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Referendum comunali consultivi: comunicazione Sindacato degli Avvocati di Firenze e Toscana

28 Maggio 2023
𝗥𝗲𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝗱𝘂𝗺 𝗰𝗼𝗺𝘂𝗻𝗮𝗹𝗶 𝗰𝗼𝗻𝘀𝘂𝗹𝘁𝗶𝘃𝗶 𝑮𝒆𝒏𝒕𝒊𝒍𝒊𝒔𝒔𝒊𝒎𝒊 𝑪𝒐𝒍𝒍𝒆𝒈𝒉𝒆 𝒆 𝑪𝒐𝒍𝒍𝒆𝒈𝒉𝒊 riceviamo da parte dell’Associazione Giuristi Democratici la richiesta di voler rendere noto al foro che è facoltà di tutti gli avvocati svolgere la funzione di autenticatori durante la raccolta delle firme, ai sensi del DL 76/2020, per la presentazione dei due quesiti referendari, ammessi dalla competente Consiglio degli Esperti nominato dal comune di Firenze, che chiedono l’abrogazione di due disposizioni urbanistiche che facilitano la destinazione turistico ricettiva o a studentato di immobili che avevano destinazione pubblica o c.d. direzionale. Ricordiamo che lo Statuto del Comune di Firenze prevede infatti che la promozione dei quesiti ammessi debba esser sostenuta da almeno 10.000 firme di residenti. I quesiti ammessi sono i seguenti: “Cancellazione della possibilità di trasformazione della destinazione urbanistica da direzionale pubblico a privato per immobili con superficie superiore ai 2.000 mq”: “Volete voi che sia revocata la deliberazione del Consiglio Comunale n.2015/C/00025 del 02.04.2015, negli art. 34 ultimo comma e 35 ultimo comma del “Regolamento Urbanistico” secondo i quali «Qualora il servizio pubblico esistente venga dismesso, è sempre consentito l’insediamento della destinazione direzionale comprensiva delle attività private di servizio di cui al comma 2, punto 3 dell’art. 19 anche in immobili aventi SUL > 2.000 mq», nel rispetto di quanto previsto dall’art. 29, comma 1 bis del D.L. n. 269/2003 conv. in L. 236/2003 per le procedure di valorizzazione e dismissione di immobili pubblici e dal DPR n. 380/2001 per quanto attiene al contributo di costruzione?” “USI TEMPORANEI A FINI RICETTIVO-TURISTICI: MODIFICA DELLA DISCIPLINA IN SENSO RESTRITTIVO”: “Volete voi che sia revocata la deliberazione del Consiglio Comunale n.2015/C/00025 del 02.04.2015 limitatamente all’art. 19, comma 4.2 del “Regolamento Urbanistico”, denominato “Usi temporanei”, ove è previsto che «non costituisce mutamento della destinazione d’uso il temporaneo utilizzo (max 3 mesi annui anche non consecutivi), a fini turistico ricettivi nella forma di case per ferie e ostelli, di immobili ricadenti nell’articolazione d’uso (3f) e (6c)», valutato che nella deliberazione del Consiglio Comunale n. DC/2023/00006 del 16.3.2023 di adozione del Piano Operativo si modificano solo i limiti temporali (max 60 giorni, nei mesi di luglio e agosto)?” 𝑰 𝒄𝒐𝒍𝒍𝒆𝒈𝒉𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒗𝒐𝒓𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒖𝒏𝒊𝒄𝒂𝒓𝒆 𝒍𝒂 𝒍𝒐𝒓𝒐 𝒅𝒊𝒔𝒑𝒐𝒏𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕𝒂̀ 𝒆 𝒓𝒊𝒄𝒆𝒗𝒆𝒓𝒆 𝒍𝒆 𝒊𝒏𝒇𝒐𝒓𝒎𝒂𝒛𝒊𝒐𝒏𝒊 𝒏𝒆𝒄𝒆𝒔𝒔𝒂𝒓𝒊𝒆 𝒑𝒐𝒕𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂𝒕𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒆𝒈𝒖𝒆𝒏𝒕𝒆 𝒊𝒏𝒅𝒊𝒓𝒊𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒊 𝒑𝒐𝒔𝒕𝒂 𝒆𝒍𝒆𝒕𝒕𝒓𝒐𝒏𝒊𝒄𝒂: avvocati@referendumsalviamofirenze.it.

CRISI DEL MAGGIO MUSICALE

26 Maggio 2023
𝐂𝐑𝐈𝐒𝐈 𝐃𝐄𝐋 𝐌𝐀𝐆𝐆𝐈𝐎 𝐌𝐔𝐒𝐈𝐂𝐀𝐋𝐄 𝓢𝓲𝓷𝓭𝓪𝓬𝓸 𝓝𝓪𝓻𝓭𝓮𝓵𝓵𝓪, lei se le ricorda le condizioni di rilancio economico in cui si trovava la Fondazione del Maggio quando lei nel 2019 ha improvvisamente, di fatto, mandato via il Sovrintendente Chiarot? Si ricorda che quel periodo virtuoso di risanamento dei conti e di riavvicinamento del Teatro a tutta la città e non solo ai ricchi benestanti , venne traumaticamenre interrotto dalla sua improvvida azione amministrativa ? Noi di Firenze città aperta ci ricordiamo dove eravamo . Eravamo fuori dal Teatro a volantinare e a protestare contro il suo errore. Lei, come dimostrano i dati che emergono in questi giorni, era , come sempre , dalla parte sbagliata. La città di Firenze e la sua più prestigiosa fondazione culturale attendono le sue scuse. Firenze Città Aperta 𝐍𝐞𝐥 𝐥𝐮𝐠𝐥𝐢𝐨 𝟐𝟎𝟏𝟗 𝐬𝐜𝐫𝐢𝐯𝐞𝐦𝐦𝐨MAGGIO MUSICALEDunque il pasticcio è fatto. Nel merito e nel metodo. Nardella, di fatto, liquida Cristiano Chiarot, il miglior sovrintendente degli ultimi anni, l’uomo che ha ridato dignità al Maggio, riavviato il dialogo con i sindacati , rasserenato il clima interno dopo gli anni polizieschi e fallimentari di Francesco Bianchi e Francesca Colombo. Manda via il sovrintendente più competente, una vita dentro gli enti lirici, presidente di tutte le Fondazioni liriche italiane. Lo fa per fare posto al suo amico e all’amico di Renzi. Presto sentiremo parlare di nuovi tagli, di risanamento, di politiche di rigore, di rottura delle relazioni sindacali, di conti in disordine. Cgil e Fials hanno perfettamente ragione. E a questo pasticcio nel merito si arriva con una disastrosa procedura . Il Sindaco si conferma incapace di seguire percorsi lineari e trasparenti. Non spiega mai il perché delle sue azioni e le giustifica con argomenti che si rilevano infondati. Quando si spiega una decisione in modo non veritiero è legittimo domandarsi quali sono allora le vere ragioni di quella decisione. Da parte nostra abbiamo a cuore il Maggio Musicale fiorentino di cui siamo orgogliosi, ringraziamo Cristiano Chiarot e avvertiamo sindaco e futuro presidente che pretendiamo trasparenze e che non gli daremo un attimo di tregua, non gli permetteremo di rottamare il Maggio

In piazza sabato 4 marzo. Firenze è antifascista.

