Firenze 5 novembre – Il documento
CHI SIAMO
Firenze Città Aperta è un progetto politico cittadino della sinistra che manca in Italia e di cui sentiamo il bisogno.
Siamo quindi persone di sinistra che o non hanno un riferimento partitico nazionale o che, avendolo, non lo agiscono come identitario e autosufficiente, rispettando l’autonomia di Firenze Città Aperta.
Abbiamo agito localmente pensando, con difficoltà, globalmente.
Questa visione locale/globale volta a “politicizzare la società e socializzare la politica”, misurandosi anche col difficile terreno della rappresentanza istituzionale ai vari livelli, è sempre stata presente ed ha accomunato persone diverse, in un ciclo temporaneo più o meno lungo a seconda di età ed esperienze, che ha visto poi la sua espressione organizzata e condivisa in Firenze Città Aperta.
Il testo di lancio fondativo del maggio 2018 era molto chiaro ed è allegato al nostro Statuto: SU LA TESTA! PER UN CANTIERE DELLA SINISTRA FIORENTINA (a firme individuali). Iniziava dichiarandosi non partecipi alle imminenti elezioni politiche del 2018 e si proponeva di ripartire per costituire nell’area fiorentina una soggettività collettiva di chi non si rassegnava alla fine dello spirito del Brancaccio ponendosi da subito l’obiettivo delle elezioni comunali 2019, cfr:
Da allora abbiamo operato a più livelli: rappresentanza locale, campagne cittadine, mobilitazioni, pratiche di mutualismo, promozione di iniziative culturali. Abbiamo fatto sempre rete ma non generica, perché sostenuta da un filo di costruzione di un progetto.
Sono mancati, rispetto ai propositi iniziali: l’iniziativa rispetto alla sinistra in Italia che sempre più drammaticamente è frammentata e manca di una proiezione nazionale, come si è visto nelle ultime elezioni del 2022; il tema dell’Europa, fondamentale su austerità, ambiente, migranti, guerra, destra; una cura e ricerca costanti di nuove modalità politiche pur presenti nell’associazione; il non aver abbastanza valutato la problematicità del rapporto con le piccole identità partitiche al nostro interno, nodo poi emerso nell’ultima vicenda elettorale, in cui sono venute in luce differenze e distanze preesistenti che ci hanno bloccato, e in cui, come un vaso di coccio, ci siamo trovat3 a interagire con diverse opzioni (11 agosto, lista Palagi, M5S) tracciate al di fuori del nostro contesto. Questo richiede che l’autonomia di questo spazio politico, qualunque ne sia la nuova forma, sia da ora in poi PRESERVATA.
PRENDERE ATTO DELLA SITUAZIONE A FIRENZE
Dopo cinque anni il progetto a cui abbiamo dato vita ha subito un gravissimo stop. Malgrado anni di costruzione di idee di pratiche e di campagne per contrastare il governo della città, la continuità con il governo Nardella ha vinto ancora già prima delle elezioni, godendo del sostegno interno di AVS e (al di là delle intenzioni) dell’oggettivo sostegno esterno rappresentato dal fallimento di una lista ampia di coalizione facilitato dal posizionamento di M5S e dalla candidatura di Palagi.
L’esito conclusivo ha visto mancare una coalizione di alternativa larga che potesse raccogliere la spinta diffusa del Referendum Salviamo Firenze e quella molto forte del Puccini, senza di noi che non ci siamo presentati. Ci sono stati certamente errori di analisi, limiti vari nostri e altrui, ma ora siamo in una fase completamente nuova, in cui occorre ripartire in un nuovo schema completamente diverso, dal basso, esterno e senza una nostra diretta rappresentanza in Comune.
Possiamo ripartire dalla consapevolezza, maturata nella campagna referendaria Salviamo Firenze, che si possono creare reali allargamenti e che si può lavorare per mettere in reale difficoltà il sistema di governo del PD: avere preso di petto l’elemento speculazione urbanistica, caratteristico della città, è di grande efficacia e fa intravedere lo spazio per un verbo difficile da maneggiare: “VINCERE”.
PRENDERE ATTO DELLA SITUAZIONE NAZIONALE E INTERNAZIONALE
La guerra è tornata sulla scena di un mondo che si arma sempre più e corre verso la distruzione, mentre i movimenti contro il genocidio in Palestina e per il Cessate il fuoco e la Pace in Medio Oriente e in Ucraina/Russia scontano gravi divisioni e debolezze, come anche le sinistre politiche europee tutte.
Il governo italiano fascio-leghista è una minaccia reale alla nostra democrazia ed è evidente che i prossimi anni saranno finalizzati a sconfiggerlo: esemplari in questo senso la legge sull’Autonomia differenziata, l’ultimo decreto “Sicurezza” e quello sulla scuola. Non esiste per noi incertezza rispetto a questa priorità. Il tema non è quindi il se ma il COME si possa contribuire. Oggi, senza spazio di incidere sui programmi delle forze di opposizione parlamentare per cambiarne il segno, tutto sembra impossibile e velleitario (ed allora saremmo ancora una volta semplici elettori/elettrici alle future politiche). Ma la logica terzo-polista che abbiamo sempre praticato va ridiscussa, non solo perché noi siamo i primi che vogliamo cacciare Meloni, ma anche perché riproporre la logica di una lista identitaria alle future elezioni significherebbe condannarsi all’irrilevanza. Senza una ricostruita credibilità non esisterebbe forza di una sinistra non servile dentro quello schieramento ampio indispensabile per sconfiggere Meloni.
