteristiche del governo regionale guidato da Eugenio Giani: 1) la subalternità ai potentati locali; 2) la superficialità che sfocia nell’incompetenza; 3) il tramonto definitivo di una sanità pubblica d’eccellenza. Aver preferito vaccinare gli avvocati non è stato un semplice errore, ma una precisa scelta politica. Il governo regionale ha voluto rispondere a un gruppo sociale dotato di potere e abilità lobbistiche, anteponendo gli interessi di alcuni al benessere della collettività. Si obietterà che AstraZeneca, il vaccino messo a disposizione degli avvocati, non poteva ai tempi essere somministrato agli over 65. Vero, ma chi stabilisce che gli avvocati corrano maggiori rischi rispetto ad esempio ai cassieri e alle cassiere dei supermercati? Lo stesso ragionamento vale per il personale accademico, già vaccinato, in confronto ad esempio agli autisti dei mezzi pubblici. I criteri da seguire avrebbe dovuto essere unicamente l’età, la fragilità e l’esposizione al virus. La superficialità consiste nel pensare che si possa procedere alle vaccinazioni seguendo criteri politici senza che ciò comporti disorganizzazione e lentezza. Impiegare energie, tempo e risorse organizzative per seguire percorsi vaccinali di tipo politico e non sanitario ha distolto quelle stesse fondamentali energie, tempo e risorse dalla realizzazione di un piano vaccinale serio e rivolto innanzitutto alle categorie sociali più a rischio. In politica la superficialità è sempre grave, anche in momenti di normalità, ma lo è molto di più in una fase di emergenza. Oggi essere superficiali significa essere incompetenti e impreparati a gestire una pandemia. Il 26 febbraio il Presidente Giani annunciava con grande squillo di trombe che la Toscana sarebbe rimasta zona arancione. Non era vero: siamo entrati in zona rossa il 27 febbraio e lo siamo ancora. Una zona che è rossa di vergogna: carenza di posti letto (dal 2012 al 2018 la Regione Toscana ha tagliato 1726 posti letto, piazzandosi seconda dopo la Lombardia); carenza cronica di anestesisti (come ha denunciato il dottor Luigi De Simone, presidente dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani-Emac Toscana); generale carenza di personale e ospedali fiorentini definiti “allo stremo” dalla FP CGIL USL Toscana sia all’Ansa che al TG1, con malati di COVID-19 ricoverati in corridoio; 995 residenti in Toscana morti di COVID-19 nei primi due mesi del 2021, con un incremento della mortalità totale del +5,9% rispetto alle