1 Marzo 2023
Valditara e Piantedosi ministri indegni della Costituzione. Dimissioni subito. Partecipiamo con convinzione alla manifestazione antifascista promossa da Cgil, Cisl e Uil di sabato 4 marzo pomeriggio (concentramento dalle 14.00 in piazza SS. Annunziata) e invitiamo tutta la cittadinanza a partecipare. Ci impegniamo a costruire con tutte e tutti una manifestazione plurale e aperta, per ribadire che atti e parole che inneggiano al ventennio fascista non hanno diritto di cittadinanza. E’ importante che in città ci sia una nuova grande manifestazione che rilanci la manifestazione di martedì 21 febbraio dopo l’assalto fascista davanti al liceo Michelangiolo. Abbiamo condiviso e rilanciato l’appello di 𝙋𝙧𝙞𝙤𝙧𝙞𝙩à 𝙖𝙡𝙡𝙖 𝙨𝙘𝙪𝙤𝙡𝙖 in solidarietà con Annalisa Savino, preside del Liceo Leonardo Da Vinci, minacciata dal ministro Valditara per aver richiamato i valori costituzionali e democratici di accoglienza, partecipazione e acquisizione di un pensiero critico che devono essere al centro del progetto di scuola pubblica. Valori costituzionali e universali che evidentemente non sono condivisi dal ministro dell’Interno Piantedosi, il quale, di fronte all’ennesima strage di migranti in mare, accusa di irresponsabilità e superficialità persone in fuga da guerre, fame, povertà estrema, crisi climatica. Non siamo indifferenti di fronte a queste narrazioni tossiche e violente. Dimissioni subito. Saremo in piazza con questo striscione: “𝐕𝐚𝐥𝐝𝐢𝐭𝐚𝐫𝐚 𝐞 𝐏𝐢𝐚𝐧𝐭𝐞𝐝𝐨𝐬𝐢. 𝐃𝐢𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐢 𝐒𝐔𝐁𝐈𝐓𝐎” (appuntamento alle 14.00 angolo con via della Colonna) Firenze Città Aperta

Aggressione fascista al liceo Michelangelo

18 Febbraio 2023
Come Firenze Città Aperta vogliamo esprimere solidarietà agli studenti e alle studentesse del Liceo classico Michelangiolo, che stamattina hanno subito un 𝗮𝘁𝘁𝗮𝗰𝗰𝗼 𝘀𝗾𝘂𝗮𝗱𝗿𝗶𝘀𝘁𝗮 proprio all’entrata della scuola. Dell’”azione”, non ulteriormente degenerata grazie all’intervento di una docente, sono stati protagonisti alcuni 𝗴𝗶𝗼𝘃𝗮𝗻𝗶 𝗻𝗲𝗼𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗶, evidentemente ringalluzziti da una maggioranza di governo che coniuga, come nella migliore tradizione, propaganda populista e politiche sociali reazionarie (“prendere ai poveri per dare ai ricchi”). Continuiamo a coordinarci con tutte le espressioni della Firenze antifascista per riaffermare ancora una volta che i diritti costituzionali di tutte e tutti non si toccano. 𝗡𝗲𝘀𝘀𝘂𝗻𝗮 𝘁𝗼𝗹𝗹𝗲𝗿𝗮𝗻𝘇𝗮 𝘃𝗲𝗿𝘀𝗼 𝗶 𝗳𝗮𝘀𝗰𝗶𝘀𝘁𝗶. Firenze Città Aperta

Solidarietà a Filippo Zolesi per un provvedimento inaccettabile

13 Febbraio 2023
𝐒𝐨𝐥𝐢𝐝𝐚𝐫𝐢𝐞𝐭à 𝐚 𝐅𝐢𝐥𝐢𝐩𝐩𝐨 𝐙𝐨𝐥𝐞𝐬𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐮𝐧 𝐩𝐫𝐨𝐯𝐯𝐞𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐨 𝐢𝐧𝐚𝐜𝐜𝐞𝐭𝐭𝐚𝐛𝐢𝐥𝐞 Firenze Città Aperta- Solidarietà a Filippo Zolesi per un provvedimento inaccettabile. Come Firenze Città Aperta vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza a Filippo Zolesi, da sempre esponente attivo e generoso della nostra associazione e nostro eletto al consiglio di Quartiere 4.Filippo è stato sospeso per 8 giorni dal suo ruolo di docente di scuola superiore per aver postato su un social network, sul suo profilo personale e ovviamente fuori dall’orario di lavoro, un’espressione blasfema, di cui poi si è scusato, a commento della nuova intitolazione del ministero a “Ministero dell’istruzione e del merito”.Si tratta di un provvedimento disciplinare pesante, con ricadute sia sulle attività correnti delle sue classi sia sulla carriera professionale di un docente che si è dimostrato sempre irreprensibile e dedito al suo mestiere.Come esplicitamente indicato dal provvedimento, è stata ritenuta un’aggravante che il commento fosse “espressamente riferito al Ministero”, “in palese, grave contrasto con le funzioni proprie dello status di docente”.In primo luogo, questo non risponde a verità e l’interpretazione che si è voluta dare del testo è illogica (in parole povere Filippo non ha “offeso” il Ministero!). Ma l’aspetto più inquietante è che Filippo sia stato sospeso non per aver oltraggiato una persona fisica, ma per aver addirittura osato criticare gli indirizzi politici di un’istituzione della Repubblica. Apprendiamo con sconcerto che una simile condotta può essere sanzionata in quanto tale, ma è questo ad essere “in palese, grave contrasto” con l’articolo 21 della nostra Costituzione, che tutela la libertà di manifestare le proprie opinioni anche (e soprattutto) se sgradite al potere.Ci pareva che questo articolo, un architrave del nostro sistema democratico, se lo fossero conquistato le nostre nonne e i nostri nonni dopo 20 anni di dittatura fascista e 5 anni di guerra.Ci pare anche che la sanzione costituisca un pericolo precedente, volto a intimidire il corpo docente e a dissuaderlo dal libero esercizio del proprio pensiero. Ricordiamo en passant che la critica al “merito” ha a che vedere col fatto che questa parola ha assunto un significato ambiguo e distorto, dal momento che il nostro sistema scolastico non riesce a tutelare e promuovere lo sviluppo della persona umana a prescindere dalle condizioni economiche e sociali di partenza. In questo contesto “merito” suona come una beffa, una parola “magica” che contribuisce a nascondere le crescenti disuguaglianze ed il cronico sottofinanziamento della scuola.Quella di Filippo era dunque una critica nel “merito”, che condividiamo totalmente. Firenze Città Aperta Riportiamo qui di seguito il comunicato di CGIL Firenze e FLC-Cgil Firenze che ha denunciato il fattohttps://cgilfirenze.it/2023/02/prof-fiorentino-sospeso-per-bestemmia-social-solidarieta-cgil-e-flc/ Questo il comunicato di Sinistra Progetto Comunehttps://www.comune.fi.it/comunicati-stampa/bundu-e-palagi-spc-solidarieta-filippo-zolesi-la-sanzione-scolastica

Solidarietà a Don Biancalani

9 Febbraio 2023
Firenze Città Aperta esprime la propria solidarietà e vicinanza a Don Biancalani – Vicofaro accoglienza Migranti ed alla generosa esperienza di accoglienza ed aiuto rappresentata dalla parrocchia di #Vicofaro, a #Pistoia. Una esperienza che invece di essere aiutata dalla amministrazione comunale, viene sottoposta, ormai da anni, a continue pressioni ed intralci che amplificano le già gravi difficoltà. Noi, come tante altre realtà, continueremo a portare il nostro piccolo contributo, per consentire il proseguimento di quest’opera di solidarietà umana. Coraggio Don #Biancalani: non siete soli.

Intervista di Controradio Firenze a Massimo Torelli sui #Referendum #Salviamo #Firenze

22 Gennaio 2023
Intervista (audio) di Controradio Firenze a Massimo Torelli sui #Referendum #Salviamo #Firenze #SalviamoFirenze#ReferendumSalviamoFirenze#CaraFirenze

Referendum “SALVIAMO FIRENZE”: e adesso?

