COMUNICATO STAMPA DI FIRENZE CITTÀ APERTA – 23/03/2020
L’associazione politica Firenze Città Aperta: “il Sindaco Dario Nardella chieda al Prefetto di verificare la chiusura di tutte le attività non essenziali. E ancora: avvii i controlli nelle aziende aperte e chiuda quelle non in regola. Il tempo di mostrare che le Istituzioni Locali hanno un ruolo nella gestione della crisi sanitaria è adesso.
Da questa mattina migliaia di lavoratrici e lavoratori di Firenze si trovano a fronteggiare l’incerta applicazione dell’ultimo Decreto del Presidente del Consiglio Conte, che lascia molti aspetti indeterminati e troppe aziende aperte. Mentre il Parlamento e i Consigli Comunali limitano o interrompono le loro attività per proteggersi dal contagio, non vediamo la stessa attenzione per i lavoratori e le lavoratrici. La chiusura delle attività non essenziali va applicata con immediata prontezza e nella maniera più severa possibile.
Ci aspetteremmo che il Sindaco Nardella parlasse di questo e che attivasse la macchina comunale per l’ottenimento di questo risultato, finalizzato a bloccare l’espansione della pandemia. Invece anche oggi rilascia dichiarazioni finalizzate solo alla sorveglianza dei cittadini, reclama l’esercito, richiede al prefetto l’utilizzo di software illeciti per rilevare assembramenti. Nemmeno una parola e un’azione per chi lavora, per chi deve prendere i mezzi pubblici, per il controllo della situazione di sicurezza nelle aziende, comprese quelle connesse ad attività essenziali.
Il decreto permette alle aziende persino di comunicare aperture in deroga al decreto stesso: questa opportunità è francamente inaccettabile. Ma anche su questo nulla, mutismo totale! Eppure lo sa bene anche Lei, Sindaco Nardella: o non è forse per questa ragione che ha firmato e inviato al Presidente del Consiglio Conte e al Presidente della Regione Rossi una lettera in cui si chiede: “che sia fatto uno sforzo ulteriore: quello della chiusura, sull’intero territorio nazionale, di tutte le attività che non facciano parte del settore alimentare, medicale o sanitario, e delle relative filiere di produzione e di distribuzione o dell’informazione e degli altri settori essenziali”?
Ricordiamo ancora una volta che il Sindaco ha il compito istituzionale di garantire la salute pubblica. Ci sono una serie di azioni che il suo ruolo gli consente e dato che a lui non sono venute in mente gliele suggeriamo noi. Sia coerente, Sindaco:
- chieda al Prefetto di NON autorizzare alcuna deroga;
- concordi col Prefetto un piano di verifiche sanitarie nelle aziende aperte e un piano di monitoraggio nelle aziende pubbliche;
- comunichi alle aziende che NON permetterà alcun abuso;
- apra un tavolo permanente con le organizzazioni sindacali.
Le nostre strade sono vuote di cittadini e piene di telecamere, di mezzi militari e di Polizia Municipale. Usiamo queste risorse non per minacciare e sorvegliare i residenti, ma per verificare che le lavoratrici e i lavoratori non rischino la propria salute e quella degli altri per raggiungere il luogo lavoro e, una volta arrivati, all’interno di esso.
Sappiamo che Dario Nardella è fiero del numero di telecamere installate in città. Noi invece vorremmo che comunicasse i numeri:
- dei nostri concittadini che possono NON rischiare la vita stando a casa;
- delle aziende verificate;
- dei Dispositivi di protezione individuale distribuiti;
- dei controlli per la sicurezza da Coronavirus fatti sui mezzi pubblici.
La salute di tutti viene prima degli interessi economici di pochi.
L’associazione Firenze Città Aperta
Portavoce Daniela Chironi e Francesco Torrigiani
Presidente Andrea Bagni