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La guerra in Ucraina, scatenata dall’attacco russo di febbraio, รจ ormai chiaramente una guerra che coinvolge tutto l’Occidente, Stati Uniti e Europa alleati nella NATO: un’alleanza che non รจ piรน difensiva, se mai lo รจ stata, ma che chiede il riarmo e l’aumento delle spese militari con l’obiettivo di imporre gli interessi americani in tutti gli scacchieri mondiali.
Il diritto alla difesa dell’Ucraina รจ indubbiamente legittimo, ma in realtร questa diventa una guerra di attacco nel momento in cui Zelensky, sostenuto da Europa e Stati Uniti, dichiara la volontร di riconquistare la Crimea e chiede per questo agli alleati occidentali armi adeguate, mentre le potenze occidentali addestrano truppe ucraine con i fondi che dovrebbero essere destinati alla pace.
Ma per la pace niente viene fatto, anzi, si rifiutano le possibilitร di incontro fra le parti, fino ad escludere la Russia proprio da quei contesti in cui maggiormente si dovrebbe ricercare un confronto, come in occasione del recente incontro di esperti sulla lotta alla proliferazione delle armi di distruzione di massa, svoltosi a Roma e per il quale รจ stato ritirato l’invito alla Russia. Invece di sostenere quella parte della popolazione russa che si oppone all’intervento armato, l’Europa chiude le proprie frontiere ai cittadini russi che rifiutano di arruolarsi e che andrebbero, al contrario, accolti.
La soluzione del conflitto non puรฒ che essere politica: รจ urgente mettere in campo tutte le risorse della diplomazia per dare avvio ad un negoziato che si basi sui principi fondamentali della coesistenza e della legalitร internazionale, e sul rifiuto della guerra come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali.
Inviare armi sempre piรน potenti, addestrare militari, rifiutare le occasioni di incontro (come ha dichiarato Biden in occasione del G20), dichiarare che l’Ucraina deve vincere la guerra (come detto da Von der Lyen): non รจ questa la strada che puรฒ portare alla pace.
Questa guerra non la โvincerร โ nessuno, la perderemo tutti: volano le minacce sull’uso di armi nucleari come se si trattasse di parole che si possono usare. Ma non รจ cosรฌ, le armi nucleari, tattiche o no, non dovrebbero essere neanche nominate, non sono unโopzione perchรฉ sarebbe l’ultima.
L’Italia, con tutte le basi NATO e le testate che ospitano, sarebbe uno dei primi obiettivi: Putin, la NATO e Zelensky, non possono trascinarci in una terza guerra mondiale, come di fatto sta avvenendo.
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