22 Gennaio 2023
TEMPI E MODALITÀ (Al momento non serve firmare, si riparte a marzo) 14 GENNAIO – LANCIO DEI REFERENDUM Il Referendum è stato lanciato con la prima raccolta firme utili a depositare la richiesta di ammissibilità al Comune di Firenze. Servivano 100 firme ne abbiamo raccolte 600 (540 residenti, 60 non residenti). FEBBRAIO/MARZO – PARERE DI AMMISSIBILITÀ Il Collegio degli Esperti del Comune ha 30 giorni di tempo per valutare la richiesta. Altri 30 giorni sono a disposizione del Consiglio comunale per esprimere il parere definitivo di ammissibilità. In questa fase è importante tenere alto il dibattito pubblico in città per fare pressione sull’amministrazione. MARZO/GIUGNO – RACCOLTA DELLE FIRME Dal momento in cui il Referendum viene ammesso abbiamo 4 mesi di tempo per raccogliere 10.000 firme di residenti affinché il Referendum possa essere messo ai voti di tutta la cittadinanza. Servirà l’impegno di tutti e di tutte per la riuscita. #SalviamoFirenze#ReferendumSalviamoFirenze#CaraFirenze

I 2 quesiti del #ReferendumSalviamoFirenze

22 Gennaio 2023
I testi dei due referendum su urbanistica ed edilizia presentati a Firenze

Referendum “SALVIAMO FIRENZE”

17 Gennaio 2023
ℝ𝕖𝕗𝕖𝕣𝕖𝕟𝕕𝕦𝕞 “𝕊𝔸𝕃𝕍𝕀𝔸𝕄𝕆 𝔽𝕀ℝ𝔼ℕℤ𝔼” 𝐓𝐄𝐌𝐏𝐈 𝐄 𝐌𝐎𝐃𝐀𝐋𝐈𝐓𝐀̀ (Al momento non serve firmare, si riparte a marzo) 𝟏𝟒 𝐆𝐄𝐍𝐍𝐀𝐈𝐎 – 𝐋𝐀𝐍𝐂𝐈𝐎 𝐃𝐄𝐈 𝐑𝐄𝐅𝐄𝐑𝐄𝐍𝐃𝐔𝐌Il Referendum è stato lanciato con la prima raccolta firme utili a depositare la richiesta di ammissibilità al Comune di Firenze. Servivano 100 firme ne abbiamo raccolte 600 (540 residenti, 60 non residenti). 𝐅𝐄𝐁𝐁𝐑𝐀𝐈𝐎/𝐌𝐀𝐑𝐙𝐎 – 𝐏𝐀𝐑𝐄𝐑𝐄 𝐃𝐈 𝐀𝐌𝐌𝐈𝐒𝐒𝐈𝐁𝐈𝐋𝐈𝐓𝐀̀Il Collegio degli Esperti del Comune ha 30 giorni di tempo per valutare la richiesta. Altri 30 giorni sono a disposizione del Consiglio comunale per esprimere il parere definitivo di ammissibilità. In questa fase è importante tenere alto il dibattito pubblico in città per fare pressione sull’amministrazione. 𝐌𝐀𝐑𝐙𝐎/𝐆𝐈𝐔𝐆𝐍𝐎 – 𝐑𝐀𝐂𝐂𝐎𝐋𝐓𝐀 𝐃𝐄𝐋𝐋𝐄 𝐅𝐈𝐑𝐌𝐄Dal momento in cui il Referendum viene ammesso abbiamo 4 mesi di tempo per raccogliere 𝟭𝟬.𝟬𝟬𝟬 𝗳𝗶𝗿𝗺𝗲 𝗱𝗶 𝗿𝗲𝘀𝗶𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 affinché il Referendum possa essere messo ai voti di tutta la cittadinanza. Servirà l’impegno di tutti e di tutte per la riuscita. Qui una video-intervista a Dmitrij Palagi (consigliere comunale a #Firenze di Sinistra Progetto Comune) con la quale vengono riassunti i prossimi passaggi, oltre agli obbiettivi dei #Referendum: https://youtu.be/KxmzYNwS1E4 #SalviamoFirenze#ReferendumSalviamoFirenze#CaraFirenze

#ReferendumSalviamoFirenze

13 Gennaio 2023
𝙄 𝙧𝙞𝙘𝙘𝙝𝙞 𝙙𝙚𝙡 𝙢𝙤𝙣𝙙𝙤 𝙨𝙩𝙖𝙣𝙣𝙤 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙧𝙖𝙣𝙙𝙤 𝙁𝙞𝙧𝙚𝙣𝙯𝙚, 𝙁𝙞𝙧𝙚𝙣𝙯𝙚 𝙨𝙞 𝙤𝙧𝙜𝙖𝙣𝙞𝙯𝙯𝙖 𝗦𝗔𝗕𝗔𝗧𝗢 𝟭𝟰 𝗚𝗘𝗡𝗡𝗔𝗜𝗢 𝟮𝟬𝟮𝟯 𝗶𝗻 𝗣𝗶𝗮𝘇𝘇𝗮 𝗱𝗲’ 𝗖𝗶𝗼𝗺𝗽𝗶𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟭.𝟬𝟬 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟯.𝟬𝟬 𝗲 𝗱𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟲.𝟬𝟬 𝗮𝗹𝗹𝗲 𝟭𝟵.𝟬𝟬 appuntamento per il lancio della raccolta firme in sostegno di 𝙍𝙀𝙁𝙀𝙍𝙀𝙉𝘿𝙐𝙈 𝙘𝙞𝙩𝙩𝙖𝙙𝙞𝙣𝙤 𝙎𝘼𝙇𝙑𝙄𝘼𝙈𝙊 𝙁𝙄𝙍𝙀𝙉𝙕𝙀 #SalviamoFirenze #ReferendumSalviamoFirenze La cittadinanza assiste da anni a un processo di svuotamento di Firenze, con 𝗴𝗿𝗮𝗻𝗱𝗶 𝗿𝗲𝗮𝗹𝘁𝗮̀ 𝗽𝗿𝗶𝘃𝗮𝘁𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗻𝘁𝗲 𝗮 𝗰𝗼𝗺𝗽𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶 𝘂𝗻 𝗽𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝘃𝗼𝗹𝘁𝗮, 𝗰𝗿𝗲𝗮𝗻𝗱𝗼 𝘂𝗻𝗮 𝘃𝗲𝗿𝗮 𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗿𝗶𝗮 𝗯𝗼𝗹𝗹𝗮 𝗶𝗺𝗺𝗼𝗯𝗶𝗹𝗶𝗮𝗿𝗲, con un aumento sempre più forte del prezzo delle case e degli affitti, a fronte di beni e servizi sempre più a misura del turismo. 𝗟𝗮 𝗰𝗼𝘀𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝘃𝗮𝗹𝗲 𝗽𝗶𝘂̀ 𝗽𝗲𝗿 𝗶𝗹 𝘀𝗼𝗹𝗼 𝗰𝗲𝗻𝘁𝗿𝗼 𝘀𝘁𝗼𝗿𝗶𝗰𝗼, 𝗱𝗮 𝗼𝗿𝗺𝗮𝗶 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗿𝘀𝗶 𝗮𝗻𝗻𝗶. – grandi gruppi immobiliari internazionali acquistano continuamente pezzi di città spesso con rilevante valore storico-artistico; – gli appartamenti di lusso, ristrutturati o nuovi, anche fuori dal centro, hanno toccato il picco di circa 10.000 euro al metro quadro, con conseguente aumento dei prezzi nelle aree circostanti; – gli studentati di lusso svolgono sempre di più il ruolo di alberghi, godendo di una serie di condizioni di favore (lo Student Hotel di viale Spartaco Lavagnini è l’ottavo albergo a Firenze per tassa di soggiorno). Negli ultimi mesi si è consolidata la tendenza a giustificare la trasformazione in studentati di parti importanti del tessuto urbano, che però quasi sempre sono destinati a chi può permettersi cifre di pernottamento altissime. Gli effetti di tutto questo sono evidentissimi: – oltre 18.000 famiglie non trovano una casa in affitto; – chi vince i concorsi pubblici rinuncia ad entrare in servizio per la difficoltà a trovare un alloggio; – difficoltà fino all’impossibilità per chi studia fuori sede a trovare alloggi a prezzi non esorbitanti (se il prezzo di uno studentato di lusso arriva a € 2.000 al mese ovviamente salgono anche gli affitti nel settore delle case private); – esplosione del costo degli appartamenti; – aumento spesso insostenibile degli affitti per gli esercizi commerciali. Tutto questo in una città in cui si arriva ad avere 800 case popolari vuote e non assegnate. La conseguenza di medio periodo è l’espulsione progressiva della residenza da ampi pezzi di città e lo scivolamento verso una città “esclusiva” in cui sarà sempre più difficile vivere lavorare, studiare, anche per chi fino ad ora ce la faceva. Per aprire una discussione su questi grandi temi e non assistere con passività e rassegnazione, proponiamo di lanciare INSIEME due quesiti referendari comunali su norme urbanistiche. Non è un referendum come gli altri, ma è una possibilità per prendere parola sulla nostra città e rompere il silenzio. L’annuncio del nuovo Piano Operativo si limita a provare a mitigare alcuni danni, ma non riesce a garantire un futuro per un Comune vivo, che non sia solo merce da acquistare. 𝗣𝗲𝗿 𝗻𝗼𝗻 𝗮𝘀𝘀𝗶𝘀𝘁𝗲𝗿𝗲 𝗰𝗼𝗻 𝗽𝗮𝘀𝘀𝗶𝘃𝗶𝘁𝗮̀ 𝗲 𝗿𝗮𝘀𝘀𝗲𝗴𝗻𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲, 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗲 𝗲 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶 𝗵𝗮𝗻𝗻𝗼 𝘀𝗰𝗲𝗹𝘁𝗼 𝗱𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝗿𝗿𝗲 𝗱𝘂𝗲 𝗾𝘂𝗲𝘀𝗶𝘁𝗶 𝗿𝗲𝗳𝗲𝗿𝗲𝗻𝗱𝗮𝗿𝗶 𝘀𝘂𝗹𝗹𝗲 𝗻𝗼𝗿𝗺𝗲 𝘂𝗿𝗯𝗮𝗻𝗶𝘀𝘁𝗶𝗰𝗵𝗲. 𝗖𝗶 𝗮𝗯𝗯𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗲 𝗙𝗶𝗿𝗲𝗻𝘇𝗲 𝗖𝗶𝘁𝘁𝗮̀ 𝗔𝗽𝗲𝗿𝘁𝗮, 𝗺𝗮 𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝗶𝘁𝗶 𝘀𝗼𝗻𝗼 𝗽𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗶 𝗱𝗮 𝗰𝗵𝗶 𝘃𝗲𝗿𝗿𝗮̀ 𝗮 𝗳𝗶𝗿𝗺𝗮𝗿𝗲. Sarete voi le promotrici e i