Per questo stesso motivo, senza forza e con disillusione, è velleitario anche porsi oggi il tema delle PROSSIME REGIONALI.
Prima dobbiamo riesistere, e per questo diventa fondamentale agire per e nei referendum della prossima primavera, per riuscire a imporre alcuni tratti di alternativa che ad oggi non si vedono. Con la stessa ispirazione occorre individuare alcuni temi locali/globali chiave che entrino nella discussione politica generale.
La finalità che ci poniamo è quella di essere allo stesso tempo 3 più attiv3 contro il governo Meloni e contro la svendita della nostra città e le politiche della giunta Funaro.
ANCORA UNO SPAZIO LOCALE/GLOBALE ORGANIZZATO IN CITTÀ, IN UNA PROSPETTIVA da ora alle prossime politiche del 2027.
Riteniamo che uno spaziopoliticoorganizzatoche provi ad essere all’altezza della diversa situazione locale e generale, sia ancora, e tanto più, necessario a Firenze. Può continuare ad esserlo Firenze Città Aperta, con gli indispensabili passi di cambiamento, oppure potremmo avviare una nuova soggettività. Crediamo che questa scelta, basata sulle considerazioni di profilo politico prima delineate e con le proposte di iniziativa che ne conseguono, non vada posta soltanto a3 soci3 attual3 ma anche a quella più larga area di attivist3 che hanno animato la campagna di Salviamo Firenze, a chi sta dentro l’Associazione 11 agosto, e a tante altre persone che, oltre alla propria stanchezza disillusione e rabbia, continuano a non rassegnarsi all’orrendo stato delle cose presenti.
Naturalmente continuiamo a sostenere e ad esserci nelle lotte e nelle campagne con le altre realtà esistenti in città (Mutualismo e Spesa sospesa, Mediterranea, Ex GKN, Comitato No Aeroporto, Comitato antifascista, Fuori binario, Comitato No NATO né a Firenze né altrove, Via per la pace ecc.), ma occorre individuare un piano di priorità, per agire non da “collante di pezzetti” ma come spazio e soggetto di aggregazione di chi vive a Firenze.
PROPONIAMO perciò questi elementi di elaborazione e azione tracciati su un asse multi-livello:
Livello globale
1) La crisi della sinistra: confrontarsi sul perché e sul che cosa e il come – contenuti e modalità/forme di una politica da ricostruire, in Italia e non solo.
2) Che cosa succede nel mondo: guerra e fasciocrazia, quale Europa? Dai migranti al debito al piano Draghi, dal ruolo della finanza internazionale al ritorno dell’economia fossile e inquinante.
Su questi due assi, che si sostanziano a vicenda, promuovere incontri che coinvolgano persone e realtà anche di dimensione nazionale, in forme non solo convegnistiche e assembleari ma anche partecipative.
Livello nazionale e locale
3) Formazione politica: un ciclo di seminari di formazione di alto livello per acquisire gli elementi necessari per agire: cosa sono le leggi del governo Meloni (sicurezza, autonomia differenziata, scuola e università, decreto casa, giustizia in relazione con la lotta alla mafia nel riciclaggio di denaro sporco, sicurezza sul lavoro, strumenti giuridico-urbanistici). Questi ultimi tre sono particolarmente caldi nell’attualità cittadina.
4) Partecipare in modo attivo, proponendosi di promuovere Comitati civici nella Campagna referendaria della prossima primavera contro l’Autonomia differenziata e il Jobs-act e sulla Cittadinanza, agganciandosi anche ai temi forti dei Beni comuni e della Multiutility.
5) Lanciare la seconda campagna “Salviamo Firenze per viverci” dando continuità alla campagna referendaria del 2023, agli esposti di questi giorni sulla sicurezza del lavoro e alla denuncia degli orrori architettonici che stanno deturpando la nostra città. Cioè, sulla speculazione urbanistica e sull’overtourism in rapporto con le scelte dell’amministrazione per il modello di città, comprese le sue profonde implicazioni per l’ambiente. La finalità non è dunque soltanto locale, ma di politica generale, visto l’eco che una lotta simile a Firenze può avere nel mondo.
6) Il tema dei migranti e del razzismo su cui pur essendoci tante associazioni attive, manca un coordinamento politico di iniziativa a livello cittadino.
7) Riprendere le presentazioni di “Libri nella città” in relazione con i temi generali e cittadini – e cominciamo subito i prossimi 13 e il 27 novembre (al Conventino) con due libri che in diverso modo narrativo e autobiografico ruotano intorno al tema della guerra.
SU TUTTO QUESTO CONFRONTIAMOCI E DECIDIAMO
Sul piano operativo interno:
È importante ricomporre il nostro corpo sociale e rinnovare i nostri organismi.
Per questo proponiamo di aprire dal 12 novembre la campagna di adesioni 2025 e di fissare entro il 20 gennaio 2025 l’assemblea per il rinnovo del Coordinamento e dei Portavoce.