9 aprile 2021
Comunicato di Firenze Città Aperta
REGIONE TOSCANA: LA GESTIONE DEL PIANO VACCINALE È UN DISASTRO ANNUNCIATO
UN’OPPOSIZIONE ESISTE E SCENDE IN PIAZZA SABATO 10 APRILE PER IL VACCINO BENE COMUNE
I dati diffusi dalla Fondazione GIMBE, aggiornati all’8 aprile 2021, indicano che la Toscana è ancora la penultima regione d’Italia nella vaccinazione alle persone sopra gli 80 anni. I cittadini anziani e le cittadine anziane che hanno ricevuto la prima dose di vaccino contro il COVID-19 sono il 31,4% e quelli che hanno ricevuto due dosi sono appena il 23,6%. La Toscana condivide il triste primato con la Sardegna e la Sicilia, due regioni amministrate dalla destra e la cui sanità pubblica non poggia su una tradizione di eccellenza.
Crediamo che questi dati evidenzino alcune caratteristiche del governo regionale guidato da Eugenio Giani: 1) la subalternità ai potentati locali; 2) la superficialità che sfocia nell’incompetenza; 3) il tramonto definitivo di una sanità pubblica d’eccellenza.
- Aver preferito vaccinare gli avvocati non è stato un semplice errore, ma una precisa scelta politica. Il governo regionale ha voluto rispondere a un gruppo sociale dotato di potere e abilità lobbistiche, anteponendo gli interessi di alcuni al benessere della collettività. Si obietterà che AstraZeneca, il vaccino messo a disposizione degli avvocati, non poteva ai tempi essere somministrato agli over 65. Vero, ma chi stabilisce che gli avvocati corrano maggiori rischi rispetto ad esempio ai cassieri e alle cassiere dei supermercati? Lo stesso ragionamento vale per il personale accademico, già vaccinato, in confronto ad esempio agli autisti dei mezzi pubblici. I criteri da seguire avrebbe dovuto essere unicamente l’età, la fragilità e l’esposizione al virus.
- La superficialità consiste nel pensare che si possa procedere alle vaccinazioni seguendo criteri politici senza che ciò comporti disorganizzazione e lentezza. Impiegare energie, tempo e risorse organizzative per seguire percorsi vaccinali di tipo politico e non sanitario ha distolto quelle stesse fondamentali energie, tempo e risorse dalla realizzazione di un piano vaccinale serio e rivolto innanzitutto alle categorie sociali più a rischio. In politica la superficialità è sempre grave, anche in momenti di normalità, ma lo è molto di più in una fase di emergenza. Oggi essere superficiali significa essere incompetenti e impreparati a gestire una pandemia.
- Il 26 febbraio il Presidente Giani annunciava con grande squillo di trombe che la Toscana sarebbe rimasta zona arancione. Non era vero: siamo entrati in zona rossa il 27 febbraio e lo siamo ancora. Una zona che è rossa di vergogna: carenza di posti letto (dal 2012 al 2018 la Regione Toscana ha tagliato 1726 posti letto, piazzandosi seconda dopo la Lombardia); carenza cronica di anestesisti (come ha denunciato il dottor Luigi De Simone, presidente dell’Associazione Anestesisti Rianimatori Ospedalieri Italiani-Emac Toscana); generale carenza di personale e ospedali fiorentini definiti “allo stremo” dalla FP CGIL USL Toscana sia all’Ansa che al TG1, con malati di COVID-19 ricoverati in corridoio; 995 residenti in Toscana morti di COVID-19 nei primi due mesi del 2021, con un incremento della mortalità totale del +5,9% rispetto alle stesso periodo del 2020 (cioè 454 decessi in più). Non possiamo dimenticare la vicenda dell’errato conteggio dei contagi di 2 settimane fa (questa settimana siamo sotto i 250 casi per 100.000 abitanti solo perché nei giorni di Pasqua sono stati fatti un minor numero di tamponi).
In altre parole, abbiamo una governo regionale incapace di tenere sotto controllo la pandemia e una sanità pubblica da ripensare e rafforzare. Ed un presidente della Regione inadeguato.
Un’opposizione, che è insieme sociale e politica, esiste e siamo intenzionati/e a farla sentire nelle sedi istituzionali e nelle piazze. Sabato 10 aprile tutti e tutte in piazza Duomo alle 11, davanti alla sede della Regione Toscana per il VACCINO BENE COMUNE.