Spesa SOSpesa di Natale: obbiettivo raggiunto (anche quest’anno)!

22 Dicembre 2022
𝑺𝒑𝒆𝒔𝒂 𝑺𝑶𝑺𝒑𝒆𝒔𝒂 𝒅𝒊 #𝑵𝒂𝒕𝒂𝒍𝒆: 𝒐𝒃𝒃𝒊𝒆𝒕𝒕𝒊𝒗𝒐 𝒓𝒂𝒈𝒈𝒊𝒖𝒏𝒕𝒐 (𝒂𝒏𝒄𝒉𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕’𝒂𝒏𝒏𝒐)! – 122 famiglie delle #Piagge raggiunte con i pacchi natalizi e con le coperte;– una rete fiorentina che ha mobilitato volontari, volontarie, donatori e anche imprese per organizzare la realizzazione e la distribuzione dei pacchi;– un lavoro congiunto e costante con la La Comunità delle Piagge per gestire non solo la consegna dei pacchi, ma anche un momento di festa e di incontro. Per tutto questo diciamo 𝗚𝗥𝗔𝗭𝗜𝗘 a tutti i volontari e le volontarie che hanno dato di nuovo vita ed energia alla campagna, a tutte le persone che hanno donato, e ai soggetti che hanno confermato la forza della rete di solidarietà… perché il Natale continua ad essere più bello, se lo è per tutti e tutte. #Natale2022 #SpesaSOSpesaQ5

Referendum GKN: Firenze Città Aperta sostiene e organizza seggi per la consultazione popolare sul futuro dei lavoratori.

1 Dicembre 2022
Dall’1 all’11 dicembre si terrà una consultazione popolare nelle province di Firenze e Prato per capire quale può essere il futuro della fabbrica ex GKN.   Tantissimi saranno i seggi aperti sul territorio (qui elenco completo https://insorgiamo.org/). PARTECIPIAMO E VOTIAMO. Anche noi, come Firenze Città Aperta diamo il nostro contributo, organizzando questi seggi: Venerdì 2 dalle 10 libreria Punti Fermi, Via Giovanni Boccaccio, 49r Martedì 6 dalle 10- libreria Marabuk,  Via Maragliano, 29/E Martedì 6 dalle 17 libreria Punti Fermi, Via Giovanni Boccaccio, 49r Mercoledì 7 dalle 10 libreria Marabuk,  Via Maragliano, 29/E Giovedì 8 dalle 10 alle 18 GAZEBO PIAZZA DALMAZIA Venerdì 9 dalle 10 Libreria Florida- via Corridoni 32/r Venerdì 9 dalle 15.30 alle 17.30 a Libri Liberi via San Gallo 25r Venerdì 9 ore 20-21 Cinema Alfieri,  Via dell’Ulivo, 8, Sabato 10 ore 20-21 Cinema Alfieri,  Via dell’Ulivo, 8, Domenica 11 ore 20-21 Cinema Alfieri,  Via dell’Ulivo, 8 Se vuoi aiutarci in uno di questi turni, contatta Francesco: francesco.torrigiani67@gmail.com Firenze Città Aperta**Ecco il perché e come funziona Ecco come il collettivo GKN ha presentato la Consultazione popolare per una fabbrica pubblica e socialmente integrata ️ Ci hanno chiamato la fabbrica di Firenze. Prendiamoli in parola. L’attuale proprietà ha un progetto industriale insufficiente o inconsistente. O forse addirittura inesistente. La fabbrica è ferma, brucia liquidità, noi siamo senza stipendio. ️ La stessa proprietà ammette che senza fondi pubblici non si riparte. Ma in GKN l’alternativa non è tra intervento pubblico e privato ma tra intervento pubblico a coprire i costi del privato o intervento pubblico con pubblica utilità e controllo pubblico, a partire dalla messa a disposizione dello stabilimento alle proposte che verranno da soggetti pubblici, privati e dall’associazionismo operaio. ️ Intervento pubblico, se e come, decidiamolo noi  Il Quesito “Preso atto dell’impasse: Preso atto dell’impasse e dell’inconsistenza dei piani industriali presentati dall’attuale proprietà della ex Gkn, tra l’altro legati alla richiesta di ingenti fondi pubblici, sei favorevole a un intervento pubblico immediato così come all’ dell’eventuale concessione della cassa integrazione, vincolandoli però al principio di “pubblica utilità” e “controllo pubblico”, a partire dal riconoscimento della messa a disposizione dello stabilimento alle proposte industriali e sociali provenienti dai soggetti pubblici, o privati, comprensivi dell’attuale associazionismo operaio, dall’assemblea dei lavoratori che verranno presentate nel comitato di proposta e di verifica regionale come da accordo quadro del 19 gennaio 2022?” Firenze lo sa fare. Firenze lo farà.Il passato lo conoscete già, il presente lo state vedendo, rompere l’assedio e tentiamo il futuro. #insorgiamo

Da ottobre niente più stipendi alle/ai 320 lavoratorə ex GKN.

14 Novembre 2022
Francesco Borgomeo alza il livello dello scontro e toglie gli stipendi cercando di prendere per fame le lavoratrici e i lavoratori e di provocare così una smobilitazione. Nel frattempo, rilascia interviste in cui cerca di nascondere una verità ormai ineludibile – il fatto che non esiste nessun piano di reindustrializzazione da parte sua- criminalizzando le lavoratrici e i lavoratori GKN in presidio da 16 mesi e scaricando su di loro la responsabilità di una mancata riapertura che QF non ha mai davvero perseguito. Come dichiara il Collettivo di Fabbrica, il presidio c’è perché manca il lavoro, e non certo il contrario. GKN vanta un patrimonio di terreni, macchine, capannoni, robot, pezzi di circa 60 milioni di euro: non può certo essere un presidio che chiede lavoro a ostacolare un progetto serio di reindustrializzazione. E’ fondamentale in questo momento sostenere la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori, non solo attraverso la partecipazione alle iniziative di mobilitazione, ma anche contribuendo economicamente alla cassa di resistenza: IBAN: IT 24 C 05018 02800 000017089491 Causale: mutuo soccorso Come Firenze Città Aperta daremo il nostro contributo e invitiamo tutte e tutti, cittadine/i, associazioni, realtà del territorio, a sostenere questa vertenza, per scrivere insieme una storia di lotta che non sia la solita storia: quella di Zanussi, Electrolux, quella di Piombino, di un paese senza politica industriale in cui il lavoro si dismette e si rottama. #GKN #Insorgiamo

Sabato 5 novembre in piazza. A Roma e a Napoli, per la pace, il lavoro, l’ambiente e per tutto.

