Prima venne la legge Turco-Napolitano (1998) che ideò i Cpt Centri di permanenza temporanea, poi nel tempo diventati Cie, Centri di identificazione ed espulsione e infine Cpr, Centri per il rimpatrio. Luoghi nati per “ospitare”, inizialmente per 30 giorni, le persone migranti arrivate nel nostro paese prive di documenti, in attesa dell’espulsione.
Poi venne la legge Bossi-Fini (2002) che ne allungò la permanenza nei Cpt a 60 giorni.
Poi venne il pacchetto sicurezza Maroni-Alfano (2009) che introdusse il reato di immigrazione clandestina.
Poi venne l’accordo Italia-Libia (2017 Minniti ministro degli Interni nel Governo Gentiloni – ogni tre anni automaticamente rinnovato dai successivi governi)
Poi il decreto dei porti chiusi alle ONG (2018 Salvini agli Interni nel Governo Conte 1)
Poi la legge anti ONG (febbraio 2023 Piantedosi agli Interni nel governo Meloni) che vieta i salvataggi multipli ed assegna porti di approdo sempre più lontani, così sanzionando i salvataggi multipli e sequestrando le navi nei porti.
Poi la legge c.d. “decreto Cutro” (marzo 2023) che elimina la protezione speciale (ex protezione umanitaria) ed elimina l’assistenza psicologica legale e linguistica nei Cas.
Poi in questi ultimi giorni il governo Meloni introduce la creazione di altri 10 Cpr in luoghi isolati e sotto il controllo militare, e vi prolunga la permanenza a 18 mesi.
Infine il 22 settembre 2023 il decreto attuativo Piantedosi prevede che la persona migrante richiedente asilo paghi 4.938 euro per non essere trattenuta nel Cpr nella fase di accertamento del suo diritto alla protezione internazionale.
Si parla di “cauzione” ma quella riguarda in USA i condannati per crimini, qui invece si tratta di una sorta di ‘pizzo di stato’: una indegna e crudele vergogna.
BASTA CON QUESTA DISCESA AGLI INFERI
DELLA BANALITÀ DEL MALE