4 Novembre 2022
L’unità è difficile a farsi, altrimenti sarebbe già patrimonio comune. La parola d’ordine convergenza è preziosa e da praticare. Tante e tanti di noi sabato saranno a Roma e a Napoli. A Roma per la manifestazione nazionale Europe For Peace, a Napoli per il terzo appuntamento di piazza lanciato nel nuovo percorso del Collettivo di Fabbrica GKN (assieme al gruppo di supporto Insorgiamo).Sono istanze diverse ma che guardano alla stessa prospettiva. Firenze Città Aperta nasce, come parole d’ordine, venti anni fa, all’interno di quel movimento dei movimenti che al sangue della repressione di Stato di Genova 2001 rispose attraverso chiarezza di parole d’ordine e capacità di mobilitare le persone per obiettivi comuni, nel riconoscimento delle differenze.Certo, sarebbe stato meglio non far scegliere a quale appuntamento partecipare. Vogliamo però svolgere un ruolo che non drammatizza ma costruisce ponti e dialoghi. Perché in entrambi i momenti, quello di Roma e quello di Napoli, ci saranno eterogeneità che devono continuare a dialogare. Dalla fabbrica di Campi Bisenzio è partita una lotta fondamentale per il nostro tempo.Altrettanto centrale è fermare la guerra. Smetterla di farla coincidere con la vittoria militare e l’umiliazione di una parte. Con la minaccia nucleare l’emergenza si fa pesante e assume caratteristiche inimmaginabili. Firenze Città Aperta ha contribuito all’organizzazione degli autobus di sabato per la manifestazione di Roma. E sarà presente a Napoli.Perché i percorsi si possano ritrovare a partire dai giorni immediatamente successivi. FIRENZE CITTÀ APERTA

STOP ALL’INVIO DI ARMI- NEGOZIATO SUBITO

3 Novembre 2022
𝗦𝗧𝗢𝗣 𝗔𝗟𝗟’𝗜𝗡𝗩𝗜𝗢 𝗗𝗜 𝗔𝗥𝗠𝗜- 𝗡𝗘𝗚𝗢𝗭𝗜𝗔𝗧𝗢 𝗦𝗨𝗕𝗜𝗧𝗢𝗩𝗜𝗡𝗖𝗘𝗥𝗘𝗠𝗢 𝗦𝗢𝗟𝗢 𝗖𝗢𝗡 𝗟𝗔 𝗣𝗔𝗖𝗘La guerra in Ucraina, scatenata dall’attacco russo di febbraio, è ormai chiaramente una guerra che coinvolge tutto l’Occidente, Stati Uniti e Europa alleati nella NATO: un’alleanza che non è più difensiva, se mai lo è stata, ma che chiede il riarmo e l’aumento delle spese militari con l’obiettivo di imporre gli interessi americani in tutti gli scacchieri mondiali.Il diritto alla difesa dell’Ucraina è indubbiamente legittimo, ma in realtà questa diventa una guerra di attacco nel momento in cui Zelensky, sostenuto da Europa e Stati Uniti, dichiara la volontà di riconquistare la Crimea e chiede per questo agli alleati occidentali armi adeguate, mentre le potenze occidentali addestrano truppe ucraine con i fondi che dovrebbero essere destinati alla pace.Ma per la pace niente viene fatto, anzi, si rifiutano le possibilità di incontro fra le parti, fino ad escludere la Russia proprio da quei contesti in cui maggiormente si dovrebbe ricercare un confronto, come in occasione del recente incontro di esperti sulla lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, svoltosi a Roma e per il quale è stato ritirato l’invito alla Russia. Invece di sostenere quella parte della popolazione russa che si oppone all’intervento armato, l’Europa chiude le proprie frontiere ai cittadini russi che rifiutano di arruolarsi e che andrebbero, al contrario, accolti.La soluzione del conflitto non può che essere politica: è urgente mettere in campo tutte le risorse della diplomazia per dare avvio ad un negoziato che si basi sui principi fondamentali della coesistenza e della legalità internazionale, e sul rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.Inviare armi sempre più potenti, addestrare militari, rifiutare le occasioni di incontro (come ha dichiarato Biden in occasione del G20), dichiarare che l’Ucraina deve vincere la guerra (come detto da Von der Lyen): non è questa la strada che può portare alla pace.Questa guerra non la “vincerà” nessuno, la perderemo tutti: volano le minacce sull’uso di armi nucleari come se si trattasse di parole che si possono usare. Ma non è così, le armi nucleari, tattiche o no, non dovrebbero essere neanche nominate, non sono un’opzione perché sarebbe l’ultima.L’Italia, con tutte le basi NATO e le testate che ospitano, sarebbe uno dei primi obiettivi: Putin, la NATO e Zelensky, non possono trascinarci in una terza guerra mondiale, come di fatto sta avvenendo.𝗟’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝗲 𝗹’𝗘𝘂𝗿𝗼𝗽𝗮 𝗱𝗲𝘃𝗼𝗻𝗼 𝗿𝗲𝗮𝗹𝗺𝗲𝗻𝘁𝗲 𝗿𝗶𝘁𝗶𝗿𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗱𝗮𝗶 𝘁𝗲𝗮𝘁𝗿𝗶 𝗱𝗶 𝗴𝘂𝗲𝗿𝗿𝗮 𝗲 𝗹𝗮𝘃𝗼𝗿𝗮𝗿𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻 𝗶𝗺𝗺𝗲𝗱𝗶𝗮𝘁𝗼 𝗰𝗲𝘀𝘀𝗮𝘁𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝘂𝗼𝗰𝗼 𝗲 𝗹’𝗶𝗻𝗶𝘇𝗶𝗼 𝗱𝗶 𝘂𝗻 𝘃𝗲𝗿𝗼 𝗻𝗲𝗴𝗼𝘇𝗶𝗮𝘁𝗼.𝗣𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗲𝘀𝘁𝗼 𝗮𝗱𝗲𝗿𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗲 𝗽𝗮𝗿𝘁𝗲𝗰𝗶𝗽𝗲𝗿𝗲𝗺𝗼 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗮𝗻𝗶𝗳𝗲𝘀𝘁𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗲𝗹 𝟱 𝗻𝗼𝘃𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲 𝗮 𝗥𝗼𝗺𝗮 Firenze Città Aperta

W IL VENTENNALE! ABBASSO IL VENTENNIO!

27 Ottobre 2022
MERCOLEDÌ 26 OTTOBRESPAZIO ALFIERI- via dell’Ulivo 8𝗩𝗘𝗡𝗧’𝗔𝗡𝗡𝗜 𝗗𝗢𝗣𝗢 𝗗𝗢𝗣𝗣𝗜𝗢 𝗔𝗣𝗣𝗨𝗡𝗧𝗔𝗠𝗘𝗡𝗧𝗢 verso il ventennale del Social Forum 2002 FIRENZE- 10/13 novembre 2022 𝗢𝗿𝗲 𝟭𝟴.𝟬𝟬𝗤𝗨𝗘𝗟𝗟𝗢 𝗖𝗛𝗘 𝗟’𝗘𝗨𝗥𝗢𝗣𝗔 𝗡𝗢𝗡 𝗛𝗔 𝗜𝗠𝗣𝗔𝗥𝗔𝗧𝗢 𝗗𝗔𝗟𝗟𝗔 𝗣𝗔𝗡𝗗𝗘𝗠𝗜𝗔.𝗣𝗿𝗼𝗽𝗼𝘀𝘁𝗲 𝗽𝗲𝗿 𝘂𝗻’𝗮𝘇𝗶𝗲𝗻𝗱𝗮 𝗳𝗮𝗿𝗺𝗮𝗰𝗲𝘂𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗽𝘂𝗯𝗯𝗹𝗶𝗰𝗮 𝗲𝘂𝗿𝗼𝗽𝗲𝗮𝑽𝑰𝑻𝑻𝑶𝑹𝑰𝑶 𝑨𝑮𝑵𝑶𝑳𝑬𝑻𝑻𝑶, Coordinatore della campagna “Nessun profitto sulla pandemia𝑵𝑰𝑪𝑶𝑳𝑬𝑻𝑻𝑨 𝑫𝑬𝑵𝑻𝑰𝑪𝑶, Direttrice del programma di salute globale, Society for International Development𝑴𝑨𝑺𝑺𝑰𝑴𝑶 𝑭𝑳𝑶𝑹𝑰𝑶, Ordinario di scienza delle finanze, Università di MilanoIntroducono Lara Panzani e Roberto Spini 𝓞𝓻𝓮 20.00 𝓟𝓪𝓾𝓼𝓪 𝓪𝓹𝓮𝓻𝓲𝓽𝓲𝓿𝓸 𝗢𝗿𝗲 𝟮𝟭.𝟬𝟬𝗪 𝗜𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗧𝗘𝗡𝗡𝗔𝗟𝗘! 𝗔𝗕𝗕𝗔𝗦𝗦𝗢 𝗜𝗟 𝗩𝗘𝗡𝗧𝗘𝗡𝗡𝗜𝗢!𝗘𝗩𝗘𝗡𝗧𝗢- 𝗽𝗿𝗼𝗶𝗲𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 “𝗠𝗮𝗿𝗰𝗶𝗮 𝘀𝘂 𝗥𝗼𝗺𝗮” di Mark Cousins, presentato al Festival di Venezia- (𝘪𝘯𝘨𝘳𝘦𝘴𝘴𝘰 𝘌𝘶𝘳𝘰 5,00) Nel centenario della Marcia su Roma, un documentario per riflettere sull’Italia e sull’EuropaIntroducono la proiezione Francesca Cavarocchi, Francesca Di Marco e Dmitrij Palagi. 𝔽𝕚𝕣𝕖𝕟𝕫𝕖 ℂ𝕚𝕥𝕥𝕒̀ 𝔸𝕡𝕖𝕣𝕥𝕒

IL 25 SETTEMBRE STA PER ARRIVARE E NON SARÀ UN GIORNO DI FESTA. ANDIAMO A VOTARE.

14 Settembre 2022
Mancano ormai pochi giorni alla fatidica e temuta data delle elezioni politiche. Come Firenze Città Aperta non siamo parte di nessuna delle proposte elettorali in campo ma riteniamo di condividere il confronto che abbiamo fatto nel Coordinamento. Come compagne e compagni attivi siamo dentro quella grande parte del paese che vive l’annunciato successo della Meloni come un giorno di lutto. Per la democrazia e per il paese. È dal 2019, dal Papeete di Salvini, che si rinvia l’appuntamento elettorale per evitare un dominio della destra e l’assalto alla Costituzione (allora a guida Salvini, ora a guida Meloni). Per fare questo era necessario cambiare politiche, cambiare la legge elettorale in senso proporzionale, creare una sinistra competitiva. Sono passati quasi tre anni, abbiamo la stessa legge elettorale ed un quadro disastroso. I sondaggi e la conoscenza di questa legge elettorale mostrano come la destra neofascista di Fratelli d’Italia sia proiettata verso il successo e la coalizione di destra si avvii a conquistare un’ampia maggioranza. Le sole incertezze che ad oggi avvertiamo sono se la destra avrà o meno la maggioranza qualificata dei seggi (67%) che le permetta di cambiare la Costituzione senza referendum e se arriverà alla maggioranza assoluta di voti validi. È un esito annunciato da anni, che si realizza nelle modalità peggiori. È una conseguenza di cosa ha rappresentato l’avvento del governo Draghi, ovvero la restaurazione dei vecchi poteri e dei soliti interessi, in un quadro bellico. E del sostegno incondizionato alla Nato e al permanere della guerra in Ucraina a qualsiasi costo. E dell’irrituale scelta del Presidente Mattarella che ha sciolto le Camere a fine luglio senza neanche le consultazioni per verificare altre soluzioni, al culmine di mesi di una campagna mediatica contro chiunque avesse contrarietà e dubbi sulla guerra e contro alcune proposte progressiste avanzate dai M5S. Il tutto è passato dalla legittimazione di Meloni come garante delle istituzioni sovranazionali, a partire da quelle atlantiche e finanziarie. Nessun allarme democratico, neppure in caso di vittoria del partito neofascista. Toni molto diversi da quelli utilizzati da moderati come Joe Biden che attacca Donald Trump definendolo, giustamente, come un quasi fascista. Di questa legittimazione appare sempre più garante lo stesso Draghi. Ma a fine luglio, allo scioglimento delle Camere, alcune azioni di salvaguardia potevano essere attivate e così non è stato per una scelta politica precisa del PD, che di fatto accetta la propria certa sconfitta consegnando il paese nelle mani di questa destra illiberale. Interrogarsi sul perché è utile anche per il domani: ricordiamo che, in chiave di emergenza democratica, poteva e doveva essere fatto un accordo tecnico fra tutti i soggetti che si oppongono alla destra nei collegi uninominali (come proposto da mille parti) così almeno da poter ridimensionare la prevedibile vittoria. Per il PD, ed il sistema internazionale di cui è parte, elemento fondativo è l’asse con gli Usa e l’impegno della Nato nella guerra escludendo qualsiasi azione per il cessate il fuoco e per la pace, non si considera in fondo questa destra e la Meloni

La Giunta dà il via alla Pistoiese Rosselli nel silenzio della stampa fiorentina. Così si devastano le Cascine.

22 Agosto 2022
Nei giorni di ferragosto la stampa locale ha dato la notizia di due delibere di Giunta: per la linea 2, si formalizza l’avvio della progettazione della variante per l’estensione della Linea 2 fino a Sesto. Per la futura Linea 4, Leopolda-Piagge (4.1) e Piagge-Campi Bisenzio (4.2), si dà il via libera al progetto di fattibilità, c’è già un cronogramma e i soldi, del PNRR. Verrà dunque dismessa come previsto,  già da settembre, la linea ferroviaria che da Porta al Prato attraversa le Cascine lungo il Canale Macinante per arrivare alle Piagge. Quello che nessuno dice, è che a questa progettazione della Linea 4.1 è associata[1] quella della Pistoiese Rosselli, una strada di penetrazione di traffico che porterà, secondo le previsioni, 1.700 auto l’ora  nel cuore delle Cascine e verso il centro[2]. Nessuno fa notare come questa nuova bretella, che verrà connessa col ponte all’Indiano, comporterà consumo e impermeabilizzazione di suolo, abbattimento di alberi, la copertura con cemento dei Canali Macinante e Goricina, perdita di biodiversità e l’aumento del traffico in città, verso il centro e dentro il parco monumentale delle Cascine. Mentre l’assessore all’ambiente dà la colpa ai vincoli della Sovrintendenza se c’è poco verde a Firenze, mentre ci parlano di deasfaltare e depermeabilizzare la città (ancora l’assessore, e il Prof Mancuso), mentre siamo in balia di eventi meteorici sempre più gravi e imprevedibili. Il giorno dopo la tempesta improvvisa e quasi imprevista che ha abbattuto migliaia di alberi in Toscana, si va avanti con questo progetto. Un’idea vecchia già quando è nata, la prima delibera è del 2006: eppure il PUMS (Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile), se si va a leggere l’Appendice 1 conferma la  visione: “la strada Rosselli – Pistoiese con andamento parallelo alla linea ferroviaria Porta a Prato – Cascine, costituirà un asse prioritario per il collegamento della piana fiorentina con le aree più centrali della città. La vicinanza del suo estremo più periferico con il viadotto del Ponte all’Indiano (…) la renderà estremamente appetibile per il collegamento centro-periferia per i veicoli provenienti da settori urbani dell’ovest, anche diversi da quelli direttamente attraversati. L’idea è quella di realizzare una viabilità a doppio senso di marcia con poche connessioni con la viabilità esistente, con la funzione di intercettare parte del traffico proveniente sia dalla direttrice Pistoiese che dal raccordo dell’Indiano e diretto verso il centro città”. Ora diventa funzionale non solo a portare auto in centro, ma anche alle trasformazioni in corso: come chiarisce il ancora il PUMS:  “La nuova strada servirà anche a collegare in modo efficiente alla città le nuove centralità dell’ex Manifattura Tabacchi e dell’ex OGR, creando i presupposti per un miglioramento delle condizioni di esercizio del sistema della viabilità a servizio dei nuovi insediamenti”. Un progetto sbagliato, da bloccare Francesco Torrigiani – Firenze Città Aperta [1] La delibera di Giunta è chiara: “procedere alla progettazione definitiva della linea tramviaria 4.1 tratta Leopolda – Piagge e delle opere ad essa strettamente supplementari, ovvero la nuova viabilità Pistoiese – Rosselli, Parcheggio Scambiatore Svincolo Indiano e

Draghi non è il salvatore, no davvero!

20 Luglio 2022
Pensavamo di vivere l’emergenza della guerra in Ucraina, l’emergenza sociale che sta esplodendo, l’emergenza climatica che non si può più nascondere. E scopriamo, da tutti i media, che l’unica emergenza del nostro paese è la tenuta del governo Draghi. A questo coro supplicante stanno partecipando forze politiche, imprenditoriali, associative, categorie professionali, sindaci. Stiamo sbagliando? No. È una situazione che ci sbalordisce e ci preoccupa. Sbalordisce perché mostra un nucleo di interessi del tutto staccato dalla situazione sempre più difficile del paese, colpito dagli stipendi bassi e dalla precarizzazione crescente, lavorativa, sociale, sanitaria, educativa, ambientale. Ci preoccupa perché mostra una saldatura intorno a politiche conservatrici e paternalistiche e manifesta chiaramente il rifiuto di ogni dialettica democratica come quella aperta – in ritardo – dal M5S. È evidente il peso delle relazioni internazionali e dei rapporti con gli USA: Draghi è un protagonista, nella situazione di guerra, della trasformazione dell’Unione Europea in appendice della NATO. Su Draghi e cosa rappresenta (lo abbiamo definito draghismo) ci siamo espressi più volte: aprile 2021 https://www.firenzecittaaperta.it/firenze-citta-aperta-sul-governo-draghi/ giugno 2021 https://www.firenzecittaaperta.it/firenze-citta-aperta-sul-governo-draghi-e-loperato-di-nardella/ ottobre 2021 https://www.firenzecittaaperta.it/il-draghismo-imperante-primi-movimenti-sociali-lassenza-di-una-sinistra-politica-nazionale-e-bagliori-a-firenze/ Sono sempre attualissimi. Ora ci interessa riprendere 2 aspetti: ASPETTO SIMBOLICO: Draghi rappresenta una scelta di restaurazione oligarchica. Se la pandemia ha mostrato i fallimenti di trent’anni di politiche liberiste, la scelta del Presidente della Repubblica di affidare l’incarico ad uno dei massimi protagonisti di quel periodo è una scelta politica grave, una scelta d’ordine. Alla necessità di maggiore uguaglianza e stato sociale, si risponde con un paladino della diseguaglianza, comunicando in sostanza che solo un’oligarchia può gestire il paese. Se anche una dose minima di protezione sociale (su reddito e altro) non potrà essere completamente cancellata, sarà però del tutto funzionale al disegno autoritario, neoliberista e conservatore. ASPETTO DEMOCRATICO: la decisione di chiamare Draghi al vertice di governo, con la definizione del “governo dei migliori”, ha avuto il sapore di una radicale delegittimazione del ceto politico italiano, nella sua totalità. È una scelta che ha sancito la delegittimazione della politica rappresentativa, dei meccanismi democratici. In questo contesto si inserisce la CRONACA DI QUESTE ORE. Draghi pur avendo la fiducia si presenta dimissionario (in un contesto completamente al di fuori del nostro quadro costituzionale), parte la campagna mediatica di santificazione di Draghi unita al tentativo, altrettanto martellante, di distruggere la credibilità politica di Conte, colpevole, in fondo, soltanto di aver chiesto qualche timida misura progressista al governo che appoggia. La sua colpa, in questa situazione, è definibile come reato di LESA MAESTA’. E si arriva al punto culminante: non è il Parlamento che deve votare la fiducia a Draghi ma Draghi che deve darla al Parlamento. Una “MANFRINA” inaccettabile. Leggiamo appelli come “L’Italia ha bisogno di Draghi.” Quale Italia e per fare cosa? diciamo noi. Per fare quello che ha fatto in questi mesi certamente no. Conosciamo compagne e compagni che si appellano a Draghi con la motivazione che se cade vince la Meloni. A loro, di cui capiamo la paura, rispondiamo che con queste politiche, con queste scelte, senza una legge elettorale proporzionale,

FIRENZE A FIANCO DEL POPOLO CURDO.

1 Luglio 2022
MARTEDÌ 5 LUGLIO MOBILITAZIONE CITTADINANESSUN SILENZIO E NESSUNA COMPLICITÀ CON LA GUERRA E CON LA NATO • ore 18.00 PRESIDIO al consolato della Svezia- Via Bonifacio Lupi, 14• ore 18.45 CORTEO fino alla Prefettura, via Cavour Il progetto di adesione di Svezia e Finlandia alla Nato rappresenta un ulteriore passo verso una guerra permanente ed una escalation militare imprevedibile.È una scelta sbagliata che allontana la possibilità di un cessate il fuoco.Mai come ora è importante mantenere viva la prospettiva di una fascia smilitarizzata dal Baltico al Mar Nero. E tutto questo viene fatto sulla pelle del movimento curdo, che in Svezia e Finlandia aveva trovato fino ad ora ospitalità. Nel protocollo d’accordo firmato si richiede l’estradizione verso le carceri turche di 33 persone. Non solo, al punto 8 del documento si prevede, «sulla base delle informazioni fornite dalla Turchia», l’estradizione di membri del Pkk, come presunti terroristi, ma anche degli appartenenti alle organizzazioni affiliate come l’Ypg curdo-siriano, le milizie che proteggono l’esistenza del Rojava.Non basta, viene sancito che Finlandia e Svezia toglieranno anche il bando alla vendita di armi ad Ankara e che la Svezia adotti una nuova legge in Svezia «più severa sulla criminalità terroristica che entrerà in vigore il 1° luglio» oltre a un «inasprimento della legislazione antiterrorismo» e la cessazione di qualsiasi supporto alle Ypg curde o al movimento di opposizione turco Gülen. Tutto questo svela nuovamente l’ipocrisia e la falsità di chi dice di combattere per libertà e diritti. La NATO, con la continua espansione e con i progetti dell’ultimo vertice di Madrid, di rafforzamento militare in Europa con nuove basi anche in Italia, oltre alle 135 esistenti, è nient’altro che strumento di guerra e tale si dimostra anche ora.NON SIAMO SORPRESE E SORPRESI di come si volti le spalle a chi ha combattuto contro l’Isis ed è sottoposto alla repressione di Erdogan: l’abbandono degli amici pro-tempore contro i nemici pro-tempore è quello che le grandi e piccole potenze hanno sempre fatto. Il progetto curdo di emancipazione sociale e popolare, anticapitalista, ecologista e antisessista rimane antagonista a questo sistema di potere e reale alternativa per l’area alle politiche di sfruttamento e guerra.PROVIAMO RABBIA E INDIGNAZIONE. Ed anche un po’ di vergogna.Il movimento curdo, che ben conosce queste ipocrisie, sa che può contare su sé stesso e sulla solidarietà reale di chi lotta per gli stessi valori. La città di Firenze, la città di Lorenzo Orsetti che ha espresso in questi anni grande solidarietà al movimento curdo, è al fianco di chi realmente combatte per la libertà e l’emancipazione, ed è messo fuori legge proprio nei nostri paesi. Nel silenzio, complice, di questa città e della Regione.Per questo – FIRENZE A FIANCO DEL POPOLO CURDO.MARTEDÌ 5 LUGLIO MOBILITAZIONE CITTADINA- PRESIDIO ORE 18.00 CONSOLATO SVEDESE Promosso da: Coordinamento Toscano per il Kurdistan, Comunità curda Toscana, Firenze Città Aperta, Associazione per Lorenzo Orsetti Orso Tekoşer, Assemblea fiorentina contro la guerraPer adesioni: toscana.kurdistan@gmail.com Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/400713198746822/

Referendum giustizia: dannosi per il Paese e per l’istituto del referendum

8 Giugno 2022
In questi mesi, come la maggior parte dei cittadini e delle cittadine italiani, non abbiamo investito grande attenzione sui quesiti sulla #GIUSTIZIA, promossi in primis dalla 𝑳𝒆𝒈𝒂 𝒑𝒆𝒓 𝑺𝒂𝒍𝒗𝒊𝒏𝒊 𝑷𝒓𝒆𝒎𝒊𝒆𝒓 e depositati solo tramite la firma dei loro nove presidenti di Regione. Per buona prassi ci esprimiamo sulle cose di cui discutiamo e su cui promuoviamo iniziative. Avendo però avuto sollecitazioni da parte dei nostri iscritti e iscritte, il coordinamento di Firenze Città Aperta si è confrontato sul tema e ha deciso di rendere pubbliche le proprie valutazioni. Avremmo voluto votare i referendum sulla legalizzazione della cannabis e l’eutanasia legale, perché questi sono dei temi su cui una consultazione ampia e realmente partita dal basso può incidere e smuovere dibattito e sistema normativo. Battaglie come quella di 𝑾𝒂𝒍𝒕𝒆𝒓 𝑫𝒆 𝑩𝒆𝒏𝒆𝒅𝒆𝒕𝒕𝒐 in Toscana sulla legalizzazione della #CannabisLegale, o quella legata al caso di 𝑭𝒂𝒃𝒊𝒐 𝑹𝒊𝒅𝒐𝒍𝒇𝒊 sul diritto a una morte dignitosa (#EutanasiaLegale) interrogano direttamente e indirettamente, un numero importante di persone che possono e devono esprimersi anche con lo strumento referendario. I #referendum che ci vengono ora proposti, invece, riguardano alcuni aspetti molto tecnici del sistema giudiziario che dovrebbero essere parte di una riforma organica, da troppo tempo necessaria. Per questo, gli esiti delle modifiche richieste dai quesiti avrebbero delle ricadute difficili, tra loro anche contraddittorie e difficili da ricondurre a sistema. L’aspetto che emerge e preoccupa è che, anziché migliorare i diritti e le domande di giustizia, esprimono una diffidenza nei confronti del lavoro dei magistrati e del controllo della legalità. Da qui le ragioni della nostra 𝗰𝗼𝗻𝘁𝗿𝗮𝗿𝗶𝗲𝘁𝗮̀ 𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗲 𝗰𝗶𝗻𝗾𝘂𝗲 𝗶 𝗾𝘂𝗲𝘀𝗶𝘁𝗶. Il quesito sulle modalità di presentazione delle candidature dei magistrati per le elezioni del #CSM e quello sulla partecipazione dei membri laici alla redazione delle “pagelle” dei magistrati sono del tutto irrilevanti ai fini di un migliore funzionamento della giustizia. Il quesito sulla divisione delle carriere tra pubblici ministeri e giudici avrebbe l’unico effetto di allontanare il Pubblico Ministero dalla cultura della giurisdizione, schiacciandolo su un’attività di polizia. Ed infatti è un 𝗮𝗻𝘁𝗶𝗰𝗼 𝗰𝗮𝘃𝗮𝗹𝗹𝗼 𝗱𝗶 𝗯𝗮𝘁𝘁𝗮𝗴𝗹𝗶𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗲𝘀𝘁𝗿𝗮 𝗯𝗲𝗿𝗹𝘂𝘀𝗰𝗼𝗻𝗶𝗮𝗻𝗮. Il quesito sulla custodia cautelare è riferito a tutte le misure sia coercitive sia interdittive e quindi è ingannevole. Esclusi i delitti di mafia e quelli commessi con l’uso delle armi, l’effetto sarebbe non solo impedire la custodia cautelare per chi ha commesso reati gravi, ma anche l’allontanamento dalla casa familiare del coniuge violento o il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona vittima di atti persecutori. Infine, il quesito sull’abrogazione della legge #Severino è particolarmente odioso perché abroga l’intera disciplina riguardante la decadenza e l’incandidabilità degli eletti condannati con sentenza definitiva a una pena superiore a due anni. Il referendum è uno degli strumenti principali per l’esercizio della democrazia diretta; utilizzarlo per promuovere e tutelare interessi molto particolari rischia di snaturarne la funzione, contribuendo ad allontanare ulteriormente la cittadinanza dalla partecipazione alla vita politica del Paese. La distanza fra società e istituzioni, sempre più visibile nei momenti elettorali con il costante aumento dell’astensionismo, è oggi

Lettera a Primicerio

18 Marzo 2022
Noi, come Voi, crediamo invece fermamente nella Pace come “Realismo di un’utopia” per dirla con Padre Ernesto Balducci e pertanto siamo fermamente convinti che l’invio di armi all’Ucraina, ben lungi dall’aiutare il popolo ucraino nelle sofferenze dell’aggressione subita, costituisca un clamoroso errore che porterà ancora più lutti e sofferenze e non aiuterà la soluzione pacifica del conflitto in corso. Ci opporremo ad un ulteriore aumento delle spese militari nel nostro Paese chiedendone al contrario una diminuzione ed una cessazione dell’esportazione di armi, concordando con Giorgio La Pira quando auspicava che “scompaia l’equilibrio del terrore, perchè si attui il disarmo generale e completo, perchè venga la coesistenza pacifica, perchè la persona umana sia rispettata e perchè venga la liberazione dei popoli da ogni oppressione politica, culturale, giuridica, sociali ed economica, perchè le spese di guerra siano trasformate in spese di pace”.

Solidarietà antifascista a Tomaso Montanari e Eric Gobetti.

15 Febbraio 2022
Abitare, attivare la conoscenza della storia per denunciare l’uso strumentale della memoria fa evidentemente ancora paura. L’iniziativa organizzata il 9 febbraio scorso dalla Università per Stranieri di Siena ‘Uso politico della memoria e revanscismo fascista: la genesi del Giorno del Ricordo’ è stata bollata da Fratelli d’Italia e Forza Nuova come negazionista, generando proteste sotto l’Università. Ma soprattutto, cosa gravissima, ha costretto il Rettore Tomaso Montanari e lo storico Eric Gobetti a ricorrere alla scorta per uscire dall’Ateneo, a causa di un presidio fascista e delle numerose minacce subite da chi mette sullo stesso piano il fascismo con la #Resistenza e la #Costituzione che ne ha ereditato i principi. #Calamandrei diceva ‘𝑳𝒂 𝑪𝒐𝒔𝒕𝒊𝒕𝒖𝒛𝒊𝒐𝒏𝒆 𝒆̀ 𝒖𝒏 𝒑𝒆𝒛𝒛𝒐 𝒅𝒊 𝒄𝒂𝒓𝒕𝒂, 𝒍𝒂 𝒍𝒂𝒔𝒄𝒊𝒐 𝒄𝒂𝒅𝒆𝒓𝒆 𝒆 𝒏𝒐𝒏 𝒔𝒊 𝒎𝒖𝒐𝒗𝒆. 𝑷𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒔𝒊 𝒎𝒖𝒐𝒗𝒂 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒂 𝒐𝒈𝒏𝒊 𝒈𝒊𝒐𝒓𝒏𝒐 𝒓𝒊𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒄𝒊 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒊𝒍 𝒄𝒐𝒎𝒃𝒖𝒔𝒕𝒊𝒃𝒊𝒍𝒆 𝒃𝒊𝒔𝒐𝒈𝒏𝒂 𝒎𝒆𝒕𝒕𝒆𝒓𝒄𝒊 𝒅𝒆𝒏𝒕𝒓𝒐 𝒍’𝒊𝒎𝒑𝒆𝒈𝒏𝒐, 𝒍𝒐 𝒔𝒑𝒊𝒓𝒊𝒕𝒐, 𝒍𝒂 𝒗𝒐𝒍𝒐𝒏𝒕𝒂̀ 𝒅𝒊 𝒎𝒂𝒏𝒕𝒆𝒏𝒆𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒆 𝒑𝒓𝒐𝒎𝒆𝒔𝒔𝒆, 𝒍𝒂 𝒑𝒓𝒐𝒑𝒓𝒊𝒂 𝒓𝒆𝒔𝒑𝒐𝒏𝒔𝒂𝒃𝒊𝒍𝒊𝒕𝒂̀’. La nostra solidarietà e il nostro sostegno saranno sempre al fianco di chi esercita questo impegno prendendosene carico e responsabilità tutti i giorni dell’anno. Oggi, per questo, vanno a Tomaso #Montanari e ad Eric #Gobetti. Firenze Città Aperta #GiornoDelRicordo#FoibeUniversità per Stranieri di Siena